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Utente Cancellato 65257

Ospite
Scusate mettiamo in conto che uno dei fratelli non voglia vendere? o uno vuole una cifra e l"altro di più quando mai riuscirai a metterli d'accordo? Io mi metterei nei panni del acquirente che è convinto di comprare un bene di cui AI immobiliare dovrebbe almeno avere le idee chiare in forma scritta di quello che vuole fare il venditore. Capita molto spesso arbitrariamente di decidere di trattare un immobile con accordo verbale poi nel momento in cui hai una trattativa chiami il venditore e questi ti dice che ha già venduto o peggio non vende più. La colpa non è del venditore pazzo ma di noi agenti immobiliari che non prendiamo le dovute precauzioni magari uno straccio di accordo scritto ( va bene anche un tovagliolo di carta)per il tempo della proposta. Nel momento in cui avessi avuto la proposta del terreno avrei fatto una telefonata ai venditori e avresti appurato chiedendogli almeno di mettere la cifra per iscritto, se erano due farlocchi come ora si sono dimostrati.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Caro Silvio, quì non si tratta di dover o voler obbligare il venditore a vendere si tratta solo di stabilire quando l'agenzia ha assolto il suo compito e ha guadagnato o meno la sua provvigione indipendentemente se l'immobile sia stato compravenduto. Nel tuo caso specifico io non so se tu hai percepito o meno la provvigione ma, secondo me, tu ne avevi pieno diritto. I rapporti sottostanti alla mediazione e quindi ad un incarico di vendita si esauriscono quando l'agente ha messo in relazione le parti alle condizioni stabilite ancor meglio e purtroppo non nel mio caso con un incarico di vendita scritto. Ad esempio se tu mi firmi un'incarico per sei mesi con un prezzo fissato a euro 100.000,00 io ti trovo l'acquirente a quel prezzo, magari dopo due mesi, se tu non mi firmi l'accettazione io ti ritengo inadempiente perchè io ho assolto appieno quello che tu mi hai incarico di fare e cioè di trovare un'acquirente che paghi il mio immobile esattamente almeno 100.000,00. Tutto quello che viene dopo all'agente non dovrebbe interessare nel senso che comunque il suo compito lo ha assolto e il diritto alla provvigione è ampiamente maturato. Ok, tu non vuoi più vendere per i più disparati motivi, mi sta bene, ma la provvigione me la devi pagare.

Proprio la formale volonta' di vendere del proprietario e' che ti manca.

Tanto in sede di incarico quanto in quella della proposta.

Cio ti rende disarmato, a sostenere guerre, che non si possono affrontare senza.
 

Rosa1968

Membro Storico
poverino però. Io lo capisco. Qui si stanno bevendo tutti il cervello.
io lo dico ai miei collaboratori gli zingari non bisogna ascoltarli e come diceva un noto presidente io non ci sto!!!
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Tieni ancora conto che ci sono parecchie mail scambiate con i proprietari dove si fa riferimento al prezzo per cui è stata fatta la proposta e queste mail in sede di giudizio sono secondo me comunque prove documentali. Se tu mi scrivi che va bene 200.000,00 e poi di dice in un'altra 240.000,00 vuol dire intanto che non sei affidabile e in secondo luogo che sei in malafede.
Le mail possono provare che c'è stato conferimento incarico.
In astratto è uno strumento per dimostrare che l'incarico è stato conferito.
Naturalmente è determinante leggere il loro tenore, se sono state indirizzate ad entrambi i fratelli o solo uno; il tutto da valutare nella cornice del rapporto complessivo (attività promozionale svolta dall'agente, eventuali contatti con altri potenziali acquirenti, etc etc).
 

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