Diego Antonello

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Agente Immobiliare
Diego, una porta spostata di un metro non costituisce difformità. Punto. Non diffondete informazioni false.
stiamo parlando di difformità intesa come corrispondenza tra planimetria catastale e stato dei luoghi: anche una porta spostata implica la non corrispondenza...

art. 19, comma 14 del D.l. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con Legge 30 luglio 2010 n. 122: dal 1° luglio 2010, gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti, ad esclusione dei diritti reali di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all’identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie.
art.19
14. All'articolo 29 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, e' aggiunto il seguente comma:
«1-bis. Gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo
scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati gia' esistenti, (( ad esclusione dei diritti reali di garanzia, )) devono
contenere, per le unita' immobiliari urbane, a pena di nullita', oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie
depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformita' allo stato di fatto dei dati catastali
e delle planimetrie, (( sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione puo' essere sostituita da un'attestazione di conformita' rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. )) Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformita' con le risultanze dei registri immobiliari.».
 

liadan22

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Professionista
oggi mi sono fatta dare dalla cooperativa che ha costruito immobile la documentazione relativa a concessione edilizia e variazioni in corso d'opera, è specificato nella variazione lo spostamento della porta ed approvato dal comune , quindi da un punto di vista aurizzazioni , progetti e abitabilità è tutto perfettamente in regola, forse non hanno cambiato planimetria perchè non ritenuto necessario o per dimenticanza, io ho inviato tutto alla banca mi diranno loro a questo punto cosa fare , però che roba!:disappunto:
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Diego, la legge la conosco perfettamente, e come hai già sottolineato in neretto, parla di conformità allo stato di fatto. Allora tutto sta a capire cosa significa conformità. L'Agenzia del Territorio, onde evitare interpretazioni fantasiose, tipo la tua, chiarisce, nella circolare n.2 del 2010, che ti invito a leggere per intero, o almeno i paragrafi 3.d e 3.e della suddetta CIRCOLARE N° 2 DEL 02-07-2010 - Prot. 36607:

"Sotto tale profilo non assumono quindi rilievo la variazione dei toponimi, dei nomi dei confinanti e di ogni altro elemento, anche di carattere grafico-convenzionale, non influente sulla corretta determinazione della rendita. Si ritiene opportuno precisare, per una migliore identificazione delle fattispecie riconducibili nell’ambito delle novellate disposizioni, che non hanno rilevanza catastale le lievi modifiche interne, quali lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero di vani e la loro funzionalità."

Ci sono ancora dubbi su quello che viene esplicitamente detto, e che, guarda caso, corrisponde proprio al caso specifico?

Mettetevelo in testa: conformità non vuol dire perfetta aderenza allo stato di fatto.
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Diego, la legge la conosco perfettamente, e come hai già sottolineato in neretto, parla di conformità allo stato di fatto. Allora tutto sta a capire cosa significa conformità. L'Agenzia del Territorio, onde evitare interpretazioni fantasiose, tipo la tua, chiarisce, nella circolare n.2 del 2010, che ti invito a leggere per intero, o almeno i paragrafi 3.d e 3.e della suddetta CIRCOLARE N° 2 DEL 02-07-2010 - Prot. 36607:

"Sotto tale profilo non assumono quindi rilievo la variazione dei toponimi, dei nomi dei confinanti e di ogni altro elemento, anche di carattere grafico-convenzionale, non influente sulla corretta determinazione della rendita. Si ritiene opportuno precisare, per una migliore identificazione delle fattispecie riconducibili nell’ambito delle novellate disposizioni, che non hanno rilevanza catastale le lievi modifiche interne, quali lo spostamento di una porta o di un tramezzo che, pur variando la superficie utile dei vani interessati, non variano il numero di vani e la loro funzionalità."

Ci sono ancora dubbi su quello che viene esplicitamente detto, e che, guarda caso, corrisponde proprio al caso specifico?

Mettetevelo in testa: conformità non vuol dire perfetta aderenza allo stato di fatto.

La porta leggermente spostata non è situazione da provocare la nullità dell'atto. In caso venisse redatta da un tecnico la conformità urbanistica, viene indicato espressamente che è presente una lieve difformità
 

monicacimabue

Nuovo Iscritto
Buongiorno sono Monica e proprio in merito al tema di questa discussione ho anch'io una domanda da fare.....sto attivando un mutuo per acquisto prima casa e dal momento che questa casa ha un garage modificato a studio mi chiedevo se questa irregolarità potesse compromettere la concessione del mutuo. So che viene incaricato un perito dalla banca per verificare l’immobile e mi chiedevo se parlandone con la banca si potesse raggiungere un accordo per sviare a questa irregolarità. Perchè mi scoccerebbe doverlo ripristinare a garage solo per avere il mutuo..Grazie
 

liadan22

Nuovo Iscritto
Professionista
ciao monica da quello che sto capendo io praticamente non ci sono più scappatoie deve essere tutto perfettamente in regola per concessione mutuo, comunque nel tuo caso come nel mio le eventuali spese per sanare situazione vanno sostenute dal venditore, lui non può vendere un immobile non in regola!quindi stai tranquilla...io sto comprando casa dove è stata solo spostata una porta ma nel tuo caso la situazione mi sembra più seria...chiedi al notaio
 

