Salve a tutti, sono nuovo del forum e desidero porre un quesito che mi riguarda da vicino:
Nel mese di febbraio 2011 stipulo un compromesso dinanzi al notaio, per la vendita del mio appartamento a favore di una coppia di fidanzati.
Nel compromesso viene esplicitato che l'immobile in vendita è privo del certificato di agibilità e che vi è una vistosa macchia di umido.
Per quanto detto, viene specificato il prezzo di vendita "di favore" o "scontato" dell'immobile, che ammonta ad euro 55.000 (contro il valore di mercato che sarebbe 75.000) e mi viene data una caparra di euro 2.000
Si fissa come data di risoluzione della pratica il 15 settembre 2011, data entro la quale , la parte acquirente dovrebbe darmi il resto della somma, previa approvazione del mutuo da loro richiesto.
Nel mese di maggio 2011 viene effettuata la perizia fotografica dell'immobile da parte del personale della banca cui la parte venditrice ha richiesto il mutuo.
Qualche giorno dopo contatto telefonicamente l'agente finanziario (la parte acquirente ha fatto richiesta del mutuo non direttamente alla banca, ma tramite un'agenzia finanziaria) che mi dice testualmente che "la banca ha richiesto una controperizia, in quanto è stata riscontrata una sproporzione fra il prezzo di vendita della casa (55.000 euro) ed il mutuo richiesto dalla parte acquirente (70.000 euro).
Avviso per telefono la parte acquirente del colloquio telefonico avuto con il loro agente.
Seguono mesi di silenzio.
In prossimità dell'avvicinarsi del 15 settembre, data della risoluzione della pratica, il notaio mi consiglia di fare un telegramma alla parte acquirente, ricordando che nella data prevista (15 settembre), come previsto nel compromesso, si terrà la definizione della pratica in questione.
Oggi , 14 settembre, mi arriva un telegramma della parte venditrice che riporta testualmente "...la mancanza della certificazione di agibilità non ci consente di usufruire dell'operazione di mutuo. La invito ad attrezzarvi per ottenere tale certificazione che consente la stipula dell'atto notarile valido a tutti gli effetti di legge".
Come dovrò comportarmi? devo tenere la caparra ? o devo restituirla? Ciò è legato alla conoscenza del reale motivo della mancata erogazione del mutuo oppure no?. Su mia richiesta la parte acquirente può richiedere alla banca una prova scritta dei reali motivi della mancata erogazione del mutuo? Ho le idee molto confuse e vorrei comportarmi come previsto dalla legge, senza fare cattive figure e nemmeno senza...farmi fregare.
Grazie.
Nel mese di febbraio 2011 stipulo un compromesso dinanzi al notaio, per la vendita del mio appartamento a favore di una coppia di fidanzati.
Nel compromesso viene esplicitato che l'immobile in vendita è privo del certificato di agibilità e che vi è una vistosa macchia di umido.
Per quanto detto, viene specificato il prezzo di vendita "di favore" o "scontato" dell'immobile, che ammonta ad euro 55.000 (contro il valore di mercato che sarebbe 75.000) e mi viene data una caparra di euro 2.000
Si fissa come data di risoluzione della pratica il 15 settembre 2011, data entro la quale , la parte acquirente dovrebbe darmi il resto della somma, previa approvazione del mutuo da loro richiesto.
Nel mese di maggio 2011 viene effettuata la perizia fotografica dell'immobile da parte del personale della banca cui la parte venditrice ha richiesto il mutuo.
Qualche giorno dopo contatto telefonicamente l'agente finanziario (la parte acquirente ha fatto richiesta del mutuo non direttamente alla banca, ma tramite un'agenzia finanziaria) che mi dice testualmente che "la banca ha richiesto una controperizia, in quanto è stata riscontrata una sproporzione fra il prezzo di vendita della casa (55.000 euro) ed il mutuo richiesto dalla parte acquirente (70.000 euro).
Avviso per telefono la parte acquirente del colloquio telefonico avuto con il loro agente.
Seguono mesi di silenzio.
In prossimità dell'avvicinarsi del 15 settembre, data della risoluzione della pratica, il notaio mi consiglia di fare un telegramma alla parte acquirente, ricordando che nella data prevista (15 settembre), come previsto nel compromesso, si terrà la definizione della pratica in questione.
Oggi , 14 settembre, mi arriva un telegramma della parte venditrice che riporta testualmente "...la mancanza della certificazione di agibilità non ci consente di usufruire dell'operazione di mutuo. La invito ad attrezzarvi per ottenere tale certificazione che consente la stipula dell'atto notarile valido a tutti gli effetti di legge".
Come dovrò comportarmi? devo tenere la caparra ? o devo restituirla? Ciò è legato alla conoscenza del reale motivo della mancata erogazione del mutuo oppure no?. Su mia richiesta la parte acquirente può richiedere alla banca una prova scritta dei reali motivi della mancata erogazione del mutuo? Ho le idee molto confuse e vorrei comportarmi come previsto dalla legge, senza fare cattive figure e nemmeno senza...farmi fregare.
Grazie.