ho però letto delle sentenze in cui il giudice , lavorando il proprietario molto lontano, non ritenva l'immobile come focolaio domestico e residenza effettiva e stabiliva che la residenza anagrafica non vale da sola a incarnare il concetto di dimora abituale per cui ritenne la vendita speculativa.
citavo la presenza della cognata perchè sempre nella detta sentenza il giudice specificava che se a guardia del focolaio domestico rimaneva un familiare entro il terzo grado o un affine entro il secondo, appunto un cognato, la plusvalenza non era dovuta...
E' effettivamente così... per quanto riguarda la questione del parente... è ben definita dalla norma... quindi... a maggior ragione... niente plusvalenza...
La plusvalenza si paga sempre sulla seconda casa.
Pyer... un ripassino...
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