studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
La mia esperienza e la norma CEI 64-8 che vale per tutti i tipi di impianti non soggetti a norma particolari, come ad esempio studio medici o centri estetici o centri di tatuaggi, edifici storici, luoghi a maggior rischio in caso di esplosione, luoghi soggetti a prevenzione incendi e simili
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Mi interessa capire bene il punto:
mi stai dicendo che la norma CEI 64-8 non fa distinzione fra u.i. residenziali e non, e considera adeguati gli impianti preesistenti non soggetti a norme particolari, purchè dotati di salvavita?
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Per quel che riguarda la normativa penso si possa chiamare a riferimento la legge 186 1 Marzo 1968.

"Art. 1.

Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le
installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere
realizzati e costruiti a regola d'arte.

Art. 2.

I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e
gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del
comitato elettrotecnico italiano si considerano costruiti a regola
d'arte.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserta
nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato."

Da qui la valenza legale delle norme CEI.
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
La norma 64-8 solo dal settembre 2011 fa distinzione tra residenziale o non residenziale ma solo per il fatto di indicare le quantità minime di frutti e circuiti ma non per tutto il resto. Questo perché un appartamento è più facile standardizzare che un negozio.
Per la tua domanda si è così a meno che non vi siano norme particolari già in vigore all'epoca di installazione dell'impianto.
Spero di essere stato chiaro altrimenti chiedi pure.
 

maky90

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ciao a tutti!
ci tengo a ringraziare ognuno di voi per la preziosissima risposta, mi avete dato molte certezze che prima non ero riuscita ad avere.

Vorrei anche rendervi partecipi delle vicende successive a tutto ciò,
ho fatto controllare l'impianto che è risultato sicuro e funzionante, ma non a norma. Ho deciso di affittare comunque considerato che la responsabilità della messa a norma degli impianti non sarebbe stata mia.
Data conferma, l'agenzia mi ha fornito un contratto completamente incongruente con la proposta d'affitto (da me fatta e da loro in parte accettata), incongruente con la loro controproposta e infine ha inserito termini relativi a problematiche aggiuntive che si sarebbero potute verificare e che avrei dovuto sistemare io (tra questi l'insistenza sulla possibilità di allagamenti), esplicando inoltre, in modo molto conciso, che qualunque modifica e intervento atti al miglioramento o alla sistemazione dell'immobile sarebbe stata a carico mio e in alcun modo avrei potuto richiedere il rimborso al proprietario (parliamo di modifiche significative come riparazione del bagno o dell'impianto elettrico, può darsi forse che stiano cercando qualcuno che gli metta a posto l'immobile?). Infine hanno richiesto una garanzia di contratto (senza mai avermelo accennato, avrei lasciato immediatamente perdere) nella quale un genitore avrebbe dovuto garantire per me in caso di inadempienza, cosa che non vorrei e potrei mai fare in quanto sono completamente indipendente dai miei famigliari da tempo oltre che essere più che maggiorenne (24 anni) e autosufficiente.
Pertanto sto cercando di recuperare la mia caparra e fuggire dalla situazione.

Ora, in tutta sincerità, vorrei capire se questo trattamento è tipico delle agenzie o se sono stata solo sfortunata. Sono intenzionata a cercare un altro spazio e vorrei continuare ad avere un minimo di fiducia nelle agenzie, inoltre se qualcuno fosse esperto, sarebbe utile sapere esattamente quali punti mettere in evidenza immediatamente nel momento della visita del locale.

Grazie a tutti!
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
@maky90:
per una volta spezzo una lancia in favore delle agenzie.

La clausola che citi,

qualunque modifica e intervento atti al miglioramento o alla sistemazione dell'immobile sarebbe stata a carico mio e in alcun modo avrei potuto richiedere il rimborso al proprietario
è quasi di norma presente in tutti i prestampati contrattuali, e corrisponde a quanto dettato dal c.c.
In situazioni ordinarie quindi, non vedrei motivo di allarmarmi: salvo ci sia malafede e vizi occulti.


Infine hanno richiesto una garanzia di contratto (senza mai avermelo accennato, avrei lasciato immediatamente perdere) nella quale un genitore avrebbe dovuto garantire per me in caso di inadempienza,
Qui avrebbero fatto bene ad accennartelo da subito, ma anche questo è comprensibile: non so quale sia la tua condizione lavorativa ed il tuo reddito. Di questi tempi i proprietari, sapendo che una volta consegnate le chiavi, non sono più "padroni" dei locali, cercano di cautelarsi per quel che possono: comprendo il tuo amor-proprio che è anche una qualità, ma è molto probabile che chiunque, privato o agenzia, ti sottoporrà le medesime condizioni ovunque.
 

maky90

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
@maky90:
per una volta spezzo una lancia in favore delle agenzie.

La clausola che citi,


è quasi di norma presente in tutti i prestampati contrattuali, e corrisponde a quanto dettato dal c.c.
In situazioni ordinarie quindi, non vedrei motivo di allarmarmi: salvo ci sia malafede e vizi .

