Salve a tutti,
scusate la mia latitanza nel chiarire la posizione, ma non sapevo che questo forum fosse così vivo e "veloce", e negli ultimi giorni non sono riuscito ad accedere... chiariamo tutto:
1. discorso fidejussioni: sono state rilasciate al momento del versamento delle caparre e acconti, poi sono andate in scadenza senza essere rinnovate per negligenza del costruttore, che ha ignorato i nostri ripetuti solleciti, motivo per cui (insieme ad altri motivi) siamo entrati in contenzioso;
2. al momento della sottoscrizione del preliminare non abbiamo provveduto alla registrazione dello stesso (ahimè, punto a nostro sfavore, ma purtroppo l'avvocato interpellato all'epoca non ci ha consigliato di farlo, con senno di poi ovviamente la cosa l'avremmo fatta meglio);
3. quasi tutti i promissari acquirenti degli alloggi del cantiere siamo andati in causa con il costruttore e nell'avviare il procedimento la domanda giudiziale è stata trascritta con gli effetti di una vera e propria trascrizione ai fini della registrazione del compromesso;
4. la cifra che lui ha chiesto alla banca è uguale alla somma dei saldi (al'incirca), ovviamente più passa il tempo più aumentano gli interessi che egli deve alla banca, e la banca è al momento titolare di un credito privilegiato che viene cronologicamente prima del nostro, a garanzia del quale abbiamo la trascrizione della domanda giudiziale fatta sull'immobile, equivalente, come ci ha detto l'avvocato, alla trascrizione del preliminare;
5. il frazionamento dell'ipoteca è stato fatto dalla banca e se rogitiamo tutti la banca rientra del suo credito, ma così non sarà perché alcuni hanno scelto altre strade; allo stato attuale solo la metà di questo credito sarebbe onorato;
Detto questo, evitiamo di piangere sul latte versato, visto che è una pratica poco edificante per me e per voi (sarà sicuramente di monito a chi legge ed è in procinto di firmare un preliminare e siamo felici di ciò...);
la situazione è questa, riassumendo:
- sul terreno ci sono delle trascrizioni giudiziali, anche di altri promissari acquirenti, quindi nessun notaio farebbe rogitare;
- il costruttore è dormiente, non finisce i lavori da finire (poca roba in fin dei conti), ma non caccia un euro perché è in procinto di fallire, ma non sappiamo se lo farà; nei fatti vuole andare a rogito per beccare i saldi e rientrare del debito con la banca, ma non lo salderà mai sua sponte;
- noi dobbiamo metterci nel caso peggiore, cioè che gli immobili vadano all'asta per fallimento del costruttore o per procedura di esecuzione forzata;
- gli immobili non hanno ancora agibilità quindi non so quanto sia possibile trasferirci la residenza.
La mia domanda è sempre la stessa: nella situazione attuale cosa posso fare per tutelarmi e per usufruire del diritto di prelazione?