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manmar01

Ospite
Ci sono dei parametri oggettivi (fatturato, anni di avviamento, nr tavoli ?, ..c) per dare una valutazione ad un'attività commerciale (bar).
Potete farmi un esempio?
 

Antonello

Nuovo Iscritto
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Agente Immobiliare
Ci sono dei parametri oggettivi (fatturato, anni di avviamento, nr tavoli ?, ..c) per dare una valutazione ad un'attività commerciale (bar).
Potete farmi un esempio?
Ne avevamo già parlato, ma l'argomento mi stuzzica.
Dai un'occhiata all'allegato.
Poi, se vuoi, ne riparliamo.
Ciao.
 

Allegati

  • AZIENDE - CESSIONI -AFFITTI.doc
    150 KB · Visite: 1.142
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manmar01

Ospite
Grazie Antonello.
Il doc mi esembra esauriente nel considerare le voci che compongono il valore, naturalmente le considerazioni poi sono personali. Esempio dei due bar di uguali dimensioni, stesso canone, stesse tipologie di tipi di somministrazione, e uno con fatturato 50 e uno con fatturato 150: se mi ritenessi un bravo barista prenderei il primo anche se mi costasse il 130% del fatturato pensando che potrei facilmente incrementae lo stesso. Per il secondo potrei pensare che è già sfruttato nel migliore dei modi, per cui non potrei fare meglio nella gestione: in questo caso valutare il costo = al 100% del fatturato mi potrebbe sembrare il massimo. Che ne pensate?
 

Antonello

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Agente Immobiliare
Grazie Antonello.
Il doc mi esembra esauriente nel considerare le voci che compongono il valore, naturalmente le considerazioni poi sono personali. Esempio dei due bar di uguali dimensioni, stesso canone, stesse tipologie di tipi di somministrazione, e uno con fatturato 50 e uno con fatturato 150: se mi ritenessi un bravo barista prenderei il primo anche se mi costasse il 130% del fatturato pensando che potrei facilmente incrementae lo stesso. Per il secondo potrei pensare che è già sfruttato nel migliore dei modi, per cui non potrei fare meglio nella gestione: in questo caso valutare il costo = al 100% del fatturato mi potrebbe sembrare il massimo. Che ne pensate?
Le licenze per i pubblici esercizi sono contingenziate o libere?
Ti allego anche qualcos'altro.
Tienine conto al 50/60% della valutazione espressa.
Si utilizzava nel periodo ricco, ora va tutto ridimensionato.
Comunque è una traccia.
 

