bisogna articolarla; comunque il concetto di base deve essere che quando le parti accettano l’attività del mediatore traendone vantaggio, vedi tribunale di Trento, 23.2.2016, in quel caso scatterebbe le provvigioni; nei casi in cui per situazioni x c e un impedimento alla conclusione dell'acquisto spetterebbe solo un rimborso spese minima a costo fisso; e cosi' via; ripeto bisogna articolarla per evitare clausole vessatorie specie per tutelare gente che si avvicina la prima volta al mercato immobiliare
abche io sono stato agente immobiliare ma avevo CUORE e non malafede o cattiveria
specialmente adesso che la gente sta perdendo tutto dal lavoro alla salute
Ratio Legis
Il diritto alla provvigione matura in capo all'agente quando il suo operato incide sulla conclusione del contratto, e ciò proprio in quanto la sia obbligazione è quella di promuovere la conclusione dei contratti.
Il comma 4 detta i criteri per stabilire la misura della provvigione in quanto essa è elemento essenziale del contratto e la sua assenza ne determinerebbe la nullità (1418 c.c.).
Se il preponente ed il terzo si accordano per non dare esecuzione al contratto, ciò non incide, di regola, sul diritto alla provvigione dell'agente, in quanto, altrimenti, essi potrebbero giungere a tale patto proprio per frodare l'agente; la regola perde la sua giustificazione se la non esecuzione della stipula non è imputabile al preponente.
In aderenza alla natura del rapporto e alle finalità dello stesso l'agente ha diritto alla provvigione solo per gli affari che hanno avuto regolare esecuzione. Egli assume il rischio di lavorare a vuoto una prima volta quando si adopera per la conclusione dell'affare per il caso che non vi riesca, una seconda volta, quando ad affare concluso questo non abbia buon fine. Il diritto al compenso quindi è subordinato alla condizione della conclusione dell'affare e del buon fine di questo.
Le parole adoperate dalla legge «regolare esecuzione » chiariscono il contenuto della locuzione «buon fine» corrente nella pratica. Il buon fine dell'affare rimane escluso ogni volta che il contratto concluso col terzo rimane ineseguito, a meno che l'inesecuzione dipenda dal fatto o dalla colpa del preponente.
prendo spunto dalla parallela provvigione per qualsiasi intermediatore nel commercio ad esempio