andrea boschini

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MAGARI PUO' ESSERCI UTILE....


I «senz'Albo» rilanciano sul riconoscimento

ROMA
Il riconoscimento dell'Europa sembrava punto di svolta e nuovo inizio. Ma a due anni dal decreto legislativo 206/2007 che recepisce la direttiva 36 della Ue non è cambiato granché per i 3 milioni e 700mila professionisti italiani senza Ordine. Nessuna delle associazioni italiane ha ancora ottenuto il riconoscimento del governo che permette di partecipare alle piattaforme in sede Ue. Quel sistema grazie al quale un'associazione di professionisti riconosciuta almeno in un Paese Ue può essere ricosciuta in tutti gli altri.
Un passaggio formale invocato da molte sigle perché visto come punto di partenza per diventare l'alternativa alle professioni riunite negli Ordini e, allo stesso tempo, acquisirne alcune caratteristiche: in primis, la formazione continua degli iscritti e la deontologia. L'obiettivo di Colap e Assoprofessioni, sigle che lavorano per il riconoscimento di queste professioni, è arrivare al «sistema duale»: da una parte gli Ordini dall'altra le associazioni.
In verità, spiega Roberto Orlandi, capogruppo professioni al Cnel – il consiglio nazionale dell'economia e del lavoro che dà parere obbligatorio, ma non vincolante sul ricoscimento al ministero della Giustizia – «le piattaforme europee che servirebbero, ad esempio, a discutere delle modalità di accesso a queste professioni, non ci sono ancora». Così il mercato segue i suoi tempi, il nuovo sistema di norme resta sulla carta.
Nella riunione di dopodomani, il Cnel potrebbe trovare accordo sui criteri generali per il parere da fornire al ministero della Giustizia che riguarda le prime cinque sigle, tra cui quelle di tributaristi, podologi e kinesiologi (in due anni sono arrivate 38 domande a ministero e Cnel: 31 già esaminate e sette da esaminare). «Dubito che riusciremo a guardare le pratiche – dice Orlandi – ma credo che riusciremo a chiarire i punti generali e definire il quadro di regole, poi tutto diventa più veloce».
Nella pratica bisogna aggiornare la delibera Cnel del 23 luglio scorso che fissa i criteri di riconoscimento secondo quanto previsto dal decreto legislativo 206/07. Come? Stabilendo, ad esempio, cosa vuol dire associazione rappresentativa a livello nazionale: se deve essere presente in tutte le 20 regioni o solo in alcune. Altro dubbio: si chiede che l'assocazione sia costituita con atto pubblico o scrittura privata autenticata da almeno quattro anni. Ma cosa succede se la sigla ha più di quattro anni e nel tempo ha cambiato denominazione e veste? Ci sono poi da affinare i criteri per il ricoscimento dei titoli di studio chiesti ai professionisti. Sembrano, invece, dare meno problemi altri criteri a cui si attiene il Cnel, come l'adozione di uno statuto democratico e senza scopo di lucro che identifichi l'attività svolta e il sistema di deontologia e sanzioni.

Fonte...ILSOLE24ORE
 

Maurizio Zucchetti

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.. qualcuno sa allora che tipo di lavoro ha svolto, se è riuscita ad intavolare qualche trattativa, magari con le omologhe di altri paesi? :?

;)
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Le normative in discussione in Europa riguardono le libere professioni e non le attivita' del commercio.
Purtroppo la nostra categoria e' riconosciuta come Ausiliaria del Commercio e quindi e' fuori da ogni direttiva europea al riguardo di Albi o Ordini Professionali.
Al Cnel sono attualmente in valutazione, per il loro riconoscimento, alcune associazioni non regolamentate che riguardano comunque attivita' libero professionali.
Quello che sta cercando di attuare il settore estero della Fiaip sono iniziative per la ricerca di uniformare le figure professionali e le regole operative degli agenti immobilari in Europa, attualmente molto diverse tra di loro. Sono stati fatti i primi passi !
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Scusa Luciano la mia ignoranza, perchè noi siamo inuadrati nel commercio e non nelle professioni ?

Chi decide tu stai qui e tu stai là (immagino dele norme) e se si sono modificabili

Altra domanda a noi converrebbe essere professionisti o avremmo anche il risvolto della medaglia (in negativo)

E' modificabile tutto ciò e se si come?

Scusa, mi sa che ci vuole un libro per rispondere a questi quesiti
 
I

Id0

Ospite
A quanto ne so, le professioni di solito hanno un percorso di studio specifico, in primis, spesso prevedono un dottorato e un praticantato.
Commercialisti, Geometri, Avvocati, Dottori, Notai... tutti hanno dei percorsi di studio sppecifici ch ene determinano la "qualità intellettuale" in modo preciso.
Alcune professioni di particolare importanza poi hanno l'albo o l'ordine.

