per come la vedo io (non del mestiere) e scusandomi in anticipo per evidenziare, in modo antipatico alcune criticità di queste operazioni.
lo scopo dell'operazione è, ovviamente, quello di creare un "valore aggiunto", ovvero di far si che il costo di vendita sia superiore a quello di acquisto e ristrutturazione, di una cifra tale da coprire il tuo tempo e il rischio di impresa.
hai tre modi in cui creare valore aggiunto:
1) comprando bene
2) mettendoci "di tuo" nella fase di ristrutturazione (p.es. o sei un muratore, un architetto, un geometra... insomma facendo tu il lavoro che un altro dovrebbe far fare a un professionista
3) vendendo bene.
ora, sul punto 3) si apre un mondo.
so bene che ci sono le trasmissioni dei gemelli scott e di mille altri rehabbisti che prendono i rottami e li trasformano in favolose maison.
però, oltre all'ovvio fatto che sono trasmissioni "di fantasia", la ristrutturazione è "guidata" sempre da chi la casa la andrà ad abitare.
questo non solo per l'ovvio motivo che "se la ristruttura come gli pare", ma anche perché in questo periodo gli incentivi sono tali da rendere assai poco conveniente lasciare fare la ristrutturazione a terzi.
sul punto 2) va da sé che se sei un bravo architetto puoi anche vendere il tuo servizio.
ma per quanto bravo rimane il fatto che difficilmente si azzecca il desiderata di un compratore che ancora non si conosce.
rimane, come giustamente hai intuito, nel "creare valore" comprando sottocosto.
ma sottocosto non vuol dire "spuntando uno sconto" (l'1,49%, ovviamente!) rispetto al prezzo richiesto; le cifre richiesta già incorporano lo sconto che verrà concesso.
il punto è: tu sei in grado di valutare l'effettivo valore di un immobile nonché di fare una stima di massima delle inevitabili rogne che saltano fuori quando si fa una ristrutturazione importante?
lo scopo dell'operazione è, ovviamente, quello di creare un "valore aggiunto", ovvero di far si che il costo di vendita sia superiore a quello di acquisto e ristrutturazione, di una cifra tale da coprire il tuo tempo e il rischio di impresa.
hai tre modi in cui creare valore aggiunto:
1) comprando bene
2) mettendoci "di tuo" nella fase di ristrutturazione (p.es. o sei un muratore, un architetto, un geometra... insomma facendo tu il lavoro che un altro dovrebbe far fare a un professionista
3) vendendo bene.
ora, sul punto 3) si apre un mondo.
so bene che ci sono le trasmissioni dei gemelli scott e di mille altri rehabbisti che prendono i rottami e li trasformano in favolose maison.
però, oltre all'ovvio fatto che sono trasmissioni "di fantasia", la ristrutturazione è "guidata" sempre da chi la casa la andrà ad abitare.
questo non solo per l'ovvio motivo che "se la ristruttura come gli pare", ma anche perché in questo periodo gli incentivi sono tali da rendere assai poco conveniente lasciare fare la ristrutturazione a terzi.
sul punto 2) va da sé che se sei un bravo architetto puoi anche vendere il tuo servizio.
ma per quanto bravo rimane il fatto che difficilmente si azzecca il desiderata di un compratore che ancora non si conosce.
rimane, come giustamente hai intuito, nel "creare valore" comprando sottocosto.
ma sottocosto non vuol dire "spuntando uno sconto" (l'1,49%, ovviamente!) rispetto al prezzo richiesto; le cifre richiesta già incorporano lo sconto che verrà concesso.
il punto è: tu sei in grado di valutare l'effettivo valore di un immobile nonché di fare una stima di massima delle inevitabili rogne che saltano fuori quando si fa una ristrutturazione importante?
Ultima modifica: