Prepariamo i pop corn per altre gustose e intolleranti avventure.
Intanto:
Lui, lei, l'altro: unproprietario, una casa, uninquilino
by Carla Di Leonardo
in
Vita d'agenzia
on Febbraio 29, 2016
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Se hai visto il
Report sul mercato delle locazioni e stai valutando di mettere a reddito il tuo immobile credo sia utile darti qualche spunto per riflettere su
cosa significa, in concreto,
affittare il tuo appartamento.
Si, lo so, ormai hai imparato tutto, anche grazie a questo Blog: d’altra parte se ti trovi qui è perché ti interessa il mondo delle locazioni! A forza di leggere consigli, statistiche e normative sei diventato esperto di cedolare secca, tipologie di contratto, canone concordato e così via: il Web ha reso tutto più facile e ormai sono rarissimi coloro che si avvicinano all'affitto da profani.
E quindi? Cos'altro bisognerà mai sapere?
Non solo nozioni tecniche ma anche il giusto atteggiamento!
Conoscere le regole, i contratti, i diritti e i doveri è sicuramente importante, ma affrontare il rapporto di locazione con il giusto spirito ed un corretto atteggiamento mentale non lo è da meno; è necessario sviluppare una consapevolezza che viene richiesta non solo ai locatori alle prime armi, ma anche a quei veterani che a volte dimenticano cosa significa
in concreto affittare la propria casa.
Vediamo brevemente di che si tratta, accomodiamoci in poltrona e facciamo partire il film, perché io me lo sono immaginato proprio così, come un vecchio film muto, drammatico e strappalacrime!
In un certo senso decidere di affittare casa tua è un po’ questo: te ne separi (fisicamente e psicologicamente) ma non sparirà dalla tua vita.
Dovrai
occuparti della
manutenzione straordinariaed intervenire quando sarà tuo dovere farlo: un inquilino non si sostituisce a te in tutto e per tutto e se ti corrisponde un canone per utilizzare casa tua è perché, appunto, rimane sempre e comunque casa tua. Il proprietario latitante è un grosso spauracchio per il conduttore, un po’ come l’uomo nero di quando eravamo bambini: il proprietario irreperibile, che non interviene quando è suo dovere farlo, toglie il sonno anche all’inquilino più rodato...
A volte è questa la prova più dura da affrontare, proprio come nelle vicende sentimentali, e se decidi di affittare casa devi esserne consapevole.
Chi utilizzerà la tua casa a fronte di un pagamento mensile vorrà sentirla sua, non nel senso giuridico di esserne il proprietario, ma in un’accezione più psicologica;
vorrà tornare a casa e sentirsi a proprio agio, arredarla o corredarla secondo i suoi gusti e le sue inclinazioni, sempre nel rispetto degli accordi contrattuali.
L’idea che un inquilino debba amare i tuoi quadri o i tuoi soprammobili come li ami tu non può trovare spazio in un contratto d’affitto, mi dispiace. Il fatto che concedi in affitto una casa arredata non significa che non si possa cambiare la disposizione dei mobili, o che necessariamente tutti gli elementi d’arredo vadano apprezzati allo stesso modo: il trumeau della bisnonna, che custodisce i cari ricordi della tua infanzia e ai tuoi occhi trasuda affetto e nostalgia, per l’inquilino è solo un mobile inutile ed ingombrante....
Si, hai ragione, questi sono pensieri che proviamo per gli esseri umani e non per le case, ma ho voluto esasperare il concetto per darti l’idea di una convinzione talvolta diffusa tra i proprietari di immobili, spacciata in alcuni casi per verità assoluta, ovvero che gli inquilini, per definizione, non tengano in giusto conto la casa che viene loro affidata e che invece dovrebbero custodire, parlando da serioso professionista, con la “diligenza del buon padre di famiglia”. Bisogna riconoscere che a volte è così, purtroppo, ed in alcuni casi appartamenti, negozi o uffici vengono riconsegnati in condizioni a dir poco discutibili.
Capita però di imbattersi spesso in un
pregiudiziopiù o meno inconscio, cioè la convinzione che un inquilino non pulirà mai abbastanza, non sarà mai abbastanza ordinato, non eseguirà la manutenzione con la stessa attenzione e scrupolosità del proprietario di casa. A volte poi ci dimentichiamo che i piccoli incidenti domestici capitano a chiunque e così come è successo a te di rompere accidentalmente qualcosa senza volerlo lo stesso può succedere anche al tuo inquilino: questo però non ti autorizza ad etichettarlo come incauto o negligente.
Insomma, il fatto che tu, giustamente, tieni molto alla tua casa non ti consente di denigrare i comportamenti del conduttore per partito preso. E poi, a dirla tutta, un
atteggiamento meno inquisitorio e più collaborativo è la strada migliore per instillare nell’altro l’amore per la tua proprietà.
Insomma, alla fine del film tu e la tua amata casa tornerete di nuovo insieme ma devi accettare il fatto che, per adesso, lei frequenta un altro...