Mah, mi sembra molto generalista parlare di un 15% secco sul prezzo di vendita... non è assolutamente detto !
Ed è uno degli aspetti più aleatori di una compravendita...
L'importante è non rimanerci male se si propone un 15% in meno e non viene accettato...
Qua non avete capito che chi ci rimane male è il proprietario e non l'acquirente e continuate a dare dei messaggi assolutamente deleteri.
Dobbiamo iniziare a parlare seriamente di zone che hanno subito la BOLLA e zone che invece ne sono state esenti o quasi.
Se vendi un appartamento a 50K in una provincia del sud (e mi perdonino i meridionali per la franchezza) parlare di scontistica non ha senso, nemmeno dell'1%. La zona era già depressa prima e la bolla non l'ha sfiorata, quindi i prezzi sono a grandi linee sensati. Gli immobili li vendi, a uno straniero, a qualche pensionato del nord che sceglie di vivere in qualche posto dove il costo della vita è il 122% in meno che al centro nord, a uno statale...insomma un po' te la cavi perchè erroneamente si pensa che ci sia la dicotomia assoluta deserto al sud eldorato al centro nord.
Se parliamo invece di zone dove ogni possibile criterio di estimo è stato assolutamente sballato da una bolla speculativa di proporzioni abnormi allora non ha alcun senso parlare di un -15% quando l'aumento nel decennio precedente è stato del +300%.
Ergo: a Milano e provincia continuano a NON vendersi immobili strapagati dodici anni fa e scontati del -30% oggi. La spiegazione è che NON si avvicinano purtroppo ancora alla realtà perchè le cifre erano già lunari all'epoca e la propensione ad indebitarsi è scesa moltissimo. E questo vale per le zone turistiche in iperbolla come la Liguria etc. Purtroppo non vanno illusi i proprietari e i costruttori.
Quindi: il problema non è quanto sia incline o meno incline a vendere il proprietario. Il problema è che se l'immobile ce l'hai a Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Milano e non guardi la Madonnina negli occhi o "er cuppolone" dal terrazzo devi sapere che ha subito la bolla più tremenda della storia e che il -15% molto probabilmente non ti procura purtroppo mezza telefonata in più.
E se hai la seconda casa a peso d'oro in zone che alla fin fine non offrono granchè (quando non sono apertamente brutte e immotivatamente costose) e la gente lo ha capito te ne devi fare una ragione.
Se non facciamo capire ai proprietari che purtroppo qualcuno ha ampiamente lucrato sull'edilizia e sui mutui si reinnesterà un percorso negativo. L'unico modo è prendere atto delle perdite, consapevoli che i nuovi acquirenti hanno capito che comprare case in bolla è il medesimo rischio dei famosi bond argentini. Ci si può perdere, se non si fanno i conti con la realtà in cui ti trovi e pensando che "tanto un immobile non si svaluta mai". Questo valeva quando il ricorso al credito malsano e diffuso NON ESISTEVA e quando i margini si mantenevano nel limite del giusto. Quando si rasenta lo speculativo puro i rischi bisogna metterli in conto.