Salve a tutti,
vi pongo questo caso che sta creando un pò di confusione.
Correva l'anno 2009.
In seguito a sentenza di divorzio, il giudice dispone che l'immobile di proprietà delle due parti venga intestato al figlio entro 6 mesi dalla sentenza.
Tra le tre parti viene stipulato un atto di buona fede e preliminare di vendita dove si indica che "... l'acquirente ha già corrisposto integralmente il prezzo della compravendita e che i cedenti si obbligano a prestare il loro consenso per la formalizzazione dell'atto notarile..."
Ad oggi questo passaggio di proprietà non è stato ancora formalizzato dal notaio.
Considerato che una delle due parti cedenti si rifiuta di onorare l'atto stipulato, l'acquirente impugna l'atto di compravendita in tribunale per richiedere che gli venga corrisposto l'immobile.
La domanda è:
- ci sono possibilità che l'atto dopo 9 anni sia invalidato?
- il fatto che sull'atto di compravendita non sia indicata nei dettagli la movimentazione di denaro può causare problemi in fase giudiziale?
Grazie.
vi pongo questo caso che sta creando un pò di confusione.
Correva l'anno 2009.
In seguito a sentenza di divorzio, il giudice dispone che l'immobile di proprietà delle due parti venga intestato al figlio entro 6 mesi dalla sentenza.
Tra le tre parti viene stipulato un atto di buona fede e preliminare di vendita dove si indica che "... l'acquirente ha già corrisposto integralmente il prezzo della compravendita e che i cedenti si obbligano a prestare il loro consenso per la formalizzazione dell'atto notarile..."
Ad oggi questo passaggio di proprietà non è stato ancora formalizzato dal notaio.
Considerato che una delle due parti cedenti si rifiuta di onorare l'atto stipulato, l'acquirente impugna l'atto di compravendita in tribunale per richiedere che gli venga corrisposto l'immobile.
La domanda è:
- ci sono possibilità che l'atto dopo 9 anni sia invalidato?
- il fatto che sull'atto di compravendita non sia indicata nei dettagli la movimentazione di denaro può causare problemi in fase giudiziale?
Grazie.