Mio Dio, qui si parla di prendere una SECONDA PROVVIGGIONE (“perché non dovrebbe farlo ?”), di un mandato che ha scadenza ETERNA (“non scade mai”, “se l’acquisto è riconducibile ad una visita precedente”, “o se l’acquirente è riconducibile ad una persona che ha visitato con l’AI…”) !
E’ incredibile, che avidità, che mancanza di scrupoli, che assenza di senso della realtà, assenza di desiderio di lavorare e produrre per la società, totale focalizzazione sul proprio profitto a spese e a scapito di tutti ! E il bello è che appartenete ad una categoria incredibilmente super-tutelata dalle leggi, in una maniera sbalorditiva, così rassicurante che non si osserva in nessun altro campo una tale proiettività !
In questo intervento non ci sarà alcuna volgarità, ne alcun intento offensivo, ma una semplice analisi lucida e schietta. Avrei semplicemente il piacere di pensare di poter aver fatto riflettere qualcuno di voi, di accendere la scintilla di una consapevolezza, che non cambia nulla, ma sarebbe solo una piccola soddisfazione. Quindi se volete censurare il post fate pure, ma saprete di farlo senza alcuna obiettiva ragione, e di farlo con gretti intenti censori di idee.
La riflessione nasce dall’aver letto la particolare reazione al termine “parassiti” (ovviamente non rivolto agli utenti del forum, ma ad un caso specifico di esperienza di chi ha avviato il thread).
Mi domando : ma avete una minima idea di cosa significhi “LAVORARE” ? Di cosa significhi veramente spaccarsi la schiena ogni giorno con lavori di fatica e disagiati, oppure studiare e far crescere ogni giorno la propria competenza, disponendo di superiori capacità intellettuali e metterle a disposizione di tutta la società con un lavoro davvero utile e produttivo ? Magari per poche centinaia di euro al mese ?
Ma avete idea di cosa significhi “produrre” ? Che si tratti di beni o servizi, “produrre” un valore per la società umana, per i propri simili ?
Ora, il marcio può essere in ogni cesta, non c’è dubbio, e sicuramente nulla vieta che una persona che si ritrovi a fare l’agente immobiliare non sia anche onesto, e magari capace. I casi della vita sono tanti, e ci si può ritrovare in quel ruolo per qualsiasi motivo.
Ma qui parliamo della professione in se, senza alcun riferimento personale (anche se purtroppo in questa categoria esiste una percentuale di mascalzoni molto elevata, ma non è questo il punto).
Qual è infine il mestiere dell’agente immobiliare, che valore porta alla società, ai clienti ?
E’ il vecchio mestiere del “SENSALE”, niente di più. Un intermediario che cerca di procacciare un “cliente al proprio cliente”. Questa è una definizione vera per quasi ogni intermediario. E già qui scivola la prima ombra : la categoria degli intermediari (di qualsiasi genere) di per se si configura come una categoria parassitaria. Non si tratta di qualcuno che produce qualcosa, non si tratta di qualcuno che acquista qualcosa per rivenderlo, è semplicemente uno strato in più che si frappone tra la domanda e l’offerta : senza produrre nessun ulteriore valore, incrementa semplicemente il costo di una normale filiera domanda-offerta.
Ma forse l’agente produce comunque un valore con il suo servizio ?
Vediamo quali potrebbero essere dei valori, o almeno quali potrebbero esserlo tali da giustificare, tutti insieme, l’esorbitante costo risultante: parliamo sempre di cifre di almeno migliaia di euro per ogni transazione; in particolare per un appartamento di medio taglio in una grande città, parliamo di cifre sui 10 000 euro (es. 300 kEUR di valore immobile, al 4% = 12 000 EURO), ovvero per una transazione di interesse tipicamente di una media famiglia, il cui reddito può essere stimato in un caso ottimistico in 22 000 euro l’anno, l’onere dovuto a questo strato in sovrappiù, a questa frapposizione, è la metà del suo reddito annuo, ovvero ben sei mesi lavorativi su 12 del lavoro di un’onesta famiglia viene bruciato in una singola transazione (la transazione è intesa in quanto tale, cioè alla chiusura con il rogito).
Ma vediamo, dicevo, se gli AI portano un qualche valore alfine :
1. Verificano e certificano la regolarità della transazione : NO
2. Verificano e certificano la regolarità dell’immobile venduto : NO
3. Verificano le reali intenzioni e possibilità di acquisto dell’acquirente: NO
4. Si impegnano al buon esito della transazione completa, cui è legato il relativo compenso : NO
Il compenso all’AI è dovuto solo per l’attività intermediatrice, cioè per l’aver presentato l’immobile all’acquirente, all’atto della sottoscrizione della “proposta d’acquisto” (neanche legato alla sottoscrizione del “Preliminare”), senza alcuna responsabilità circa il buon esito della transazione stessa.
Quindi gli AI non sono responsabili della verifica di regolarità dell’immobile in vendita (per questo ci sono i notai, che prendono altrettanti bei compensi, in aggiunta a tutto il resto), ne sono tenuti a verificare intenzioni effettive o possibilità dell’acquirente (ad esempio : se ha una società in fallimento), ne vincolano il proprio compenso all’effettivo buon esito della transazione.