Diego Antonello

Membro Attivo
Agente Immobiliare
è più seria perchè stiamo parlando di un cambiamento d'uso che non è detto sia conforme ai regolamenti locali....se utilizzato a studio, deve rispondere a determinati requisiti come luce, aereazione e salubrità.....anche se il garage rispetta i requisiti richiesti, quanto meno sotto il profilo del valore dell'immobile andrebbe aggiornato.........e qui sorge il problema mutuo: se catastalmente è un garage ma di fatto è uno studio/ufficio o quel che è, il perito ne terrà sicuramente conto per le proprie considerazioni, quindi rischi che venga bocciata la tua richiesta oppure il valore di perizia non sia adeguato alle tue esegenze.

@gcaval:il tuo punto di vista non è sbagliato: il senso dell'aggiornamento catastale sarebbe quello di regolarizzare soprattutto la situazione fiscale dell'immobile e lo spostamento di una porta o di una finestra non comporta mutamenti significativi, in quanto non va a incidere sulla consistenza dell'immobile; quello che dico io, forse interpretando (come dici tu) la legge, è che compro un bene e voglio che non siano presenti difformità, seppur lievi e trascurabili: così è in natura così deve essere sulle planimetrie. è un mio diritto, visto che pago. a maggior dimostrazione di questa "ricerca di tutela" il fatto che molti notai, noto il problema, chiedono che venga fatto l'aggiornamento prima di rogitare........lo so che è una visione un po' di puntiglio, ma l'acquirente deve comprare senza avere il pensiero di doversi far carico di scelte non sue....
se io sono "elastico" e decido di soprassedere su una lieve e trascurabile difformità, non è detto che un domani il mio futuro acquirente faccia altrettanto, quindi corro il rischio che la spesa, che ora che sto comprando spetta al mio venditore, un domani debba sobbarcarmela io........e personalmente non ci sto e non lo consiglio.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
viene indicato espressamente che è presente una lieve difformità

Umberto, non è una difformità. Se lo fosse, quindi significherebbe che la planimetria non è conforme, andrebbe sistemato il catasto, e ci potrebbero anche essere abusi da sanare. Invece in questo caso, grazie anche ad un esempio che calza a pennello citato nella circolare, non c'è alcuna difformità, né grande, né piccola.


@gcaval:il tuo punto di vista non è sbagliato
Ma il mio non è un punto di vista. Leggiamo lo stesso italiano? La circolare non l'ho scritta io. Quello che tu dici è un punto di vista, e lo posso anche capire. Posso decidere anche di venirti incontro, da proprietario, ma per il rogito non devo regolarizzare (obbligatoriamente) proprio niente. Quella a cui si assiste in alcuni casi, da parte di studi notarili e periti delle banche, è autentica follia.

Lo scopo del legislatore era chiaro: far emergere tutte le situazioni di abusi non dichiarati, soprattutto perché in molti casi si ottenevano vani in più, verande, cubatura in più, ecc. E lo trovo giustissimo. Ma se, come dice la circolare, c'è un tramezzo spostato o una porta spostata, oppure il disegno della planimetria risalente al 1939 era fatto male (non c'erano ancora i mezzi attuali per disegnare, delle imprecisioni erano abbastanza frequenti) l'immobile continua ad essere conforme.

E' evidente che un garage trasformato a studio è completamente irregolare, è abusimo, altro che non conforme. Una porta spostata di mezzo metro no, perché lo dice esplicitamente l'Agenzia del territorio.
Se un notaio sostiene il contrario, cambio notaio.

La cosa preoccupante di questa vicenda è la superficialità con cui si trattavano prima le planimetrie (spesso con abusi allucinanti) e lo scrupolo maniacale con cui le si prendono in considerazione ora. Notai che chiedono perizie a una parte e all'altra, pur di lavarsene le mani. Io sono per la regolarità più assoluta, ma le prese in giro no. Mi aspetto dagli addetti ai lavori non la flessibilità, ma la conoscenza del quadro normativo. Nient'altro. La legge, giusta o sbagliata che sia, va applicata, non interpretata. Purtroppo in Italia deve essere interpretato quasi tutto, ma una volta tanto che certe cose sono esplicite, dobbiamo interpretare ancora? Facciamo di tutto per complicarci la vita.

Il bello è che questa situazione di diffidenza che si sta generando, negli acquirenti, che ovviamente di questa legge non ne sanno nulla, penalizzerà ulteriormente le compravendite: fra un po' contesteranno anche i buchi nel muro dovuti ai qudri! :risata:

Aggiunto dopo 2 minuti...

ma l'acquirente deve comprare senza avere il pensiero di doversi far carico di scelte non sue....

Hai ragione, ma è possibile che lo stesso immobile sia stato compravenduto già diverse volte con la stessa planimetria, come nel mio caso, perché del 1939. Perché allora il precedente proprietario deve pagare una "esatta rappresentazione grafica" qualora non sia obbligatoria, come nel nostro caso di specie?
 

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