Quindi fammi capire, é normale che un proprietario mi garantisca la funzionalitá di un impianto ma mi dica che se per caso non funzionasse il rifacimento dello stesso é a carico mio e in nessun modo rimborsabile?
Io dovrei quindi spendere dei soldi per qualcosa che resterà "aggiustato" al proprietario che me lo ha fornito "rotto" e a tutti gli affittuari dell'immobile?

Vorrei davvero capire, perché non mi sembra un atteggiamento corretto e se come dici è una cosa comune e normale rimango di stucco.

@maky90:
per una volta spezzo una lancia in favore delle agenzie.

Qui avrebbero fatto bene ad accennartelo da subito, ma anche questo è comprensibile: non so quale sia la tua condizione lavorativa ed il tuo reddito. Di questi tempi i proprietari, sapendo che una volta consegnate le chiavi, non sono più "padroni" dei locali, cercano di cautelarsi per quel che possono: comprendo il tuo amor-proprio che è anche una qualità, ma è molto probabile che chiunque, privato o agenzia, ti sottoporrà le medesime condizioni ovunque.

Non avrebbero potuto chiedere una busta paga?
Io comunque ho pagato in contanti ben 3 mensilità come cauzione (e sono soldi) non è una garanzia sufficientemente accettabile?
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
il rifacimento dello stesso é a carico mio e in nessun modo rimborsabile?
Non ho detto questo: almeno spero...
A carico dell'inquilino sono le piccole manutenzioni ordinarie: io mi riferivo ad una condizione spesso presente sui contratti. che recita che ogni intervento o miglioria apportata dal conduttore, resterà nella disponibilità dell'immobile, e nulla sarà dovuto dal locatore. E' una clausola che si pone onde evitare che l'inquilino, cui fosse piaciuto fare di sua iniziativa delle modifiche od apporti, non pretenda a fine locazione un rimborso (fatti sempre salvi eventuali accordi preventivi fra le parti, in casi specifici)


Non avrebbero potuto chiedere una busta paga?
Io comunque ho pagato in contanti ben 3 mensilità come cauzione (e sono soldi) non è una garanzia sufficientemente accettabile?

Singolare non abbiano chiesto la busta paga: e tre mensilità, una volta consuete, oggi sono spesso ridotte a due: ma solitamente sono una cauzione per risarcire eventuali danni riscontrabili a fine locazione. Credo che la firma di un genitore fosse richiesta invece a garanzia della pigione. Quindi con uno scopo diverso: capisco il tuo disappunto. Comprendo però anche i timori del locatore, evidentemente reduce da disavventure, ultimamente assai frequenti.
 

maky90

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
A carico dell'inquilino sono le piccole manutenzioni ordinarie: io mi riferivo ad una condizione spesso presente sui contratti. che recita che ogni intervento o miglioria apportata dal conduttore, resterà nella disponibilità dell'immobile, e nulla sarà dovuto dal locatore. E' una clausola che si pone onde evitare che l'inquilino, cui fosse piaciuto fare di sua iniziativa delle modifiche od apporti, non pretenda a fine locazione un rimborso (fatti sempre salvi eventuali accordi preventivi fra le parti, in casi specifici)


Ok ora ci siamo capiti, nel mio contratto c'è scritto espressamente che non sono rimborsati i piccoli interventi ne tanto meno i grossi, tra cui cito: rifacimento impianto elettrico (se non funzionante), idraulico (se non funzionante), danni derivanti da possibili allagamenti (mai citati prima), interventi relativi al riscaldamento (che sapevo già di per certo non funzionare), bagno sanitrit (non funzionante). Al limite il locatore avrebbe potuto prestare le somme necessario ai vari rifacimenti del SUO immobile e io avrei dovuto riconsegnarli entro 30 giorni, ma che in alcun caso avrei avuto diritto a chiedere il rimborso.

Questo mi sembra decisamente discostante da quanto affermi, è per questo che voglio capire se sono accidentalmente incappata in un contratto "disonesto" o se sia una cosa comune ai contratti d'affitto.

Sarò molto diffidente forse, ma tutte queste belle clausoline mi hanno fatto pensare che realmente qualcosa non funzionasse nell'immobile e considerando che l'agenzia non mi ha garantito nulla sul funzionamento di niente ho cominciato ad avere paura. Se poi vogliamo contare che nella proposta di affitto figurava una dicitura che assicurava il perfetto funzionamento di impianti vari e elementi interni all'immobile (Cosa che mi aveva calmata in quanto avrei potuto impugnare il contratto se qualcosa non avesse funzionato), ma che nel contratto questo termine è stato sostituito con quello sopra citato.

Singolare non abbiano chiesto la busta paga: e tre mensilità, una volta consuete, oggi sono spesso ridotte a due: ma solitamente sono una cauzione per risarcire eventuali danni riscontrabili a fine locazione. Credo che la firma di un genitore fosse richiesta invece a garanzia della pigione. Quindi con uno scopo diverso: capisco il tuo disappunto. Comprendo però anche i timori del locatore, evidentemente reduce da disavventure, ultimamente assai frequenti.

Scusa ma ancora non capisco questo punto. Mi chiederanno sempre la garanzia di un genitore?
E mi chiedo, potrebbe servire se proponessi che il contratto portasse due intestatari e quindi due firme (non di genitori) come forma di garanzia della pigione?

Perdona la pedanteria, ma devo veramente capire.
 

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