da quel che sapevo io la proposta dovrebbe avere effetti unilaterali
Che vuol dire “effetti unilaterali “ ?
Per la precisione, la proposta è un atto unilaterale; ma per il proponente è impegnativa, poiché, se accettata (e l’accettazione comunicata) , diventa un contratto, e allora si, che produce degli effetti 😉
Quindi, prima di firmare, è corretto aver le informazioni necessarie.
Ripeto, se per te conoscere il residuo mutuo non è importante, è un tuo problema: io non corro rischi inutili, e non li faccio correre ai clienti.
L'impegno irrevocabile, per una determinata durata di tempo, resta riferito alle condizioni dettate dallo stesso proponente.
Condizioni che possono essere conprese tra le più svariate.
Stai divagando, perdendo il filo: cosa c’entra ?
Il venditore semmai, prima di firmare dovrebbe accertarsi del corretto allineamento di ogni cosa, prima di impegnarsi incassando una caparra, assumendosi con l'incasso di quella frazione del prezzo, l'obbligo di concedere in vendita l'intero bene.
Prima di firmare ?
Per me deve avere tutto infegola prima ancora di mettere in vendita.
Fatto cento mila una compravendita, il venditore concede all'acquirente, Il suo immobile.
L'acquirente intende comprarlo conforme e regolare.
Il venditore, vista l'entità della caparra (un bel ventimila) e considerato questo tuo ultimo suggerimento, ovvero la sua tutela direttamente proporzionale all'entità della caparra, si precipita firmando per incassare.
Dopodiche si accorge, che per rendere conforme il bene, così come l'acquirente intendeva comprarlo, occorre ottemperare con una sanatoria del costo di diecimila euro.
Se procede svende.
Se non procede risulta inadempiente dovendo restituire i venti mila più altri venti.
Ma scusa Francesca...?
Ma la caparra...?
Per me, un venditore così è un pirla ( se si può dire).
Come ho già detto, prima controlli di avere tutto in regola, poi metti in vendita.
Incassi la caparra, e, se l’acquirente è inadempiente, ti tieni la caparra.
Non è una tutela ?
‘Notte