PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Mah....Io la vedo così.
Se la casa "stanata" è venduta direttamente dal proprietario non vedo problemi per il selezionatore: paga l'acquirente.
Se la casa "catturata" è gestita da un mediatore in via esclusiva...Beh la vedo molto più difficile....Facile che in questo caso la commissione del ricercatore vada ad aggiungersi al quella del mediatore...In Italia manca purtroppo la cultura della "condivisione"....E poi con questi chiari di luna...non ce lo vedo un mediatore rinunciare al suo guadagno o a parte di esso.

Esatto caro mio.

Inoltre vi è da dire che ad avere il "boccino" della compravendita, ovvero "avere in mano" saldamente parte venditrice, pone in posizione di vantaggio quel mediatore.

Ovvio che, io che ho sudato un paio di camicie, per ottenere il mio mandato in esclusiva, avrò maggiore riguardo e cura a reperire un cliente acquirente per godermi "la torta" in tutta la sua interezza e senza dover dividere col primo Buster, buyer o patfinder, che arriva bello fresco col suo cliente, che fino all'altro ieri dormiva sotto l'albero..

Quindi all'eventuale arrivo di un offerta quel mediatore, prima di sottoporla ai proprietari andrà a richiamare quegli acquirenti che avevano nel passato mostrato interesse, aggiornandoli sulle novità pervenute su una eventuale accettazione odiernamente possibile.

In ultima istanza può trovare l'accordo col venditore a farsi riconoscere entrambe le mediazioni, stabilendo un netto realizzo col venditore stesso.

Di solito la parte acquirente non è molto contenta di pagare entrambe le mediazioni.

Sarò all'antica.

Magari pure nostrano, ma tutti questi inglesismi, americanate e australianate, mi convincono poco.

Per me il metodo di lavoro è quello tradizionale.

Penna e block notes e via caccia di immobili da porre in vendita.

Si prende l'incarico e poi si và a vendere.

Se sbaglio e, mi saltano le vendite, mi arrabbio con me stesso e ne farò tesoro.

Di sicuro una vendita non salterà per colpa di condotte errate poste in essere da collaboratori "strani" e i lor stranieri "metodi americani".
 

Andrea Russo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Il P.F. o B.A. viene pagato dall'acquirente e quest'ultimo nulla deve riconoscere al mediatore (pagato dal venditore), dal momento che si instaura un rapporto di collaborazione tra agenti immobiliari: uno che rappresenta il venditore ed uno che rappresenta l'acquirente. Questa è del resto la prassi quotidiana negli USA, lì la mediazione è una rarità, la condivisione è invece la normalità.
Ovviamente l'abusivo privo dei requisiti di legge non ha diritto alla commissione, indipendentemente da chi rappresenta e da come si fa chiamare.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Il P.F. o B.A. viene pagato dall'acquirente e quest'ultimo nulla deve riconoscere al mediatore (pagato dal venditore), dal momento che si instaura un rapporto di collaborazione tra agenti immobiliari: uno che rappresenta il venditore ed uno che rappresenta l'acquirente. Questa è del resto la prassi quotidiana negli USA, lì la mediazione è una rarità, la condivisione è invece la normalità.
Ovviamente l'abusivo privo dei requisiti di legge non ha diritto alla commissione, indipendentemente da chi rappresenta e da come si fa chiamare.

messa così, sembra funzionare. l'acquirente paga lo stesso prezzo per una figura che fa il suo esclusivo interesse.
rimane da vedere se l'intermediario che ha il mandato in esclusiva è disposto a smenarci una delle due commissioni.
 

Andrea Russo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Giusto per la cronaca il P.F. o B.A. lavora con acquirenti prequalificati che gli hanno conferito un INCARICO DI RICERCA IN ESCLUSIVA. Non fa perdere tempo ai colleghi con i turisti immobiliari. Conosce perfettamente le esigenze del suo cliente, pertanto ti chiama solamente dopo aver verificato che il tuo immobile sia potenzialmente perfetto per il suo cliente. Hai molte probabilità di chiudere subito una vendita, preferisci incassare o fare lo schizzinoso?
 

Andrea Russo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
rimane da vedere se l'intermediario che ha il mandato in esclusiva è disposto a smenarci una delle due commissioni.
A tal proposito gli agenti immobiliari americani quando raramente concludono una vendita come "mediatori" dicono "ho fatto una doppia", perché per loro la norma è la condivisione; noi italiani invece, quando raramente facciamo una collaborazione, diciamo "ho fatto una mezza", perché per noi la norma è costituita dalla mediazione. Secondo voi sono gli americani troppo strani o a noi italiani sta sfuggendo qualcosa?
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Hai molte probabilità di chiudere subito una vendita, preferisci incassare o fare lo schizzinoso?

La maggior parte su pezzi che reputa vendibili preferirà fare lo schizzinoso.

Laddove il sistema agenzie applica sistematicamente la collaborazione è quasi naturale che vi sia un agente per l'acquirente ed uno per il compratore.
Alla fine io acquirente durante la ricerca trovo un agente che mi è congeniale, e sapendo che mi potrà far vedere tutte le case disponibili scelgo di pagare lui (o scelgo di farmi rappresentare da lui nel caso in cui paghi solo l'acquirente, come mi pare succeda negli US).

