Secondo voi, un immobile in centro a Roma, o in centro a Milano, si dimezza di valore esattamente come uno in un paesino sperduto di una provincia già da anni in via di spopolamento?
Qualcuno ritiene sia possibile che il valore di un immobile in Brera possa scendere del 50%? Stesso tasso di svalutazione di San Bartolomeno in Galdo (BN)? !
Dipende GCaval. In generale mi auguro che il tuo discorso sia vero, ma occhio a dare per scontato che ci saranno sempre città appetibili, con gente pronta a pagare un occhio per stare in un monolocale...Si rischia di perdere i prossimi treni.
Questa è una cosa spaventosa che mi spiegava un professore universitario, non me la invento io. Lui mi diceva che noi dobbiamo guardare alla Grecia e alla Spagna, dove le grandi metropoli, ma anche i centri medio grandi si stanno spopolando e c'è un rientro soprattutto da parte dei giovani in zone una volta considerate poco appetibili e dove però è più facile reinventarsi. Perchè? Perchè la città che una volta garantiva lavoro dignitoso, casa, insomma futuro con la crisi ha visto cambiare le cose e i costi sono rimasti comunque troppo alti rispetto alla potenzialità di spesa degli abitanti e soprattutto alle reali aspettative della gente. Il risultato è quello che lui mi ha definito un nuovo medio evo, un ritorno a quelle province anche messe molto peggio lavorativamente rispetto alla nostra realtà italiana. E' una filosofia che può sembrare strana, ma in realtà spiegata da chi se ne intende ha una logica terribilmente chiara.
Non so se abbia ragione, però sicuramente è un esperto della materia e i dati di cui mi parlava sono veri. Per quanto attiene alla realtà italiana lui dice il settore secondario di un certo rilievo non esiste più e il terziario che doveva essere lo sbocco lavorativo delle grandi città è sempre più in mano a grandi multinazionali dove il rapporto ruolo/salario è sempre più al ribasso e dove la percentuali di occupati nei prossimi anni tenderà a diminuire.
Adesso inizia ad esserci un fenomeno silenzioso di ritorno alla provincia, perchè le nuove generazioni hanno iniziato a capire che molte grandi città non offrono altro che un "sopravvivere". L'appetibilità è diminuita cioè: se il lavoro non c'è o è sottopagato, se vivo in un monolocale con la prospettiva di rimanerci a vita, magari in affitto, chi me lo fa fare?
Una volta si sapeva che era una fase transitoria, che poi sarebbe andata meglio. Ora non più.
Da qui il fenomeno sociologico o di emigrazione (per chi ha qualche titolo in tasca) o di ritorno a una realtà minore dalla quale si è partiti, dove comunque si sopravvive lo stesso, anzi a volte si vive anche meglio, perchè ci si reinventa un lavoro...etc.
Non so....
fa molto piacere che i prezzi crollino, ma state pur tranquilli, non crolleranno ovunque e nello stesso modo. Esempio sono gli USA: a Detroit 5 anni fa c'erano immobili in vendita a 1 dollaro simbolico. Ma a Manhattan, i prezzi sono rimasti gli stessi!
A Manhattan comprano russi, italiani, cinesi, oltre agli americani.....A Padova o a Bologna comprano sempre più solo gli italiani, questa è la differenza, esattamente come ad Atene e Madrid. Abbiamo provato a restringere le metrature mantenendo alti i prezzi, e non ha funzionato. Forse c'è semplicemente da prendere atto che il mercato è cambiato (e non è composto solo da chi abita in Brera, che per inciso è il primo a non investire quando i prezzi sono alti).