ma io faccio una domanda, per sintetizzare tutto questo discorso:
se l'AI ha l’obbligo di comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare, che possono influire sulla conclusione di esso (art.1759), l'Ai è obbligato o no a presentare tutte le proposte scritte che arrivano in agenzia?
Risposto negativamente a questo quesito, poi, continuiamo a dire se è etico o no, se è giusto o no, ecc.
Se la risposta è si, invece, mi pare che non abbia neppure senso andare avanti. Mi sbaglio?
Voglio chiarire ancora una volta la mia posizione. Non sono contro la mediazione, anzi, ritengo sia importantissima. Non prendo le parti né del venditore, né dell'acquirente, perché io sono entrambe le cose.
Ritengo sia giusto un libero mercato senza intermediari che possano agevolare una parte, o solo qualcuno dall'altra parte.
PS: all'inizio di questa discussione, con mie valutazioni un po' frettolose, mi era sembrata anche ragionevole la posizione di pensoperme. Poi ho ragionato su diversi altri aspetti, alla luce di giuste osservazioni fatte da Erikon e Valencia, e consultato quanto dice la legge a proposito.
Una cosa è certa, e qui credo che nessuno possa avere dubbi: si parte, come principio, dalla buona fede di tutti e dal fatto che il mediatore deve essere (il più possibile) imparziale.