studiopci

Membro Storico
No a questo ci arrivo :sorrisone: Io non riesco a capire questo servizio particolare, nuovo, innovativo, mirabolante, ecc. ecc. .... Di cui parla. A meno che non voglia intendere servizi tipo BIG ( che io aborrisco).
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Finora il metodo di sopravvivenza è spesso one shot, accalappiamento cliente sfruttando le pieghe della mediazione.
Il tacito accordo di non belligeranza potrebbe scontrarsi con il rischio estinzione per pessima reputazione (caso franchising) unito a calo vendite. A quel punto si cambia metodo..comunque siamo o.t., stiamo parlando di servizi offerti e non di andamento del mercato in generale.

Grazie per la considerazione ma questa è l'ABC per chi riesce a lavorare oggi.
sarebbe interessante sapere cosa ne pensa @Ponz[DOUBLEPOST=1403417923,1403417916][/DOUBLEPOST]
Finora il metodo di sopravvivenza è spesso one shot, accalappiamento cliente sfruttando le pieghe della mediazione.
Il tacito accordo di non belligeranza potrebbe scontrarsi con il rischio estinzione per pessima reputazione (caso franchising) unito a calo vendite. A quel punto si cambia metodo..comunque siamo o.t., stiamo parlando di servizi offerti e non di andamento del mercato in generale.

Grazie per la considerazione ma questa è l'ABC per chi riesce a lavorare oggi.
sarebbe interessante sapere cosa ne pensa @Ponz[DOUBLEPOST=1403418217][/DOUBLEPOST]
No a questo ci arrivo :sorrisone: Io non riesco a capire questo servizio particolare, nuovo, innovativo, mirabolante, ecc. ecc. .... Di cui parla. A meno che non voglia intendere servizi tipo BIG ( che io aborrisco).

Mil sta dicendo che è finita l'epoca del franchising e delle collaborazioni in generale come mezzo di acaparramento della clientela basato solo sul marchio e ragazzi incravattati ma senza sostanza.
Ogni è la sostanza che deve fare la differenza ed ogni agenzia deve massimizzare la qualità/serietà dei servizi offerti.
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Non ho capito bene di cosa parlate.

Mil scriveva che il futuro delle AI non è piu' legato al marchio ed alla collaborazione che lega i franchising ma all'innovazione legata alla singola agenzia meno tesa alle logiche di cartello e maggiormente a quelle della qualità del servizio offerto.
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
In sostanza, aggiungo io, se esiste un torta che oggi è meno della meta di quella del 2007 e può sfamare solo la metà dei soggetti è meglio essere piu' efficienti dei concorrenti e meno corporativi/consociativi per essere uno dei pochi che mangeranno.
Se invece si resta in collaborazione la fetta che rimane è troppo piccola (quindi non si mangia) e si rischiano brutte figure con la clientela perché non è la tua agenzia che gestisce tutta la vendita.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Mmmh dunque, chiarito sul cosa, allora Mil parlava anche di altro, cioè degli artifizi che alcuni agenti mettono in atto al posto di contare su quello che dici tu, che è la normalità, ma intendeva altro (esclusiva, flat hunters), cioè quello che gli agenti "professionisti"mettono in atto nel tentativo di intercettare una fetta del mercato a prescindere da quanto questo gradisca i servizi erogati, travestendolo da servizio "migliore"

Parlava poi di one shot, cioè il concetto che un cliente che servi oggi probabilmente non lo servirai più (concetto che dimentica il passaparola e quanto al vita dia sorprese più o meno sgradite).

Parlava poi di "cartello", riferendosi probabilmente sempre a tutti quei sistemi messi in atto non tanto per creare efficienza vera nel servizio, ma per stare li e divenire passaggio obbligato in una conclusione di un affare, con tutti i mezzi, passare cioè da un aiuto che va richiesto, a una specie di "tassa" da pagare.

Per fare un esempio, inventiamo una storiellina con una agenzia di viaggi:

una coppia vuole fare il viaggio della sua vita, quello da ricordare per sempre e per farlo pensa di rivolgersi a chi si dichiara specialista nel campo, le agenzie di viaggi appunto.

Entra in una agenzia e questa gli fa vedere tre mete: "egitto" "grecia" "mar rosso", fine. Gli spiega anche che per andare in quelle località per loro l'unico modo è rivolgersi a quella agenzia, perchè sono esclusivisti per l'italia.

Un po' scombussolati e scoraggiati, provano a entrare in un altra agenzia, che li fa sedere, li ascolta, e poi gli propone tutta una serie di mete, comprese "egitto", "grecia" e "mar rosso", in collaborazione con una agenzia Olandese.

;) ( a quei formatori che mi puppano sempre le storielle, i concetti e le battute si chiede di citare la fonte)

Non devo dire altro, aggiungo che la coppia di cui sopra, se non fosse andata nella seconda agenzia per lo scoramento, avrebbe poi fissato un tour Egitto, grecia, mar rosso" via internet.

Fine della mia solita storiellina.

Se ho ben capito il tema di @Mil dirò cosa penso io dei punti che credo di conoscere meglio.

Primo: accordo di non belligeranza per chi, come me lavora in mercati dove non c'è esclusiva e tutti lavorano su ciò che riescono a reperire, si traduce semplicemente nel non fare cose contra legis e nel rispetto deontologico, per fare un esempio, da noi vince chi corre più forte, ogni volta, e fatte salve scorrettezze tutto fila bene per tutti: siamo concorrenti (noi e i clienti che si rivolgono a noi, abbiamo tutti dei competitors sul mercato), quindi alla fine si gioca sul gradimento il 40%, sui servizi erogati il 30%, sull'efficienza il 20% e il resto è deretano.

secondo: collaborazione. Collaborazione non significa lavorare nello stesso ufficio, collaborazione significa ampliare le possibilità di accontentare un cliente che si traduce in un guadagno che NON avresti fatto. Quindi è errato metterla in logica di concorrenza di mercato, perchè la logica e l'esperienza imporrebbe di comprendere che quegli affari conclusi in collaborazione sono affari che NON avresti fatto altrimenti, semmai rimane aperta la questione legata al primo aspetto, cioè quanto un agente è capace di lavorare in un mercato fortemente competitivo come il nostro senza diventare sciacallo o iena ridens cantautorales partenope, che alla fine ti isola, e se sei forte, bene, altrimenti finisci snobbato da clienti e da colleghi.

Gli errori che fanno andare male una attività non sempre sono palesi e semplici da individuare, quindi lascerei al tempo capire quali sono le attività che resisteranno a questa rinormalizzazione... e ripeto, non sono affatto sicuro che resteranno (solo) i migliori, anzi, secondo me i migliori saranno, come sempre, la minoranza... :)
 
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