Grazie a tutti delle risposte, siete davvero molto gentili.
La cosa che mi rimane strana è che
1. se fosse stata persa, me lo avrebbero detto e probabilmente si poteva ottenere una copia
3. I lavori sono stati sostanziali e difficili da fare completamente in nero. Saranno durati tra i 2 e i 3 mesi, e sia la palazzina che l'appartamento sono ben visibili dalla strada principale. Pertanto, devono aver fatturato almeno una parte. Inoltre, essendo stati spostati due bagni e oltre metà cucina, gli impianti di gas luce ed acqua sono rientrati comunque nei lavori. Questo è dimostrato dalla differenza tra le piantine catastali pre e post. Il proprietario ha comprato questo immobile locato da un ente qualche anno fa (da atto di acquisto risulta locato) e, a fine locazione, lo ha ristrutturato e messo in vendita. Il fatto che i lavori siano palesi e sostanziali fa si che non possa essere stato fatto tutto in nero (almeno, ingenuamente, credo).
La superficialità:
Il mio sospetto è che se la certificazione manca e fanno difficoltà per rilasciarla è che gli impianti siano in qualche modo stati fatti male o comunque con materiali non dichiarabili - ma perché?
Domani incontro il proprietario e gli chiedo di parlare con chi ha fatto gli impianti, oppure di poter entrare in casa con un esperto per capire come stiano le cose.
La "preoccupazione" è che (da quanto ho letto) in assenza di certificazione mi sto assumendo la responsabilità di adeguare e mettere a norma gli impianti dopo l'acquisto e non so questo cosa possa comportare in termini di tempo e costi. Inoltre, nel caso che non lo faccio, quale sia l'effetto della mancata certificazione sulla assicurazione, oppure, se accade qualcosa ai bimbi.
Perdonatemi se sto divagando, volevo cercare di comprendere la logica di tutto ciò, le considero come informazioni che sarebbe utile conoscere comunque quando si fa una trattativa immobiliare.