Vogliamo dare la giusta attenzione a chi fa una proposta di acquisto?
NO.
Il mare è pieno di pesci.
Va da sé che arpionare un pesce più grande e' meglio che prenderne uno piu' piccolo.
Portandoti a casa il pesce piccolo, puoi dire, come qui sostenete in tanti, che la pesca sia andata bene .
Ma sono le "catture" che sono andate male.
Ecco che, seppur credendo che sia andata bene, la realtà delle cose, è che te ne ritorni a casa col bicchiere mezzo pieno.
In questa vicenda, "la pastura", è contesa da più parti.
Come spesso accade in queste situazioni, dove risulta solare la bontà dell'oggetto, che infatti è stato bruciato in vendita in via espressa.
Reperire gli oggetti di vendita, specialmente quelli di qualità, è un lavoro faticoso.
Cederli al primo che passa, pure a prezzo pieno, in nome del tre per cento di provvigioni, precludendosi e precludendo a terzi di aggiudicarsi eo conseguire un miglior risultato, come la giri la giri, resta un'esercizio da brocchi.
Si chiama correre dietro a chi compera.
L'errore più classico.
Perché si corre dietro a chi vende non a chi compera.
bisogna dare l’opportunità a chi ha fatto la proposta di rilanciare,
..cioè fammi capire Dani,
Io vengo nel tuo ufficio.
Anzi.
Mi precipito nel tuo ufficio.
Perché non solo sono venuto a sapere che stai trattando in vendita un oggetto nella stessa corte dove abito, so' anche di per certo, che hai pure già in mano una proposta.
Che però, non è ancora, né stata accettata e nemmeno è stata sottoposta al venditore.
In questa sede io mi propongo per offrirti mille mila in più e tu..?
Mi rispondi che "bisogna dare l'opportunità ad un'acquirente di rilanciare"...??
Chiaro che giro i tacchi e ti scavalco.
Non potrai dire che non mi sono rivolto a te, se e quando, presenterai le tue lagnanze avverso me eo al venditore, per la tua provvigioncina del tre per cento.
Perché non esiste che un agente immobiliare, possa mettersi di traverso, precludendo la conclusione di (un miglior) affare.
Neanche sventolando la bandiera della deontologia.