Oltre a quanto già detto su controlli e sanzioni a variegato titolo, sapevo della "combine" fra agenzia delle entrate e comuni, ma ora ho rintracciato l'articolo:
Le sanzioni
Come segnalato nell’articolo di Luigi Lovecchio de Il Sole24ore, per i contratti non registrati, parzialmente in nero e falsi comodati sono previste le seguenti sanzioni:
- “durata della locazione stabilita in 4 anni, a decorre dalla registrazione”;
- dalla registrazione, “il canone è pari al triplo della rendita catastale”. In più a partire dal secondo anno si aggiunge il 75% dell’indice Istat;
- “ai primi 4 anni si aggiungono gli altri quattro del rinnovo automatico”;
- “i contratti non registrati, i contratti in nero e i falsi comodati sono nulli”.
Le sanzioni fin qui descritte si aggiungono alle sanzioni stabilite per le violazioni tributarie. Come previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, è possibile provvedere alla registrazione dei contratti in corso fino alla data del 6 giugno. Dopo tale data, in caso di accertamento, scatteranno le sanzioni fiscali sul periodo precedente. Come sottolineato dal quotidiano economico:
- “si applica la sanzione dal 200% al 400% dell’imposta, se sono stati nascosti i canoni in tutto o in parte”;
- “se è stata omessa la dichiarazione dei redditi la sanzione varia dal 120% al 240% dell’imposta dovuta”;
- “se la dichiarzione è stata presentata ma non è stato indicato in tutto o in parte il canone, la sanzione va dal 100% al 200% dell’imposta dovuta”.
Come stabilito dall’art. 3 comma 5 del Dlgs 28/2011, le misure previste per la cedolare secca raddoppiano: le sanzioni da 120 a 240% per i casi di omessa dichiarzione dei redditi si trasforma da 240 a 480% dell’imposta dovuta. Le sanzioni da 100 a 200% per le dichiarazioni inferiori passano da 200 a 400% dell’imposta dovuta.
Controllo ai Comuni
I Comuni fungeranno da vigilanti e potranno beneficiare del 50% dell’evasione recuperata. Per effettuare i controlli gli enti locali potranno accedere ai dati dell’Agenzia delle Entrate sui contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, sul possesso di immobili siti nel territorio e sulle relative bollette. Come evidenziato da Antonella Donati su Affari e Finanza, l’incrocio dei dati permetterà di individuare “i proprietari di case dichiarate vuote ma nelle quali sono attivi contratti di fornitura e bollette regolarmente pagate”.