Il mio dubbio si riferisce al fatto che la legge dice che è il notaio che verifica l'intestazione catastale, che in atto deve essere fatta menzione che i dati identificativi( fg, part, sub, classe, consistenza e rendita) corrispondono alla planimetria depositata in Catasto, e ci sia la dichiarazione rispetto alla conformità dei dati catastali rispetto alla planimetria.Certo che è il notaio, è a lui che incorre l'obbligo di di verificare la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari e le risultanze al catasto.
Non capisco però a cosa si riferisce il tuo dubbio. Come ha scritto il collega il notaio non può constatatare la coincidenza tra la planimetria catastale e lo stato di fatto, non può certo visitare tutti gli immobili che rogita, proprio per questo c'è la dichiarazione degli intestatari che può anche essere sostituita da un tecnico abilitato. Se ci fosse una difformità ovvero la planimetria non corrisponde fedelmente la situazione reale attuale dell'immobile qualcuno lo dice prima, e bisognerà provvedere a fare una denuncia di variazione con il pagamento dei tributi e delle sanzioni. Sarà il notaio che dirà cosa fare questo in base a che tipo di difformità si tratta, ovvero ci sono difformità che obbligano a presentare una nuova planimetria o altre che sono irrilevanti.
In tutto quanto che ho scritto prima, mi sembra che sia ben diverso dire che lo stato di fatto dell'immobile corrisponde alla planimetria depositata in catasto e invece dire che lo stato di fatto dei dati catastali e della planimetria corrisponde all0 stato di fatto dell'immobile. Lo so è farraginoso, ma a me sembra che questa dichiarazione che si debba fare, in quell'atto non ci sia o non sia giusta.
Ora cerco la legge, che senz'altro saprai e poi ti spiegherò anche i perchè di questi dubbi.