Buonasera,
Ho un quesito riguardante un immobile per cui vorrei partecipare a un'asta. Sull'immobile in questione c'è la seguente situazione ipotecaria/trascrizionale, cronologicamente parlando:
- Ipoteca volontaria per mutuo (Febbraio 2002);
- Ipoteca giudiziale derivante da sentenza di separazione (Giugno 2014);
- assegnazione casa coniugale (Luglio 2016)
- Pignoramento (Agosto 2016)
Da quello che ho capito, in base a una sentenza della corte di cassazione (7776/2016), essendoci come prima trascrizione un'ipoteca volontaria di un istituto di credito, precedente sia alla trascrizione del provvedimento di assegnazione casa coniugale che del verbale di pignoramento, la procedura non sarebbe opponibile e quindi l'occupante sarebbe costretto a liberare l'appartamento.
Riguardo questo punto ho trovato molti articoli contrastanti, addirittura ci sono alcuni articoli secondo cui,
"secondo la giurisprudenza maggioritaria della Cassazione, il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario è comunque opponibile al terzo acquirente, anche se non trascritto, per la durata di nove anni dalla data dell’assegnazione."
Qualcuno di voi può illuminarmi?
Ho un quesito riguardante un immobile per cui vorrei partecipare a un'asta. Sull'immobile in questione c'è la seguente situazione ipotecaria/trascrizionale, cronologicamente parlando:
- Ipoteca volontaria per mutuo (Febbraio 2002);
- Ipoteca giudiziale derivante da sentenza di separazione (Giugno 2014);
- assegnazione casa coniugale (Luglio 2016)
- Pignoramento (Agosto 2016)
Da quello che ho capito, in base a una sentenza della corte di cassazione (7776/2016), essendoci come prima trascrizione un'ipoteca volontaria di un istituto di credito, precedente sia alla trascrizione del provvedimento di assegnazione casa coniugale che del verbale di pignoramento, la procedura non sarebbe opponibile e quindi l'occupante sarebbe costretto a liberare l'appartamento.
Riguardo questo punto ho trovato molti articoli contrastanti, addirittura ci sono alcuni articoli secondo cui,
"secondo la giurisprudenza maggioritaria della Cassazione, il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario è comunque opponibile al terzo acquirente, anche se non trascritto, per la durata di nove anni dalla data dell’assegnazione."
Qualcuno di voi può illuminarmi?