esterno alle fasce muscolari e agli organi.
Ma interno alla pelliccia, che è l'isolante della pelle.
Capisco che l'inerzia termica migliora l'uniformità della temperatura e quindi il comfort, sono meno convinto che si traduca in un risparmio energetico. Infatti il calore accumulato nei muri è quello prodotto dall'impianto di riscaldamento e quindi viene pagato in bolletta. Questo calore viene rilasciato quando l'impianto si spegne ossia quando la temperatura è raggiunta (bene) oppure quando gli occupanti sono usciti (spreco).
Non trovo poi corretto considerare il calore accumulato nei muri o nel tetto come utile al riscaldamento. Se l'edificio è isolato bene, il calore esterno non dovrebbe essere considerato per il semplice fatto che non dovrebbe raggiungere l'ambiente interno. Altrimenti si arriverebbe alla conclusione che se l'edificio è isolato non bene, ma più che bene, benissimo... si consuma di più, il che è un paradosso.
Direi che l'inerzia termica fa comodo in inverno, anche se non aiuta a consumare meno, soprattutto se le accensioni dell'impianto sono saltuarie (tipo nella mezza stagione, o nelle seconde case).
D'estate, considerato che il raffrescamento estivo è acceso in maniera intermittente e solo al bisogno (parlo delle nostre case e non dei centri commerciali, ovviamente), allora l'inerzia termica è un fastidio, perché con l'aria fresca interna si continua a percepire il calore irraggiato dai muri.
Ciò detto, se dovessi progettare l'isolamento di casa mia preferirei avere una certa inerzia termica, sia per motivi di conservazione della struttura, sia perché d'estate non amo, e quindi non uso, l'aria condizionata. Ma questa è una scelta mia.