Non solo condivido ma aggiungo quello che non volevo dire sul forum prima di leggere questo tuo post.
Secondo me non solo la mediazione dovrà organizzarsi diversamente ed avere la forza di divenire quello che oggi non può essere ma anche e soprattutto la proprietà immobiliare cambierà divenendo qualcosa che oggi non è.
I proprietari di immobili non aumenteranno in numero percentuale ma anzi diminuiranno, permettendo così la concentrazione di interi stock immobiliari nelle mani di grossi gruppi, società neocostituite ed hoc, famiglie che investiranno nel settore...e banche.
Probabilmente nuove dinamiche ed una legislazione più snella in materia di deducibilità delle spese e in materia di sfratti si renderanno indispensabili (penso però che nel breve non sia fattibile per evitare possibili disagi sociali) ma il piccolo borghese con casa di proprietà e magari seconda casa fuori porta non avrà più motivo di esistere così come lo intendiamo ora.
La locazione diverrà una vera e propria redditizia attività commerciale, godrà di benefici e deduzioni.
Le seconde case non potranno più essere mantenute se non a reddito.
L'immobile verrà elevato al ruolo di prodotto con una vocazione finanziaria e più speculativa.
Grandi patrimoni di proprietà di enti statali o municipalizzati passeranno di mano così come cambieranno le quote dei fondi di investimento immobiliare.
Il prossimo ventennio ci regalerà un mondo profondamente mutato e i prossimi 5 anni determineranno il passaggio di chi si troverà nella parte alta o in quella bassa della clessidra.
Il prossimo lustro metterà le basi per la costruzione di una società più simile a quella dei tanti paesi più evoluti che già hanno accettato questa dinamica, i tre lustri successivi faranno accettare il modello elevandolo al ruolo di "normale", unica realtà possibile.
La normalità di mio nonno era quella di coltivare la terra e di non possedere una casa di proprietà, quella di mio padre era di starsene rinchiuso in un ufficio e possederla.
Ad entrambi la loro realtà sembrava normale e adeguata.
Il numero di mediatori dovrà diminuire e specializzarsi, gli acquirenti designati saranno istituzionali in numero sempre maggiore.
Il mercato diverrà più speculativo e la sciura maria non sarà più una possibile cliente.
Dopo questo mio post mi espongo consapevole alla pubblica gogna che son certo non tarderà ad arrivare, precisando che questo è un mio personalissimo pensiero maturato alla luce di alcuni cambiamenti che mi sono sembrati segnali inequivocabili dell'avvio in questa direzione ma mai come questa volta sarei contento di essermi sbagliato.
No skywalker, qui temo che tu possa sbagliarti. Siamo in italia, prima che possa accadere quello che scrivi la gente avrà già imbracciato seriamente le armi e piuttosto saremo al default e alla rivoluzione.
Quando si parla di riorganizzare il settore della mediazione (sempre secondo il mio modesto parere) non vuol dire affatto questo, che è un discorso troppo ampio, ma al contrario molto più banalmente gestire tutta la mediazione dalla a alla z, cosa che attualmente non accade, fissi come si è sul piccolo cabotaggio della provvigione una volta che c'è stata la stretta di mano tra le parti.
Quanto alla concentrazione di immobili etc. è un discorso solo teorico e molto remoto. Quello che secondo me sarà più serio fare è evitare di far trovare la gente al preliminare di fronte ad immobili con un ipoteca sopra o cose di questo tipo, salvo poi reclamare il pagamento del dovuto. Può sembrarti una banalità perchè si intuisce che non sia il tuo modo di operare, ma allo stato attuale è la mediocrità degli Agenti Immobiliari che sta guastando l'intero settore e la ragione per cui molti chiudono. In questo senso ha ragione enzo, bisogna migliorare.
Tutto il resto sono variabili assolutamente esogene su cui è inutile fare tanti pronostici. Credo anzi che ragionare troppo sull'oggi senza guardare alla ripresa (che ci sarà, tra dieci o quindici anni) possa portare ad errori di valutazione.