Ingenuo.
Anche gli immobili abusivi vengono mesi in vendita, più o meno consapevolmente.
Ah bene
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Ingenuo.
Anche gli immobili abusivi vengono mesi in vendita, più o meno consapevolmente.
Dalla piantina catastale mi sembra che ci sia una porta dove nella realtà c’è un muro pieno senza nessun apertura.
Inoltre c’è una stanza che da piantina catastale risulta come lavanderia, ma nella realtà è una specie di bagno con doccia e wc.
Ecco, mi chiedo, senza promettere un immobile conforme, mi chiedo se è possibile alienare un immobile che presenti tali lievi difformità, dichiarandolo nell'atto (sempre con la "magica" dicitura "e di ciò se ne è tenuto conto nella formulazione del prezzo")...Se è una modifica minima, che non modifica la rendita catastale e non da origine a spazi in contrasto con le normative, catastali, urbanistiche, d'igiene
il perito non dovrebbe farti difficoltà
,ma modifiche che si possono fare in edilizia libera facendo solo un eventuale comunicazione.
Secondo me si può rogare anche in caso di difformità non sanabili, purché l'acquirente ne sia consapevole e si dichiari nel rogito che di ciò si è tenuto conto nella determinazione del prezzo di compravendita, nel senso che è stato fatto uno SCONTO all'acquirente tenendo conto di questa situazione.
In genere le apertura di vani porta o modifiche interne a livello di identificazione delle camere non rappresentano un abuso edilizio,ma modifiche che si possono fare in edilizia libera facendo solo un eventuale comunicazione.
Non credo che l'agenzia sarebbe cosi stupida da prendere in carico un immobile irregolare e cercare addirittura di venderlo.
Se hai dubbi puoi far chiedere al proprietario di aggiornare la planimetria catastale,in modo che facendo una visura ne venga fuori la planimetria aggiornata . Di certo non devi essere tu a pagare per far aggiornare una piantina di una proprietà che non è tua.
Auguri per tutto
Ingenuo.
Anche gli immobili abusivi vengono mesi in vendita, più o meno consapevolmente.
Se ti fidi unicamente di quanto dice il proprietario (spesso ignaro di avere un abuso...) "non è stato fatto niente", è facile che ci sia un abuso...
Se è una modifica minima, che non modifica la rendita catastale e non da origine a spazi in contrasto con le normative, catastali, urbanistiche, d'igiene
il perito non dovrebbe farti difficoltà
certo, è comunque una difformità, che prima o poi andrà sanata.
o con una pratica in sanatoria
oppure trovando un tecnico compiacente disposto a dichiarare un'ante operam diverso da com'è nella realtà (falso insomma) nella prossima ristrutturazione che farai
e questo è un altro paio di maniche,
di solito questo è un escamotage che si adotta quando la "lavanderia" non rispetta i requisiti per essere un bagno,
quindi
dovresti rivolgerti ad un tecnico, farti accompagnare nella prossima visita e farti spiegare tutto per bene, con un paio di 100 euro di togli qualsiasi dubbio
- è stata realizzata in locali non abitativi
- non ha le dimensioni minime previste nel prg del tuo comune
e si dichiari nel rogito che di ciò si è tenuto conto nella determinazione del prezzo di compravendita, nel senso che è stato fatto uno SCONTO all'acquirente tenendo conto di questa situazione.
Se tu comperi, inserendo quella iscrizione screanzata;
Tutte le volte che quell'immobile dovra' essere venduto, l'acquirente di turno, avra' ragione di credere che l'immobile sia "difettoso" e pretendera' uno sconto a prescindere.
Non sono per nulla persuaso sul fatto che nel rogito si possa dichiarare la presenza di un abuso insanabile. Non credo che il Notaio possa scrivere (ovvero trasferire) una cosa del genere.Secondo me si può rogare anche in caso di difformità non sanabili, purché l'acquirente ne sia consapevole e si dichiari nel rogito che di ciò si è tenuto conto nella determinazione del prezzo di compravendita, nel senso che è stato fatto uno SCONTO all'acquirente tenendo conto di questa situazione.
Se così non fosse, migliaia di immobili sarebbero invendibili.
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