Ponz

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La nostra realtà è diversa da quella cipriota
Assolutamente vero, il rapporto tra banca e nazione è tra i più solidi infatti... ;)

Ma non cambia che ci sono segnali politici che indicano la possibilità di una soluzione alla cipriota anche per risolvere problemi differenti... quindi stesso metodo per diverse situazioni. ;)

E i mercati ascoltano quelle non i grafici degli economisti o i ragionamenti nei forum.
 

topcasa

Membro Storico
Assolutamente vero, il rapporto tra banca e nazione è tra i più solidi infatti... ;)

Ma non cambia che ci sono segnali politici che indicano la possibilità di una soluzione alla cipriota anche per risolvere problemi differenti... quindi stesso metodo per diverse situazioni. ;)

E i mercati ascoltano quelle non i grafici degli economisti o i ragionamenti nei forum.
concordo:stretta_di_mano:
 

Bagudi

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Quanti sono e cosa rischiano i risparmiatori se la Trojka decidesse di estendere lo schema cipriota

Difficile che Cipro, come ha detto e poi smentito il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, possa essere un «nuovo modello» universale per gestire eventuali future crisi bancarie in giro per l’Europa. Sistemi, grandezze, situazioni diverse. Per quanto riguarda l’Italia, da tempo l’Abi come Bankitalia, nonostante la crisi stia mettendo sotto pressione i crediti (aumentano i casi di chi non riesce a pagare i finanziamenti concessi), assicurano che il nostro sistema è solido. In caso estremo però sarebbero tra i 3 e 4,5 milioni, secondo le stime, i correntisti che hanno un conto corrente superiore ai 100 mila euro (un totale di 234 miliardi su circa 700), dunque a rischio «tosatura». Senza contare azionisti e obbligazionisti, anch’esso colpiti dal modello Cipro. Ma come funziona?
Partiamo dal caso più semplice. Che il risparmiatore in questione abbia, supponiamo, 120 mila euro in un conto corrente o in un conto di deposito. Fino a 100 mila euro, il deposito è considerato assicurato e intoccabile, per lo stesso meccanismo che in Italia è garantito dal fondo interbancario di tutela dei depositi. Andando oltre cominciano i problemi. Molto più grandi se tali soldi sono depositati in una banca (come la Laiki) destinata alla chiusura e alla liquidazione. Qui il nostro investitore rischia di perdere gran parte o comunque di subire tagli pesantissimi a quanto eccede i 100 mila euro, perché i 20 mila euro del nostro esempio finiranno nel calderone di una procedura di liquidazione.
Diverso il caso in cui l’istituto debba ristrutturarsi ma non chiudere, come accadrà per la Banca di Cipro. Qui gli ipotetici 20 mila euro a rischio, vengono prima congelati, quindi trasformati in azioni quel tanto che serve per ricapitalizzare e rinforzare la banca e metterla in sicurezza. Alla fine il conto sarà salato, a Cipro pari al 30%, in altri casi chissà. Se poi il nostro risparmiatore si ritrovasse con un gruzzolo di azioni o di obbligazioni anche ben al di sotto dei 100 mila euro dovrebbe prepararsi a un’altra bella batosta. Quando una banca fallisce le sue azioni non valgono più nulla. Le obbligazioni? Come già visto in Parmalat e Argentina possono riservare sorprese assai sgradite. Come nel caso Lehman Brothers, la banca d’affari Usa fallita nel 2008, si può arrivare dopo anni a recuperare un 20% o poco più. In un caso simile a quello della Banca di Cipro -che non chiude - il valore delle azioni viene diluito tantissimo, le obbligazioni per una buona fetta vengono convertite in azioni dal valore esiguo, sempre per aumentare il capitale. Nessun danno, invece, per le azioni e obbligazioni diverse da quelle della banca, oppure per le quote di fondi comuni e gestioni conservati nell’istituto. Le posizioni a rischio, oltre alle azioni, sono dunque conti correnti troppo gonfi. Come pure i conti di deposito e le obbligazioni bancarie che «sono pure i prodotti più spinti allo sportello», segnala Alessandro Pedone, responsabile risparmio dell’Aduc.
Nei primi 9 mesi 2012 ci sono state emissioni nette di bond bancari per circa 85 miliardi di euro. Sui conti per tranquillità «meglio stare sotto i 100 mila euro». Quanto alle obbligazioni «vale sempre la regola di diversificare, non tenendo più del 2% di bond emessi da una singola banca o società. Fanno eccezione invece i titoli di Stato dei paesi affidabili», spiega Pedone. Per il resto, «se si vogliono evitare sorprese - dice Giuseppe Romano, a capo dell’ufficio studi della società di consulenza Consultique - occorre evitare anzitutto le obbligazioni bancarie subordinate, le prime a essere colpite nelle ristrutturazioni». Pochi credono che Cipro sia replicabile, tantomeno in Italia. «Credo che qualunque intervento - dice Romano - passerebbe dalla fiscalità. Già oggi sulle attività finanziarie si paga l’imposta di bollo dello 0,15%. Non è forse un prelievo questo?».
Francesco Spini

26/3/2013
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Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Che lo facciano in una botta sistemiamo tutto.
In una simulazione del prelievo cipro-mode aplicato alla situazione italiana avrebbe un gettito di circa 85 mld. di euro, che per un debito pubblico di 2000 miliardi di euro sono bruscolini, evita giusto una finanziaria, non di piu'.
Ricordiamo la immensa sproporzione tra depositi e PIL di Cipro, che lo fa un caso inapplicabile agli altri stati in quanto ad efficacia della soluzione. Utilissima pero' nel processo di "esproprio" dei soldi dai risparmiatori agli speculatori che hanno perso tutto a causa della loro delirante mania per le scommesse.

