all'AI presento una proposta (chiamala dichiarazione d'intenti se vuoi che magari non si fa più confusione) con la quale intendo chiedere la sua assistenza per formulare una proposta d'acquisto sospesa.
Io facevo così, senza tante lungaggini:
vuoi fare una proposta? Vieni in ufficio appena possibile.
La tua proposta sono certa che non sarà accettata ? Ti invito a farla più alta, o con un rogito più vicino o più lontano, con più caparra, o con altre clausole che la rendono accettabile, secondo quanto rientra nelle aspettative del venditore.
Ti va bene ? La scriviamo.
Non ti va bene ? Non perdiamo tempo in tre.
So che forse è difficile da credere, ma le mie trattative non sono durate mai più di due giorni.
La tua conclusione è bella ma ti preclude delle possibilità
Forse in astratto: ma avendo venduto tutte gli immobili per i quali ho avuto un incarico (meno uno), e senza sospensive, non ho perso nessuna possibilità.
Non puoi mai sapere (per quanta fiducia gli si voglia dare) se come o quando al venditore gli servono soldi, se ti ha mentito, se ha cambiato idea o se col senno di poi era meglio accettare comunque la sospesa.
Tu dici “non puoi mai sapere”, io dico invece “devi saperlo”.
Ripeto, so che lavoravo in un mercato particolare e in totale autonomia, e potevo permettermi (scelta mia) di selezionare i venditori.
Non tutti i venditori erano adatti a me, come io non ero adatta a tutti i venditori.
Patti chiari, amicizia lunga.