ziabuffa

Nuovo Iscritto
Ciao,
è un bar caffè.

Oggi mi sono fatta un giro a Loano per vedere altri due locali e dare un'occhiata a quello in questione....vuoto! Non che negli altri la situazione fosse molto meglio...
Poi sono entrata in un caffè che sapevo fosse in vendita ma senza fare troppe domande...è stato lo stesso proprietario che ad un certo punto andando contro il suo stesso interesse mi ha consigliato spassionatamente di lasciar perdere. L'affluenza turistica nell'ultimo anno si è ridotta del 30% e durante il resto dell'anno non si lavora abbastanza perchè anche gli anziani che una volta frequentavano Loano, ora vanno in località meno care e gli abitanti del posto (sempre a detta di questo gentilisssimo signore che lo è del posto) non spendono affatto.
La conclusione anche riferendomi a quanto mi ha scritto H&F, è che qui si lavorava molto in stagione e anche durante l'anno, ma ora le cose non vanno più in questo modo....
Inutile dire quanto io sia rimasta delusa...ma credo proprio che non valga il rischio, non adesso.
 

ziabuffa

Nuovo Iscritto
Per quanto riguarda la buonuscita di cui parla H&F, cosa posso aspettarmi con un fatturato così basso????
Comunque gira e rigira sento che sono davvero in molti che vorrebbero mollare tutto! Inutile che parlino di forti guadagni in stagione se sono poi disposti anche a dartelo in gestione anche solo per quel periodo....Ma come, rinunciano all'unica fonte di vero guadagno? E il resto dell'anno cosa mangiano???
La località sarà bella quanto vuoi, ma alla fine dei conti troppi bar troppa poca affluenza e troppe spese...questa è la mia conclusione
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Per quanto riguarda la buonuscita di cui parla H&F, cosa posso aspettarmi con un fatturato così basso????
Comunque gira e rigira sento che sono davvero in molti che vorrebbero mollare tutto! Inutile che parlino di forti guadagni in stagione se sono poi disposti anche a dartelo in gestione anche solo per quel periodo....Ma come, rinunciano all'unica fonte di vero guadagno? E il resto dell'anno cosa mangiano???
La località sarà bella quanto vuoi, ma alla fine dei conti troppi bar troppa poca affluenza e troppe spese...questa è la mia conclusione
La "buonauscita", a cui alludevo, è quella al termine della locazione e da parte del locatore.
Ma i conti sono facili da controllare.
E qualcuno dà la gestione perchè la stagione è faticosa.
Mi spiace notare che dietro le tue valutazioni non vi sia uno studio professionale affidabile.
 

ziabuffa

Nuovo Iscritto
Sicuramente è come dici tu, ma chi può essere più affidabile di chi ci lavora da 50 anni e non ha nessun interesse?
So benissimo che le valutazioni non sono cosa semplice, mi baso solo sul fatto che la realtà è che in molti stanno vendendo e non sono nè "gestioni stanche" nè di gente del posto....ma gente che come me vorrebbe dare una svolta o semplicemente cambiare vita ed acquista un'attività con conseguente trasferimento nella speranza di tirarla su, ma poi si rende conto che di aver fatto male i propri conti...
Probabilmente in altre località le cose vanno meglio,ma non qui...
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Conosco bene Loano e l'ho scritto.
Oggi con il commercio non ci arricchisce ma si possono ricavare remunerazioni decorose per chi ci lavora.
E si possono migliorare le offerte e gli incassi.
Chi sarebbe queto affidabile che ci lavora da 50 anni e non ha interesse ?
 

ziabuffa

Nuovo Iscritto
Ciao H&F,
intendevo dire che se un'attività è più remunerativa in stagione, non capisco come ci si possa stare dentro dandola in gestione solo in quel periodo.
Comunque mi rendo conto di essere andata fuori argomento quindi mi scuso con il resto degli utenti per questa discussione un pò depistata dalla mia richiesta di aiuto iniziale.
 

