L'aliud pro alio senza certificato di abitabilità è una castroneria, ciò avviene semmai nel caso si venda un immobile come "adibito a uso residenziale" e poi si scopra che quell'uso non è possibile, non tanto per la mancanza della abitabilità (fogliaccio inutile nella stragrande maggioranza dei casi, sia quando c'è che quando non c'è), ma per la mancanza di possibilità di renderlo abitabile.
Chiaro che poi se non lo scrivi nel preliminare e non rendi espressa la situazione ed accettata come tale (con conseguente accollo del compratore a regolarizzare il tutto) si rischia che l'altro impugni l'atto e ti invochi il 1477 cc... ma chi compravende sa fare le scritture a modo.
(e comunque, anche se accetta la situazione e poi l'immobile non fosse abitabile in nessun modo, sempre aliud pro alio siamo, ma non per il foglio, ma per altre problematiche legate all'urbanistica, il foglio è conseguenza, non ragione di...)
Quindi ancora il problema è di forma e di sostanza... non di salubrità.
Ecco che un bel controllo del tecnico pre-preliminare, sistema tutto (Prima di versare caparra, tecnico controllare tutto grazie).
Bisogna sempre controllare urbanisticamente l'immobile prima dell'acquisto, per mezzo di un tecnico di parte acquirente, PROPRIo per eliminare certi problemi a monte, il foglietto di fatto non ti evita di comprare un bell'immobile abusivo,
Quindi non è la mancanza del certificato a determinare l'aliud pro alio, ma la mancanza di possibilità di ottenerlo
LA cosa è mooolto differente.... e anche le sentenze vanno lette BENE.
Ci sono tecnici che sostengono addirittura che non si possa compravendere immobili che non rispettano le nuove norme sugli impianti, addirittura terrorizzando con minacce di responsabilità penali e quanto altro... invito gli stessi a farsi fare una lezione dal notariato anche in questo... c'è un mondo di compravendite a smentirli, nonostante poi le eccezioni siano sempre pronte nella vita...
Anche qui, si scrive che gli impianti sono da rifare e che l'acquirente se ne accolla l'onere, visto che nella formazione dell'offerta di prezzo ne ha tenuto di conto.
Se non ce lo scrivi, cavoli tua...
Che poi sul nuovo venga rilasciato (su responsabilità dei tecnici) in presenza di tutto quanto sopra un bel certificato di abitabilità è pacifico... ma che si venda aliud pro alio un immobile privo di abitabilità e semplicemente FALSO e purtroppo è dare, in molti casi, peso a un fogliaccio dato o non dato per leggerezza, sia in un caso che nell'altro...
Quindi, la pratica sconfessa totalmente quanto sopra scritto, frutto di talebanismo di qualcuno che diffonde cose che non stanno in piedi per semplice prova dei fatti: si compravende benissimo senza quell'orpello burocratico inutile e invito chiunque a diffidare di chi sostiene il contrario, rivolgetevi al notariato che di queste cose ne sa, più di molti altri. Che poi è meglio se c'è, pacifico pure questo, ma solo per un adempimento burocratico, in quanto ci sono immobili che hanno quell'orpello, che sono tutt'altro che abitabili (almeno nei principii che il certificato vorrebbe garantire) a ben guardare...
Ci sono guide del notariato semplice ed efficaci, invito tutti a leggerle.
Il rilascio dello stesso andrebbe molto rivisto, e la sua importanza molto ridimensionata, in assenza di revisioni... un po' come l'ape obbligatoria per immobili ante 2000, che è un furto legalizzato.