Meglio non giocare col fuoco dell' incompatibilità.
Lasciamolo lì a riposo. E dimentichiamo la faccenda.
Non è un momento favorevole, questo, dopo l'abolizione del ruolo.
Si è toccato con mano, scottandosela, lo scarso peso politico e la limitata stima della categoria presso il mondo politico. Un certo realismo si impone anche di contraggenio.
Non vorrei che si spalancasse il vaso di Pandora...
Attenzione invece che, da qui a qualche mese o anno, non tolgano pure i requisiti di accesso all' albo ( corso ed esame obbligatorio ) attraverso lo strumento dei decreti attuativi. Credo che la cosa sia giuridicamente fattibile anche se deprecabile.
Un governo, o meglio dire , una classe politica intera che si è spesa tutta intera ( ! ) ad assicurare, a giurare a promettere, il giorno prima, davanti ai rappresentanti di categoria dei mediatori ( FIMAA FIAIP ANAMA) la difesa a spada tratta del mantenimento ruolo e, appena sorta l’alba del giorno successivo, si è rimangiata le promesse, e si è dimenticata i giuramenti, senza nemmeno arrossire un po’ , ecco, da tale ceto politico ci si può aspettare di tutto, anche qualche scherzetto a scoppio ritardato e a babbo morto.
Tipo: conservare i requisiti d’accesso professionalizzanti e qualificanti nella formulazione del decreto legislativo e poi “scordarseli” nella redazione successiva dei decreti attuativi.
Occhio quindi.
Io un po’ di attenzione la getterei su tutto l’iter dell’attuazione della Bolkenstein.
Fidarsi è bene non fidarsi...