Buongiorno a tutti,
con le
nuove normative introdotte dalla L 141/2010 - non esiste più la figura del
mediatore creditizio, intesa come "persona fisica" indipendente, ma società di mediazione (minimo s.r.l.) regolarmente iscritte all'OAM e con un capitale sociale minimo di 120K - che si avvalgono di figure professionali (cd. "collaboratori di società di mediazione"), per la collocazione dei prodotti finanziari (diversa è la natura dell'Agente in Attività Finanziaria, che però mi pare di capire che non è il nostro caso).
Per rispondere ai tuoi dubbi, tieni conto che ci sono "realtà" che , a seconda della "bontà" dell'operazione proposta - e proprio con l'intento di "portare a termine" un'operazione facile, non calcolano alcun compenso di mediazione o di consulenza, perchè i compensi vengono strornati dall'isituto mutuante (in sostanza vale la vecchia regola: ad operazione semplice e facile corrisponde un minor guadagno a vantaggio di maggior celerità e facilità di istruttoria); quindi , per dirla tutta, non mi allarmerei se nel tuo caso il mediatore (inteso però come società) ti chiede un compenso che reputi "minimo".
Quindi sono perfettamente d'accordo con
@PyerSilvio e con
@specialist
Poi possiamo dilungarci a fare le mille ipotesi, ma se firmi un regolare contratto di mediazione dove ti chiedono € 500,00 (come compenso di mediazione), non vedo quali rischi potresti correre considerando che, ad una eventuale futura maggior richiesta, potrai serenamente far valere quanto pattuito.
Unico aspetto, ma non entro troppo nel merito perché "
siamo tutti cittadini del mondo", è se il compenso ti viene richiesto dal "singolo soggetto col quale sei entrato in contatto" o dalla "società di mediazione"; nel primo caso è vietato percepire compensi a titilo personale, nel secondo caso ritengo sia tutto regolare.
Una buona giornata a tutti