Manola 62

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Premetto di non nutrire alcuna simpatia per le così dette "Buone uscite/Entrate"..
Corretto sarebbe pagare l'avviamento, arredo ed attrezzature subentrando al contratto di locazione salvo opzione ex novo se opportuna.
Purtroppo per molti e per la fortuna di altri, oggi, grazie al decreto sviluppo Monti, dal 14 settembre 2012 su tutto il territorio nazionale, si può aprire ex novo salvo limiti specifici ( es. storici - ambientali - ecc..). Da qui ne consegue che la così detta buona entrata, diventa quanto mai necessaria vista la liberalizzazione delle licenze. Ovvio che se acquisto un locale già fatto, indipendentemente da arredo, locazione, posizione, inizio subito ad ammortizzare i costi e soprattutto sono in possesso dell'autorizzazione igienico sanitaria per poter operare nel settore alimentare. Allo stato attuale dunque il vero valore è dato solo da tale autorizzazione e non c'è più distinzione tra licenza di tipo A - B - D se non appunto per tale Nulla Osta Igienico Sanitario
Le attività già avviate " fermo restando i requisiti urbanistici e igienico sanitari " del comune di appartenenza possono trasformarsi tranquillamente in trattoria o ristorante ma a quel punto, le deroghe ammesse decadono e quindi devono valutare tempi e costi per la trasformazione. Il nuovo invece, avrà certamente tempi di attesa che si aggirano dai 3 max 6 mesi salvo gravi imprevisti e tipologie di pagamenti decisamente diversi ...
Concludendo se si ha un buon margine di investimento, potrebbe valer la pena creare un locale a proprio gusto ma se non si è del "Mestiere" o si fissa un budget max di investimento o si opta per un locale già avviato, magari non caro, tenuto conto della posizione/potenzialità di lavoro.
Per esperienza personale, se uno è esperto del settore, cerca qualcosa di "sviato" per poterlo avviare senza strapagarlo, regola che però non vale necessariamente per Venezia e per altre città che vivono con il turismo annuale e non stagionale
 