Purtroppo gli imbeXilli di Bruxelles e gli idioti di Dusseldorf pensano il contrario... salvo bacchettare Dijsselbloem quando si accorgono che le sue parole condannerebbero a morte le indebitatissime banche tedesche farcite di derivati a stellestrisce e debito greco/cipriota.
 

topcasa

Membro Storico
In una simulazione del prelievo cipro-mode aplicato alla situazione italiana avrebbe un gettito di circa 85 mld. di euro, che per un debito pubblico di 2000 miliardi di euro sono bruscolini, evita giusto una finanziaria, non di piu'.
Ricordiamo la immensa sproporzione tra depositi e PIL di Cipro, che lo fa un caso inapplicabile agli altri stati in quanto ad efficacia della soluzione. Utilissima pero' nel processo di "esproprio" dei soldi dai risparmiatori agli speculatori che hanno perso tutto a causa della loro delirante mania per le scommesse.

Purtroppo gli imbeXilli di Bruxelles e gli idioti di Dusseldorf pensano il contrario... salvo bacchettare Dijsselbloem quando si accorgono che le sue parole condannerebbero a morte le indebitatissime banche tedesche farcite di derivati a stellestrisce e debito greco/cipriota.
E ti pare poco per 4000 di IMU è successo un patemonio
 
D

Damiameda

Ospite
In una simulazione del prelievo cipro-mode aplicato alla situazione italiana avrebbe un gettito di circa 85 mld. di euro, che per un debito pubblico di 2000 miliardi di euro sono bruscolini, evita giusto una finanziaria, non di piu'.
Ricordiamo la immensa sproporzione tra depositi e PIL di Cipro, che lo fa un caso inapplicabile agli altri stati in quanto ad efficacia della soluzione. Utilissima pero' nel processo di "esproprio" dei soldi dai risparmiatori agli speculatori che hanno perso tutto a causa della loro delirante mania per le scommesse.

Purtroppo gli imbeXilli di Bruxelles e gli idioti di Dusseldorf pensano il contrario... salvo bacchettare Dijsselbloem quando si accorgono che le sue parole condannerebbero a morte le indebitatissime banche tedesche farcite di derivati a stellestrisce e debito greco/cipriota.
Wile sei sicuro che sarebbero solo 85 mld????
Mi sembrano pochi.
 

topcasa

Membro Storico
Wile sei sicuro che sarebbero solo 85 mld????
Mi sembrano pochi.
In realtà sembrano pochini anche a me, non so da quale fonte ci sia arrivato, comunque ripeto per 4 miliardi si è acuttizzata la crisi, magari potrebbero servire per fare ripartire l'economia lasciando il deficit intatto, il problema non è il deficit alto ma la recessione, bisogna invertire questa tedenza quest'anno
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Fonte: Sole24 ore, Bloomberg, Lombard Street Research.
Si', sono pochi proprio perche' la situazione delle banche cipriote era allucinante, con il 70% della capitalizzazione fornita da depositi, una situazione insostenibile per qualsiasi istituto bancario che non sia una "lavatrice" o paradiso fiscale. I maggiori istituti bancari italiani, in caso di profonda crisi sarebbero in grado di ripianare la loro situazione debitoria coinvolgendo solo bond e parte delle obbligazioni, per le banche cipriote era totalmente insufficiente la capitalizzazione rispetto alla mole dei depositi.
deposits.jpg

E in quanto a prelievi, l'IMU, che ha percorso trasversalmente tutti gli italiani senza eccezioni neppure per le prime case, come lo potresti definire rispetto ad un prelievo dal tuo capitale depositato? Non e' la stessa cosa? Non possiamo dire "abbiamo gia' dato"?

Per quanto riguarda lo sviluppo, se con una patrimoniale togli potere d'acquisto e causi una caduta della fiducia e del "sentiment" a spendere dei consumatori, come puoi sperare che con quei soldi l'economia riparta?? Non si puo' contare totalmente sulle esportazioni, visto che ci sono state soffiate dalla Germania. In situazione di crisi occorre (secondo alcuni economisti un po' piu' illuminati degli austeritari che stanno portando il fallimento in Europa meridionale -keynesiani, penso-) paradossalmente aumentare il debito per poter rilanciare l'economia e far girare i capitali (quasta detta a brevissime parole), per poi con l'inflazione erodere i debiti, ma questo lo puoi fare solo con sovranita' monetaria e in sistemi valutari omogenei, no con una Germania che ha un percorso opposto ed impone una economia monetaria insostenibile agli altri.
Tanto come si e' visto si e' fatta l'austerita' e l'unico obiettivo che era diminuire il debito (lasciamo perdere credibilita' e spread, due ridicole scuse dei mercati per imporre il salasso di nonna Merkel) e' stato fallito molto miseramente, aumentandolo, distruggendo inoltre economia e propensione al consumo. Che ce ne facciamo della credibilita' (ora persa anche grazie alla vicenda maro') e dello spread (che solo l'altro Mario -Draghi- e' riuscito a contenere, non e' stato assolutamente Monti ad agire su di esso, e' stata solo una coincidenza temporale con le dichiarazioni della BCE, tant'e' che durante il governicchio Monti abbiamo rivisto il famigerato 520 di spread nonostante la nota "credibilita'") ora che il debito e' schizzato senza controllo, la PMI a pezzi, i partiti completamente allo sbando piu' impegnati a smacchiare felini che a fare azioni di rilancio?
 

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