Per un Agente Immobiliare, essere professionista è attualmente impossibile, e sono ben pochi quelli di noi (tra i quali io non ci sono di sicuro) che potrebbero vantare una pretesa del genere (un pochino di self-valutation onesta ci vuole), pensando alle lacune che abbiamo per poter diventare professionisti non vi nascondo che un pochino mi vergognerei a chiederlo...

Possiamo però senz'altro essere PROFESSIONALI, che è un altra cosa.

Quindi il problema non è se possiamo diventare professionisti con la bacchetta magica o per mezzo di un decreto, in quanto se succedesse e fosse un po meno BUFFONATA di quanto è successo nel 2001 con l'introduzione del diploma obbligatorio chi di noi (me compreso) non ha almeno una mini-laurea presa in un corso specifico (da creare ad hoc, ma ci sono già in Italia i primi timidi virgulti) dovrebbe esser "declassato".

In negativo, sempre a parere mio, avremmo che NON SAREMMO DI CERTO RICONOSCIUTI MIGLIORI DI QUANTO SIAMO PER UN "TITOLO" , il probelma è culturale e radicato e molti dei problemi ch eabbiamo oggi NON DIPENDONO dalla nostra mancanza di conoscenze o di cultura, ma dipendono DALL'APPROCCIO CHE ABBIAMO CON LA CLIENTELA, che è sicuramente ARMATO e quindi si creano contrasti che sfociano in quei luoghi comuni.
 

caviapp

Membro Attivo
Agente Immobiliare
non tutti quelli considerati professionisti hanno un percorso specifico. Ad esempio i "cugini" amministratori di condominio sono considerati "professionisti", non sono inquadrati nella cciaa e quindi non ricadono nel commercio-artigianato-agricoltura! (forse ora modificheranno il codice negli articoli inerenti il condominio ma non credo che a livello professionale cambi qualcosa)

Forse il peccato originale per cui l'agente immobiliare ricade sotto la cciaa con tutte le conseguenze del caso deriva dal fatto che questa attività fù al tempo equiparata ai mediatori in genere (bestiame, prodotti agricoli e merci varie)
Passuti, che è un "vecchio" :D dell'attività potrà confermare questa mia ipotesi.
 
I

Id0

Ospite
Beh, se è per quello c'è chi tra noi ancor oggi paragona le case al formaggio (m'è scappata :D)

Quindi noi saremo dei "caciottari" (con tutto il rispetto)

Ma non sapevo che gli amministratori fossero considerati professionisti...

Quindi possiamo diventarlo anche noi! Visto che possiamo amministrare i condomini... :D BAsta farlo! :^^:

Però, anche se fosse: quali vantaggi hanno ricevuto gli amministratori? ;)

Meditate gente, meditate.
 

caviapp

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Bè intanto pagano l'Inps come gestione separata sul fatturato e non quote fisse più gli scaglioni di reddito, come i commercianti (noi), non pagano la tassa cciaa e questo è già non poco.
la loro retribuzione è sacrosanta e possono ottenere decreti ingiuntivi esecutivi nonostante opposizione per riscuotere quanto deliberato dall'assemblea (compreso, appunto, la loro retribuzione come i professionisti).

Se a te non pagano devi fare una normale causa civile (citazione ecc. ecc.) o sbaglio?
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Subito un chiarimento; gli amminsittratori di consominio non sono considerati dei "professionisti! ma dei mandatari, non hanno nessuna regolamentazione, registro, regola, associazione riconosciuta, ecc. ecc.
Gia' noi su questo siamo avanti di 20 anni (verdi legge 39/89 !)
Noi genti immobilairi siamo considerati "Ausiliari dei Commercio perche' lo detemina il C.C. !
Per essere "professinisti", ( professionali e' tutt'altra cosa !!!!!) occorre essere riconosciuti come prestatori di una opera o di servizi di carattere intelletuale, essere iscritti in un Ordine o Albo, aver un diploma o una laurea e aver superato un esame pubblico. (c.d.: di stato !) oltre ad un tirocinio di pratica
Non e' il nostro caso dove abbiamo si' un esame presso le CCIAA ma solo per accertare le capacita' e conoscenze. ( vedi esame scritto tramite i quiz !!!!!)
In prativa le attivita' dei professionisti devono avere una valenza e un interesse sociale e bisognosa di una tutela pubblica.
Purtroppo e' cosi', non solo per noi, ma per tante altre attivita' !!!
 

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