Da noi dove la collaborazione sistematica è l'eccezione, è probabilmente un lavoro più faticoso e di esito meno scontato, che rimane relegato a situazioni occasionali o personaggi particolari.

Secondo voi sono gli americani troppo strani o a noi italiani sta sfuggendo qualcosa?

Non lo so.
Sta di fatto che negli stati uniti sono partiti così da subito.

Qui ho queste convinzioni:
- Un sistema di mediazione dove la condivisione è la norma è più efficiente e a lungo termine farebbe aumentare la percentuale di intermediato.
- Per le singole agenzie più affermate localmente la condivisione causerebbe una perdita secca nel medio-breve termine nei confronti di agenti meno radicati sul territorio.

Questo è quello che non capisco:
- Nei mercati medio-grandi un gruppo di agenti che abbandonasse il vecchio metodo di lavoro per abbracciare quello "alla statunitense" dovrebbe guadagnare competitività e progressivamente mettere all'angolo od inglobare le realtà isolate, ma questo in realtà in Italia non l'ho visto succedere.
Pur avendo notizie di reti formate, non so se rappresentino un fenomeno tale da avere un riconoscimento a livello di cliente venditore tale da sottrarre risorse significative agli altri, tali da innescare ulteriori adesioni.
Perché, come ci ricorda qualcuno, l'acquisizione è la parte fondamentale dell'equazione.

Mancanza di massa critica?
Difetti di applicazione del metodo?
Reti che si chiudono?
Sta succedendo ma non me ne rendo conto?

Non so proprio.
 

Andrea Russo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
- Nei mercati medio-grandi un gruppo di agenti che abbandonasse il vecchio metodo di lavoro per abbracciare quello "alla statunitense" dovrebbe guadagnare competitività e progressivamente mettere all'angolo od inglobare le realtà isolate, ma questo in realtà in Italia non l'ho visto succedere.
Abbiamo però visto nascere le "micro reti mls", nel momento in cui queste riusciranno a far comprendere ai venditori il vantaggio della condivisione sarà molto più dura per gli agenti non collaborativi ottenere degli incarichi in esclusiva, anche riducendo le commissioni. Oggi è una palla di neve che rotola, ma è destinata prima o poi a diventare una valanga...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Giusto per la cronaca il P.F. o B.A. lavora con acquirenti prequalificati che gli hanno conferito un INCARICO DI RICERCA IN ESCLUSIVA. Non fa perdere tempo ai colleghi con i turisti immobiliari. Conosce perfettamente le esigenze del suo cliente, pertanto ti chiama solamente dopo aver verificato che il tuo immobile sia potenzialmente perfetto per il suo cliente. Hai molte probabilità di chiudere subito una vendita, preferisci incassare o fare lo schizzinoso?

Premesso che, diversi anni sono passati, da quando con un giuramento solenne verso me stesso, mi sono promesso di non fare collaborazioni.

Limitando questa prassi solo per il tramite di alcuni pochi selezionati e fidelizzati colleghi.
Tuttavia, MAI dove il venditore e' nelle mani del collega.

Cosi' come la descrivi, la cosa sembrerebbe una pratica efficace e anche conveniente.

Pure per come le metti in mostra, a tratti, le argomentazioni esposte, rischiano di apparire convincenti.

Tuttavia fai i conti senza (diversi) l'oste.

In primo luogo, le profonde diversita' del "campo da giuoco", che v'e' tra quello nostrano e quello d'oltre oceano paragonato.

Laggiu' il mediatore e' un autorita'.

Per il ruolo che egli ricopre il suo parere "conta".

Le valutazioni, che questa riconosciuta figura professionale ha facolta' giuridiche ad elaborare, trovano credito in qualsiasi sede.

Quindi, non e tanto certificare quanto vale quel pezzo.
Ma piuttosto certificare a quanto si puo' vendere.

Inoltre, in molte legislature, avvalersi del tramite professionale, e' previsto quale procedura di legge.
Non si puo' vendere senza.

Da noi perfino nonna Mafalda puo' improvvisarsi Angela Merkel e divenire intermediario.

La giungla del settore valutazioni, queste sconosciute, che qui da noi vengono elaborate dalle piu' svariate figure professionali, cio' nonostante che queste, siano lontanissime anni luce, dalla figura e dalle dinamiche dell'agente immobiliare, che invece e' il vero vettore della vendita.

Alcune valutazioni "che te lo spiego", dovrebbero andare a vendersele loro.

Paradossale e' che in questo paese, la valutazione formulata dall'A I, non vale un caxxo.

Neanche la carta su dove e' scritta.

Immagina quali le differenze.

Venendo invece ai "giocatori" che frequentano il campo da giuoco, molto spesso quel cliente descritto quale prequalificato, ha da fare il 90% di mutuo ed e' alla ricerca di pagare 100 cio' che vale 150.

Molto meglio lasciargliela tutta l'esclusiva.

A tal proposito, sempre molto stravagante e' stata il piu' delle volte, la circostanza di venire poi a conoscenza, che il fidelizzato cliente alla fine, e' andato comprando in un altra, magari lontanissima zona, senza il suo fidelizzato assistente, presso un' altra agenzia.

Ma il cliente acquirente non era "suo"..??
 
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