(*) Ha fatto decreto ingiuntivo senza tuttavia dargli seguito. Ha messo all'ordine del giorno il problema, facendolo partecipare in assemblea, e si è deciso di non procedere alla messa all'asta perché aveva restituito due rate di 200 euro mensili per ripianare il debito, adesso si è assestato sul dare 2000 euro (le spese straordinarie neanche le prende in considerazione, ogni anno dà 2000 euro forfettari, così non è neanche procedibile perché sta dimostrando di voler ripianare il debito) l'anno quando invece dovrebbe darne circa 3000, e il suo debito ovviamente tende a +infinito. E noi tendiamo a -infinito.
Non conosco la situazione specifica, ovviamente, ma potrebbe avere un senso perchè con i condomini è assai frequente quello che descrivo ora.
Il decreto ingiuntivo l'amministratore di condominio è costretto a farlo perchè la legge glielo impone. Salvo esserne dispensato per volere dell'assemblea.
A quel punto, per 2-3000 euro ma anche per somme molto superiori, al condominio non conviene agire perché finirebbe con le ossa rotte.
Avviare e mantenere negli anni una procedura immobiliare può costare anche 10-15 mila euro. Soldi che bisogna tirar fuori in anticipo man mano che sono richiesti dalla procedura.
Per poi, dopo qualche anno, a bene venduto all'asta, trovarsi di fronte il classico creditore privilegiato che prende tutto. E al condominio semplicemente restituiscono le spese affrontate e nemmeno un euro riferito al credito per cui si è attivato.
Credito intatto, anzi aumentato nel frattempo.
Un inutile giro di soldi e di tempo.