Dieci anni fa acquistai al rustico un appartamento di 152 mq: il costruttore mi disse che, a causa del fatto d'aver esaurito la slp a disposizione, doveva indicare sulla piantina la cabina armadio come fosse un ripostiglio in quota, con altezza inferiore ai 210, provvedendo a renderla tale con una finta pedana (e così indicò sulla piantina catastale). Noi eseguimmo tutti i lavori di finitura e onde avere una camera da letto più ampia utilizzammo 4 metri quadri di questi 9 indicati come ripostiglio in quota, lasciando gli altri 5 come effettiva cabina armadio.
Quattro anni fa mettemmo in vendita la casa, avvisando sia l'agenzia di intermediazione sia l'aqcquirente di questa modifica (che non era sanabile solo perchè non c'era slp a disposizione, ma aveva tutti i corretti rapporti aero-illuminanti. L'acquirente (col quale non avemmo mai contatti diretti, sempre tenuti tramite l'agenzia immobiliare) disse che non c'era problema e gli andava bene acquistarla così (in alternativa gli comunicammo che se invece la voleva come appariva al catasto, potevamo ricostruire a nostre spese il muro riallargando quindi la cabina armadio e rimpicciolendo la camera). Firmammo il preliminare dal notaio e incassamo la caparra, pari a quasi un terzo del valore della casa. Qualche mese dopo, al momento di andare a rogito, l'agenzia ci chiamò per dire che l'acquirente aveva cambiato idea, non voleva più acquistare l'immobile con l'abuso dei 4 metri quadri e pretendeva indietro il doppio della caparra. L'acquirente (scoprimmo dopo che era imparentato con l'agente immobiliare) ci fece causa accusandoci di aver voluto vendergli una casa abusiva! Nel frattempo noi richiedemmo una dia in sanatoria (approvata e concessa) e provvedemmo a ripristinare la corrispondenza tra piantina catastale e stato di fatto. Qualche mese dopo la sentenza stabilì che, stante il fatto che la casa non corrsipondeva al catasto, l'acquirente aveva il diritto di chiedere la restituzione del doppio della caparra (anche se si trattava di soli 4 mq, che ben poco peso avevano su una casa di 152???), ma che, dato che l'agenzia aveva fatto da intermediario ben sapendo cosa stava vendendo (abbiamo delle lettere nelle quali descriviamo il problema, antecedenti al preliminare), la responsabilità finale deve ricadere sull'agenzia. Il problema è che ora noi dovremmo ridare quasi 500.000 euro all'acquirente, ben sapendo che l'agenzia (che è sull'orlo del fallimento, e che peraltro è imparentata con l'acquirente) non ha una lira, e quindi noi non vedremo nulla!!! me sembra palese che si è trattato di una truffa bella e buona, ma cosa posso fare ora??? Grazie
Quattro anni fa mettemmo in vendita la casa, avvisando sia l'agenzia di intermediazione sia l'aqcquirente di questa modifica (che non era sanabile solo perchè non c'era slp a disposizione, ma aveva tutti i corretti rapporti aero-illuminanti. L'acquirente (col quale non avemmo mai contatti diretti, sempre tenuti tramite l'agenzia immobiliare) disse che non c'era problema e gli andava bene acquistarla così (in alternativa gli comunicammo che se invece la voleva come appariva al catasto, potevamo ricostruire a nostre spese il muro riallargando quindi la cabina armadio e rimpicciolendo la camera). Firmammo il preliminare dal notaio e incassamo la caparra, pari a quasi un terzo del valore della casa. Qualche mese dopo, al momento di andare a rogito, l'agenzia ci chiamò per dire che l'acquirente aveva cambiato idea, non voleva più acquistare l'immobile con l'abuso dei 4 metri quadri e pretendeva indietro il doppio della caparra. L'acquirente (scoprimmo dopo che era imparentato con l'agente immobiliare) ci fece causa accusandoci di aver voluto vendergli una casa abusiva! Nel frattempo noi richiedemmo una dia in sanatoria (approvata e concessa) e provvedemmo a ripristinare la corrispondenza tra piantina catastale e stato di fatto. Qualche mese dopo la sentenza stabilì che, stante il fatto che la casa non corrsipondeva al catasto, l'acquirente aveva il diritto di chiedere la restituzione del doppio della caparra (anche se si trattava di soli 4 mq, che ben poco peso avevano su una casa di 152???), ma che, dato che l'agenzia aveva fatto da intermediario ben sapendo cosa stava vendendo (abbiamo delle lettere nelle quali descriviamo il problema, antecedenti al preliminare), la responsabilità finale deve ricadere sull'agenzia. Il problema è che ora noi dovremmo ridare quasi 500.000 euro all'acquirente, ben sapendo che l'agenzia (che è sull'orlo del fallimento, e che peraltro è imparentata con l'acquirente) non ha una lira, e quindi noi non vedremo nulla!!! me sembra palese che si è trattato di una truffa bella e buona, ma cosa posso fare ora??? Grazie