Allegati

  • ESEMPI DI VALUTAZIONE DI ATTIVITA' E PUBBLICI ESERCIZI.doc
    125 KB · Visite: 669

perrixx

Membro Junior
Agente Immobiliare
Ciao l'argomento è interessante... a tal proposito volevo capire se per quanto riguarda appunto le licenze bar- caffetteria l'acquirente acquista anche la licenza o deve richiedere ex novo l'autorizzazione. Tempo fa quando ho venduto un'edicola con relativa concessione sisal il tutto compreso autorizzazioni varie sono passate all'acquirente ovviamente dopo le verifiche del caso. grazie per l'informazione.
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ciao l'argomento è interessante... a tal proposito volevo capire se per quanto riguarda appunto le licenze bar- caffetteria l'acquirente acquista anche la licenza o deve richiedere ex novo l'autorizzazione. Tempo fa quando ho venduto un'edicola con relativa concessione sisal il tutto compreso autorizzazioni varie sono passate all'acquirente ovviamente dopo le verifiche del caso. grazie per l'informazione.
Il mondo delle attività commerciali è completamente cambiato nel 2006 con l'introduzione del decreto legislativo cosidetto Bersani, il 233/2006.
Si tratta della liberalizzazione delle licenze.
Via tutti i paletti, via le misure ristrettive.
Licenze libere per tutti e non più contingenziate. Il caos in assoluto. Puoi aprire quando, come e dove vuoi.
Puoi scegliere il tipo di attività che vuoi.
Puoi iniziare con il commercio al dettaglio di frutta e verdura e se non va bene puoi anche trasformarti in rivenditore di scarpe oppure modificare il tutto in bar caffè o ristorante alla moda o libraio o pescivendolo o panetteria o cartolaio.
Insomma un mondo commerciale assolutamente non specializzato e per niente competente dei prodotti messi in vendita.
Molti comuni si sono adeguati, altri no.
La Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n.3635/C emessa il 6 maggio 2010 ha sancito che a decorrere dall’8 maggio 2010 nessun Comune potrà fissare parametri in base ai quali determinare quanti bar e ristoranti possono essere aperti sul territorio. Gli unici limiti ammissibili riguarderanno la struttura, destinazione d’uso e metri quadrati ed ovviamente, il possesso dei requisiti soggettivi per l’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’avvio effettivo delle nuove attività di somministrazione potrà essere effettuato liberamente decorsi trenta giorni dalla presentazione di una Dichiarazione di Inizio di Attività.
Pertanto, quando andavi a dare una valutazione al pubblico esercizio o a qualsiasi altra attività commerciale, partivi da un dato che era il valore della licenza.
Ora quel valore è pari a zero
.
Inoltre la prima lenzuolata di Bersani, quella del 2006, ha incoraggiato tantissimi baristi e camerieri con una stagione di lavoro come esperienza ad aprire un pubblico esercizio.
I cosidetti bar caffè alla moda o di tendenza.
Nel mio piccolo li chiamo "bar caffè con tendenza al fallimento".
Da noi aprono e chiudono senza interruzione di continuità.
Questi ex baristi o ex camerieri di primo pelo pensano che basti la liquidazione di papà per aprire l'attività.
Durano il tempo dell'inaugurazione o giù di lì e poi abbassano la saracinesca.
Vengono da noi e vorrebbero vendere per poter recuperare qualcosa e pagare la montagna di debiti accumulati.
E' difficile accontentarli in quanto sono attività a valore zero.
Quello che può avere un valore sono gli arredi e i corredi che la compongono, se non sono sotto sequestro.
Quindi per risponderti, se sei intenzionata ad aprire un pubblico esercizio (bar caffè, ristorante, pizzeria, pub, ecc.) devi solo presentare una domanda al tuo comune di apparteneza e con altri documenti di rito entro 30 giorni puoi aprire l'attività.
Se occorre dell'altro, non esitare.
L'argomento è interessante.
 

perrixx

Membro Junior
Agente Immobiliare
No grazie non sono io che apro il bar. E' per un mio cliente che lo vuole vendere e mi era venuto il dubbio della ormai "vecchia licenza". Concordo con il fatto che oggi molti commercianti ricorrono al nostro aiuto per vendere l'attività e sono veramente tempi duri perchè non si rendono conto che chiedono cifre che non stanno nè in cielo e nè in terra e ormai con la liberalizzazione uno può benissimo aprire quello che vuole, dove vuole. Io sto gestendo la vendita di una libreria dove non posso nemmeno far vedere i libri contabili:? così ho detto all'eventuale acquirente di fare un'offerta in base a quello che gli ho mostrato e cioè attrezzature e i corredi e il libraio dovrà essere contento se riceve un'offerta, perchè ormai è così. che altra alternativa hanno i commercianti? Chiudere, smantellare e riconsegnare le chiavi del locale.......
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
No grazie non sono io che apro il bar. E' per un mio cliente che lo vuole vendere e mi era venuto il dubbio della ormai "vecchia licenza". Concordo con il fatto che oggi molti commercianti ricorrono al nostro aiuto per vendere l'attività e sono veramente tempi duri perchè non si rendono conto che chiedono cifre che non stanno nè in cielo e nè in terra e ormai con la liberalizzazione uno può benissimo aprire quello che vuole, dove vuole. Io sto gestendo la vendita di una libreria dove non posso nemmeno far vedere i libri contabili:? così ho detto all'eventuale acquirente di fare un'offerta in base a quello che gli ho mostrato e cioè attrezzature e i corredi e il libraio dovrà essere contento se riceve un'offerta, perchè ormai è così. che altra alternativa hanno i commercianti? Chiudere, smantellare e riconsegnare le chiavi del locale.......
Hai ragione, non hanno alternative.
 

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