Salve a tutti, volevo sapere un parere sulla mia situazione:
è da qualche mese che ho citato a giudizio il costruttore con il quale ho sottoscritto un preliminare di compravendita per l'acquisto di un immobile per il seguente motivo...
In tale preliminare sono previste le seguenti modalità di pagamento:
1) integralmente mediante accollo di quota di mutuo edilizio frazionata
2) integralmente a mezzo di assegni circolari
3) in parte mediante accollo di quota di mutuo frazionata ed in parte mediante assegni circolari
4) in tutto o in parte anche tramite mutuo privato scelto dal comprattore
Avevo già versato un quarto del prezzo totale della casa, a titolo di caparra.
E per il restante pagamento, tramite avvocato ho comunicato al costruttore di voler avvalermi del punto 3) che come mi ha spiegato il legale, impegna la ditta ad accendere il mutuo.
La ditta costruttrice non è d'accordo sulla mia richiesta: secondo lei non le spetta la responsabilità di provvedere all'accollo di quota di mutuo frazionato (come hanno scritto loro stessi nel punto 3)
secondo loro e’ sottointeso che l’accollo necessiterebbe dell’adesione del terzo creditore. (banca)
... pero' questa "sottointesa" non e' scritta nel preliminare.
All'atto del rogito non mi hanno fatto avvelere del punto 3) , quindi ho chiesto di riavere indietro la caparra versata ma la ditta ha risposto no.
Quindi e’ partita la citazione.
Dopo circa un anno e mezzo di lungaggini e udienze, e' scaturita la volonta' della ditta costruttrice di concludere la vendita solo con l'adesione della Banca all'accollo con effetti liberatori. Da parte mia, i tempi lunghi hanno fatto mutare le mie esigenze e ho quindi deciso di avvalermi della facoltà di mutare la domanda dalla richiesta del trasferimento dell'immobile alla richiesta del doppio della caparra.
---> Il punto fondamentale e' che durante una delle udienze, un giudice ha fatto presente alla costruttrice quanto segue: se voi (ditta costruttrice) non avevate ancora frazionato alla data del rogito , come fa una banca ad erogare un mutuo sulla frazione di un'immobile dove c'è iscritta l'ipoteca totale per l'intero complesso?
... ho cercato un po di informazioni in materia ma non ho trovato nulla...esiste una legge di diritto bancario che dichiara quanto sopra? ovvero che una ditta costruttrice non puo' dar seguito ad un rogito se non hanno prima frazionato l'immobile?
... nel frattempo la ditta costruttrice e' riuscita a vendere l'immobile dal momento che avevo mutato la domanda e avevo rinunciato alla richiesta del trasferimento dell'immobile optando per la richesta della caparra.
Mi pare che la costruttrice ci abbia solo guadagnato, si e' intascata la mia caparra e ha venduto l'immobile... per quanto mi riguarda vorrei riavere i miei quattrini indietro, non sono interessato a specularci (doppio della caparra prevista per legge) ma mi pare giusto che mi ridiano indietro almeno quello che ho sborsato fin'ora.
In generale, cosa ne pensate di questa situazione?
Grazie e un saluto!
è da qualche mese che ho citato a giudizio il costruttore con il quale ho sottoscritto un preliminare di compravendita per l'acquisto di un immobile per il seguente motivo...
In tale preliminare sono previste le seguenti modalità di pagamento:
1) integralmente mediante accollo di quota di mutuo edilizio frazionata
2) integralmente a mezzo di assegni circolari
3) in parte mediante accollo di quota di mutuo frazionata ed in parte mediante assegni circolari
4) in tutto o in parte anche tramite mutuo privato scelto dal comprattore
Avevo già versato un quarto del prezzo totale della casa, a titolo di caparra.
E per il restante pagamento, tramite avvocato ho comunicato al costruttore di voler avvalermi del punto 3) che come mi ha spiegato il legale, impegna la ditta ad accendere il mutuo.
La ditta costruttrice non è d'accordo sulla mia richiesta: secondo lei non le spetta la responsabilità di provvedere all'accollo di quota di mutuo frazionato (come hanno scritto loro stessi nel punto 3)
secondo loro e’ sottointeso che l’accollo necessiterebbe dell’adesione del terzo creditore. (banca)
... pero' questa "sottointesa" non e' scritta nel preliminare.
All'atto del rogito non mi hanno fatto avvelere del punto 3) , quindi ho chiesto di riavere indietro la caparra versata ma la ditta ha risposto no.
Quindi e’ partita la citazione.
Dopo circa un anno e mezzo di lungaggini e udienze, e' scaturita la volonta' della ditta costruttrice di concludere la vendita solo con l'adesione della Banca all'accollo con effetti liberatori. Da parte mia, i tempi lunghi hanno fatto mutare le mie esigenze e ho quindi deciso di avvalermi della facoltà di mutare la domanda dalla richiesta del trasferimento dell'immobile alla richiesta del doppio della caparra.
---> Il punto fondamentale e' che durante una delle udienze, un giudice ha fatto presente alla costruttrice quanto segue: se voi (ditta costruttrice) non avevate ancora frazionato alla data del rogito , come fa una banca ad erogare un mutuo sulla frazione di un'immobile dove c'è iscritta l'ipoteca totale per l'intero complesso?
... ho cercato un po di informazioni in materia ma non ho trovato nulla...esiste una legge di diritto bancario che dichiara quanto sopra? ovvero che una ditta costruttrice non puo' dar seguito ad un rogito se non hanno prima frazionato l'immobile?
... nel frattempo la ditta costruttrice e' riuscita a vendere l'immobile dal momento che avevo mutato la domanda e avevo rinunciato alla richiesta del trasferimento dell'immobile optando per la richesta della caparra.
Mi pare che la costruttrice ci abbia solo guadagnato, si e' intascata la mia caparra e ha venduto l'immobile... per quanto mi riguarda vorrei riavere i miei quattrini indietro, non sono interessato a specularci (doppio della caparra prevista per legge) ma mi pare giusto che mi ridiano indietro almeno quello che ho sborsato fin'ora.
In generale, cosa ne pensate di questa situazione?
Grazie e un saluto!