Posso essere d'accordo anche io.
In certe zone della Toscana e dell' Emilia senza Relazione di Conformità non si rogita ed il Notaio lo sceglie il promesso acquirente,..... però
Teniamo presente che la dicitura " ante 67" in certi casi non basta, allora si lavorava in maniera diversa che adesso,
Ricordiamoci di dichiarare la conformità dell' oggetto agli atti depositati, non la conformità dell' atto autorizzativo agli strumenti urbanistici.
E' meglio non sottilizzare troppo sui rapporti aeroilluminanti, conformità degli impianti, collaudi e certificazioni varie, si rischia di dichiarare illeggitimi interi complessi.
Certi Notai allegano la dichiarazione di conformità all' atto, in caso di rivendita il perito della banca o il Tecnico dell' acquirente facilitato dall' opera già svolta, troverà qualche difformità, vi torneranno a cercare senza ricordare se hanno speso 100 o 1.000 €
Per un Accesso agli atti, a parte i diritti di segreteria, c' è da passare in Comune qualche mattinata.
La difficoltà del reperimento degli atti non è proporzionale anzi a volte lo è inversamente, all' estensione dell' immobile, gli oggetti più importanti venivano più curati.
Non sempre i venditori, che magari hanno svenduto, elogiano e si fidano di chi, su compenso, li ha messi in difficoltà, c'è da bisticciare, anche forte.
L' Ufficio del Catasto pregava di non presentare varianti nei casi dove non c' era variazione di reddito, planimetrie non corrispondenti sono conformi alle effimere direttive impartite, come quelle di staccare i terreni di pertinenza dall' oggetto principale o di allegare a questo cantine e soffitte.
Ogni certificato di conformità ha una sua storia collegata al Comune, al fabbricato, alla precisione richiesta, difficile stabilire delle tariffe ed il grado di perfezione da raggiungere.
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