Sommando tutto ciò cosa fa l’AI ? Le “scartoffie” spesso le porta il venditore stesso (e comunque non può essere considerato lavoro – ne tantomeno così ben retribuito – il prelevare delle carte al comune e al catasto), le perizie le fanno i geometri (ad esempio quello di fiducia dell’acquirente, quello della banca per il rogito, ecc), le certificazioni e registrazioni degli atti le fanno i notai.
Ma cosa fanno allora ??
Qualche telefonata per cercare clienti (venditori o acquirenti), fanno visitare la casa ai possibili acquirenti, fanno firmare dei moduli prestampati. Tutto qui.
Si, c’è un po di pubblicità (qualche giornalino di settore, un sito web) della casa madre (neanche loro).
Adesso, sinceramente pensate che un tale lavoro, con l’effettiva competenza che richiede, con l’effettiva fatica che comporta, con la reale responsabilità che impone, pensate che ciò valga per una transazione soltanto sei mensilità di una famiglia media che acquista con fatica e sudore la propria casa, un bene di primaria necessità (non stiamo parlando di beni di lusso) ?
Se la vostra risposta è “sì”, sono certo allora che non avete nessuna idea del lavoro che fanno ogni giorno milioni di persone.
Proprio perché tale lavoro si esaurisce in tali poche e povere attività, non è un caso che sia un mestiere che può essere svolto da chiunque, dal somaro che a scuola prendeva sempre l’insufficienza, al ragazzaccio che non ha mai voluto saperne di studiare o lavorare ma che alla fine doveva pur trovare qualcosa da fare.
NON è un caso che sia un lavoro dai bassi requisiti di capacità e competenze (e se mi parlate del “patentino” allora, di nuovo, non avete idea di cosa siano delle sfide per l’intelletto e di cosa siano delle "capacità intellettuali"),
che vi si trovino davvero persone incapaci e di bassa levatura. Ciò non significa, è ovvio, che l’essere mediatori immobiliari significhi essere ignoranti ed inetti, ma semplicemente che il mediatore lo può fare chiunque, e non essendoci un filtro, nella massa si trova più incapacità che valore.
Ad ogni modo, per quanto detto sopra, l’agente immobiliare non porta alcun valore con i suoi servizi, anzi erode capitali proprio a quella fascia di persone che meno possono sopportarlo (perché la casa non è un bene di lusso, almeno nella maggioranza dei casi), agendo da puro parassita.
Dite “senza l’agente immobiliare l’acquirente non avrebbe trovato la casa che cercava” ? L’aver mediato
mostrando l’immobile all’acquirente è un servizio in se ?
A parte che sarebbe ancora fortemente opinabile il valore reale di un tale servizio, ma dico ... “SVEGLIA” !
Questo poteva avere un qualche valore al tempo dei sensali (che non prendevano poi un tale compenso !), non nell’era di internet !
Con le tecnologie informatiche a disposizione non ha più alcun senso il servizio “pubblicitario” del mediatore, perché questo può essere ottenuto molto più efficacemente ed a buon prezzo grazie alla tecnologia internet. Un po quello che è successo alle agenzie di viaggio.
Così come ebay od amazon hanno reso obsoleto ogni mezzo cartaceo per la vendita di beni usati, la ricerca e vendita di un immobile potrebbe essere gestita esclusivamente con mezzi praticamente gratuiti in internet. E infatti la maggior parte delle ricerche viene fatta in tal modo, via internet, e gli agenti non fanno altro che inserire nei siti di vendita di immobili gli annunci dei proprio clienti, cosa che costituisce quasi una truffa concettuale, perché colui che dovrebbe semplicemente pubblicizzare l’immobile del proprio cliente non fa altro che avvalersi di mezzi altrui e nome altrui (il nome dei siti web più conosciuti per la vendita di immobili).
Anzi spesso la vendita di un immobile conosciuta tramite internet (quindi senza ruolo diretto del mediatore, che ha solo inserito l’annuncio sul portale altrui, cosa che poteva fare benissimo da se il diretto interessato) viene poi “ostacolata” dall’intermediazione, con il suo costo parassitario. Ovvero, domanda ed offerta si erano incontrate senza ostacoli in modo naturale, diretto ed economico, ma si frappone un terzo interlocutore che spilla un surplus di denaro da una transazione in cui praticamente non ci sarebbe stata alcuna di necessità di alcun ruolo per lui.
Insomma un categoria (mediatore) parassitaria intrinsecamente (nel senso della definizione scientifica, non con contenuto spregiativo di tipo morale), un lavoro che oggettivamente non porta alcun valore, ma anzi ne sottrae parecchio e spesso a categorie deboli, per un bene di prima necessità.
Se infine proviamo anche a riflettere un attimo all’area di business … IMMOBILIARE !
Fatico a pensare ad un’altra area di attività legale che sia egualmente penetrata da un numero così alto di criminali (costruttori che non rispettano i piani regolatori o addirittura costruiscono abusivamente, società che acquisiscono le caparre per poi fallire o sparire, società criminali che riciclano il denaro in costruzioni, ecc) e che sia allo stesso modo speculativa sullo strato più basso della società (necessità della casa - vs costo espresso in salari medi)…. se ci pensiamo, allora credo si possa definire uno dei lavori più nocivi al mondo, per quanto ciò possa quasi suonare come un ossimoro.
In definitiva, portate a casa vostra i soldi legalmente guadagnati, ma non pretendete anche che il vostro lavoro sia ammirato o anche solo rispettato, vi basti la pagnotta, perché sarebbe un’offesa verso tutti coloro che lavorano veramente, producendo reale valore per la società.