topcasa

Membro Storico
Il mondo delle attività commerciali è completamente cambiato nel 2006 con l'introduzione del decreto legislativo cosidetto Bersani, il 233/2006.
Si tratta della liberalizzazione delle licenze.
Via tutti i paletti, via le misure ristrettive.
Licenze libere per tutti e non più contingenziate. Il caos in assoluto. Puoi aprire quando, come e dove vuoi.
Puoi scegliere il tipo di attività che vuoi.
Puoi iniziare con il commercio al dettaglio di frutta e verdura e se non va bene puoi anche trasformarti in rivenditore di scarpe oppure modificare il tutto in bar caffè o ristorante alla moda o libraio o pescivendolo o panetteria o cartolaio.
Insomma un mondo commerciale assolutamente non specializzato e per niente competente dei prodotti messi in vendita.
Molti comuni si sono adeguati, altri no.
La Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n.3635/C emessa il 6 maggio 2010 ha sancito che a decorrere dall’8 maggio 2010 nessun Comune potrà fissare parametri in base ai quali determinare quanti bar e ristoranti possono essere aperti sul territorio. Gli unici limiti ammissibili riguarderanno la struttura, destinazione d’uso e metri quadrati ed ovviamente, il possesso dei requisiti soggettivi per l’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’avvio effettivo delle nuove attività di somministrazione potrà essere effettuato liberamente decorsi trenta giorni dalla presentazione di una Dichiarazione di Inizio di Attività.
Pertanto, quando andavi a dare una valutazione al pubblico esercizio o a qualsiasi altra attività commerciale, partivi da un dato che era il valore della licenza.
Ora quel valore è pari a zero
.
Inoltre la prima lenzuolata di Bersani, quella del 2006, ha incoraggiato tantissimi baristi e camerieri con una stagione di lavoro come esperienza ad aprire un pubblico esercizio.
I cosidetti bar caffè alla moda o di tendenza.
Nel mio piccolo li chiamo "bar caffè con tendenza al fallimento".
Da noi aprono e chiudono senza interruzione di continuità.
Questi ex baristi o ex camerieri di primo pelo pensano che basti la liquidazione di papà per aprire l'attività.
Durano il tempo dell'inaugurazione o giù di lì e poi abbassano la saracinesca.
Vengono da noi e vorrebbero vendere per poter recuperare qualcosa e pagare la montagna di debiti accumulati.
E' difficile accontentarli in quanto sono attività a valore zero.
Quello che può avere un valore sono gli arredi e i corredi che la compongono, se non sono sotto sequestro.
Quindi per risponderti, se sei intenzionata ad aprire un pubblico esercizio (bar caffè, ristorante, pizzeria, pub, ecc.) devi solo presentare una domanda al tuo comune di apparteneza e con altri documenti di rito entro 30 giorni puoi aprire l'attività.
Se occorre dell'altro, non esitare.
L'argomento è interessante.
come ti regoli per la provvigione di ramo d'azienda[DOUBLEPOST=1367789797,1367789791][/DOUBLEPOST]
Il mondo delle attività commerciali è completamente cambiato nel 2006 con l'introduzione del decreto legislativo cosidetto Bersani, il 233/2006.
Si tratta della liberalizzazione delle licenze.
Via tutti i paletti, via le misure ristrettive.
Licenze libere per tutti e non più contingenziate. Il caos in assoluto. Puoi aprire quando, come e dove vuoi.
Puoi scegliere il tipo di attività che vuoi.
Puoi iniziare con il commercio al dettaglio di frutta e verdura e se non va bene puoi anche trasformarti in rivenditore di scarpe oppure modificare il tutto in bar caffè o ristorante alla moda o libraio o pescivendolo o panetteria o cartolaio.
Insomma un mondo commerciale assolutamente non specializzato e per niente competente dei prodotti messi in vendita.
Molti comuni si sono adeguati, altri no.
La Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n.3635/C emessa il 6 maggio 2010 ha sancito che a decorrere dall’8 maggio 2010 nessun Comune potrà fissare parametri in base ai quali determinare quanti bar e ristoranti possono essere aperti sul territorio. Gli unici limiti ammissibili riguarderanno la struttura, destinazione d’uso e metri quadrati ed ovviamente, il possesso dei requisiti soggettivi per l’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’avvio effettivo delle nuove attività di somministrazione potrà essere effettuato liberamente decorsi trenta giorni dalla presentazione di una Dichiarazione di Inizio di Attività.
Pertanto, quando andavi a dare una valutazione al pubblico esercizio o a qualsiasi altra attività commerciale, partivi da un dato che era il valore della licenza.
Ora quel valore è pari a zero
.
Inoltre la prima lenzuolata di Bersani, quella del 2006, ha incoraggiato tantissimi baristi e camerieri con una stagione di lavoro come esperienza ad aprire un pubblico esercizio.
I cosidetti bar caffè alla moda o di tendenza.
Nel mio piccolo li chiamo "bar caffè con tendenza al fallimento".
Da noi aprono e chiudono senza interruzione di continuità.
Questi ex baristi o ex camerieri di primo pelo pensano che basti la liquidazione di papà per aprire l'attività.
Durano il tempo dell'inaugurazione o giù di lì e poi abbassano la saracinesca.
Vengono da noi e vorrebbero vendere per poter recuperare qualcosa e pagare la montagna di debiti accumulati.
E' difficile accontentarli in quanto sono attività a valore zero.
Quello che può avere un valore sono gli arredi e i corredi che la compongono, se non sono sotto sequestro.
Quindi per risponderti, se sei intenzionata ad aprire un pubblico esercizio (bar caffè, ristorante, pizzeria, pub, ecc.) devi solo presentare una domanda al tuo comune di apparteneza e con altri documenti di rito entro 30 giorni puoi aprire l'attività.
Se occorre dell'altro, non esitare.
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