Studio CR

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Agente Immobiliare
:idea::idea::idea::idea: puoi sempre dire al proprietario che la certificazione dell'impianto ti è stata chiesta dal fornitore dell'energia elettrica (es. enel) per stipulare il contratto di fornitura!! e che volere o volare servirà a chiunque voglia avere la corrente!
 

Bastimento

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Permettetemi qualche commento...

1) Che il locatore scriva sul contratto "l'immobile verrà locato in regola con la normativa edilizia ed urbanistica e con gli impianti in conformità alla normativa vigente", e poi non consegni la certificazione, mi sembra folle. Per legge solo un tecnico abilitato (compreso l'elettricista abilitato) può fare una simile dichiarazione.---> e si chiama certificazione.
2) Che sia obbligatorio da parte locatrice locare con impianti a norma, è un punto che mi piacerebbe approfondire: cosa vieterebbe al locatore di proporre un locale magazzino senza impianto luce, o indicando che la messa a norma, secondo l'utilizzo fatto per il fururo, è a carico del conduttore? (ovvio che ci saranno riflessi sul canone da concordare).
3) DI.RI.: la dichiarazione di rispondenza, credo dichiari che l'impianto è conforme (risponde) alle norme in vigore alla data di realizzazione dello stesso; il che andrebbe bene anche oggi: ma non è scontato che sia conforme alla normativa oggi in vigore per nuovi impianti.
Tipico esempio potrebbe riguardare la sezione e la tipologia dei conduttori usati: se quelli esistenti sono in buono stato non sarebbe necessario sostituirli: ma se ciò non fosse, magari oggi verrebbe richiesta una sezione maggiore, non più compatibile con le canaline ecc.

Mi piacerebbe leggere cosa ne pensa Studio Gottardi, che è stato gentilissimo.
 

maky90

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Permettetemi qualche commento...

1) Che il locatore scriva sul contratto "l'immobile verrà locato in regola con la normativa edilizia ed urbanistica e con gli impianti in conformità alla normativa vigente", e poi non consegni la certificazione, mi sembra folle. Per legge solo un tecnico abilitato (compreso l'elettricista abilitato) può fare una simile dichiarazione.---> e si chiama certificazione.

Credimi, per me é piú che folle.. ma è esattamente ció che mi sta succedendo. E tra parentesi l'agenzia non intende scendere con l'affitto x nessun motivo... ho trovato persone poco oneste.. se pensi che nel contratto c'é scritto anche che il locale viene fornito con spese di acqua e riscaldamento incluse, ma in realtá non c'é riscaldamento e il bagno funziona col sanitrit quindi a corrente.. per questo sono riuscita ad ottenere almeno una riduzione.. ma la storia dell'impianto pirtroppo è saltata fuori con la controproposra di affitto..
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
l'agenzia non intende scendere con l'affitto x nessun motivo... ho trovato persone poco oneste..
Mi permetto di dire che il lato economico non ha relazione con il problema tecnico. Il canone è una questione di domanda ed offerta, non di impianti.

Sulla dichiarazione poi, il locatore più che scarsa onestà dimostra stupidità e superficialità: e probabilmente usa un testo contrattuale prestampato, che poco si adatta a quanto locato (riscaldamento ecc..)
 

studio gottardi

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Bastimento grazie per il complimento.
Rispondendo ai tuoi punti:
1) Se il locatore scrive una frase del genere sul contratto è obbligato a rispettare ciò che scrive, ma la dichirazione di conformità può essere rilasciata solo dal responsabile tecnico della ditta installatrice.
2) Ovvio che il locatore può derogare la messa a norma all'affittuario ma deve dichiararlo sul contratto e non solo a parole, ovviamente, ma in questo caso dovrà dedurre il costo dal canone di locazione o rimborsarlo...non credo che una persona che affitti accetti di pagare per una cosa che poi non rimarrà sua.
2) la DI.RI. certifica la rispondenza alle norme al momento dell'entrata in vigore, ma il tecnico o il responsabile tecnico dell'impresa installatrice, che devono avere almeno 5 anni di esperienza, devono controllare in modo accurato l'impianto. Ricordo che se l'impianto risalisse a prima del 13/03/1990 gli impianti si considerano adeguati se dotati di opportuni sezionamento e protezione con le sovracorrenti, protezione contro i contatti diretti ed indiretti o protezione con interruttore differenziale (salvavita) avente corrente differenziale non superiore a 30 mA, Ovvio che si debba controllare sempre tutto l'impianto per evitare problemi. Poi ogni impianto fa storia a se.
 

Bastimento

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Privato Cittadino
@studio gottardi

2......ma in questo caso dovrà dedurre il costo dal canone di locazione o rimborsarlo...non credo che una persona che affitti accetti di pagare per una cosa che poi non rimarrà sua.
Non mi è chiaro cosa intendi: se supponi il rifacimento dell'impianto da parte del conduttore, anche questo sarà oggetto di negoziazione; in ogni caso quasi tutti i contratti prevedono che le eventuali addizioni e modifiche, se autorizzati dal locatore, rimangono a beneficio dei locali.

3....Ricordo che se l'impianto risalisse a prima del 13/03/1990 gli impianti si considerano adeguati se dotati di opportuni sezionamento e protezione con le sovracorrenti, protezione contro i contatti diretti ed indiretti o protezione con interruttore differenziale (salvavita) avente corrente differenziale non superiore a 30 mA,

Qui ritengo ci sia un piccolo errore: la citazione del DM 37/2008 da te riportata si riferisce alle
3. Gli impianti elettrici nelle unita' immobiliari ad uso abitativo
realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati
Un locale C2 non rientrerebbe nella lettera del DM.
 

maky90

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Privato Cittadino
:idea::idea::idea::idea: puoi sempre dire al proprietario che la certificazione dell'impianto ti è stata chiesta dal fornitore dell'energia elettrica (es. enel) per stipulare il contratto di fornitura!! e che volere o volare servirà a chiunque voglia avere la corrente!
Si.. ci ho pensato.. e credo che ci proveró.. peró ho anche fatto qualche prova ho chiamato circa 4 compagbie x l'elettricitá e nessuna mi ha chiesto la dichiarazione di conformitá
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Per la verità non avevo completato di esporre ciò che pensavo:

Quale sarebbe la logica di limitare la eccezione del salvavita agli immobili ad uso abitativo, e magari escludere la cantina o il magazzino di maky90?
Credo che se può essere sufficiente in una abitazione, lo dovrebbe essere pure in una cantina, a cui tra l'altro si accede saltuariamente, magari connessa allo stesso impianto dell'abitazione.

Purtroppo chi legifera su tematiche tecniche non ha spesso competenze specifiche adeguate, e spesso è guidato da lobby di parte che tendono a generare opportunità di lavoro.
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
Sono io che non mi sono espresso bene, anche se il D.M. 37/08 parla di residenziale per la buona tecnica si possono equiparare a tali locali anche altri come magazzini o cantine.
 

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