accidenti ma più specifico di questo?
vado da A, che senz'altro ha fatto il suo lavoro (ha messo l'annuncio, mi ha mostrato l'appartamento, ha preparato le scartoffie), ma senza frutto.
successivamente vado da B, che oltretutto fatica anche meno (probabilmente si risparmia le visite), ma che è più efficace.
a questo punto, visti gli interventi precedenti, non sono mica tanto convinto che A "la prenda con filosofia".
ripeto, a scanso di equivoci, che non è una sega ment... un caso di accademia ma un frangente reale
Cerco di spiegartelo per l'ultima volta, poi ti ignoro.
Tieni in mente il concetto di "nesso causale" che ti ho spiegato sopra e seguimi.
Tu vai da una agenzia A, trovate un immobile, fai una proposta su quell'immobile, non va in porto.
Fine rapporto con A.
Poi vai da B, e (non importa come) ti trovi a trattare lo stesso immobile.
Tu fai una nuova proposta e concludi.
Cosa accade adesso?
Sono tre possibili casistiche partiamo dalle più frequenti:
1) non ti accade nulla se la nuova trattativa non può esser ricondotta in alcun modo alla precedente, addirittura la giurisprudenza tende a valutare questa opzione come dominante PERFINO A PARITà DI CONDIZIONI della nuova proposta. (per chiarire). Tu dirai, ma come può non esser ricondotta alla precedente? Il primo indizio è nel pagamento, se le parti pagano il dovuto al nuovo mediatore, in importi adeguati a quello che è previsto sarà molto difficile al primo mediatore dimostrare scorrettezze o rivendicare altro, per la giurisprudenza ha avuto al sua occasione e ha fallito: ciao. E questo la giurisprudenza lo fa per comodità, nel tentativo di sistemare una situazione che effettivamente è insostenibile con una interpretazione che "trancia" interpretazioni differenti.
2) Accade che invece la trattativa possa esser congiunta alla precedente, e che il mediatore precedente abbia avuto una parte importante nella formazione del consenso, ma questa parte non è stata da sola sufficiente a crearlo, ed è stata completata dal secondo. Nel caso si finisce nella famosa pluralità, e se il cliente si muove bene, non rischia nulla e ne paga una quota ad ognuno dei mediatori.
Andiamo alla più rara:
3) Accade come nel caso in oggetto, che il nesso causale sia completamente formato dall'agente precedente, e che addirittura ci siano gli indizi per i quali si intravede l'ingiusto comportamento delle parti, che hanno preso i diritti del primo mediatore e messi nella trattativa, spartendosi il bottino. Quindi non solo MArio ha creato il nesso causale, ma è stato addirittura determinante, ai fini della formazione del nuovo accordo, fottergli il suo compenso e ripartirlo tra i compari... Sarebbe stato diverso se il mediatore nuovo avesse concluso l'affare sempre a 220 e si fosse fatto pagare il dovuto da entrambi, nel caso sarebbe stato più difficile, secondo me, rivendicare qualcosa per il discorso di cui al punto 1 (non perchè il diritto non ci sarebbe ma per indirizzo giurisprudenziale), ma nel caso il nostro Mario avrà gioco facile.
Il mio consiglio è sempre lo stesso: cercate di trattare le case con l'agenzia che ve le fa vendere per prima se potete.