Quello che scrivi ha senso: ma inserito in un terreno piuttosto contorto.
Una volta era così , ed era sufficiente: oggi è la trascrizione della accettazione alla eredità a dare continuità alla proprietà.
Altro punto: non da quel momento, ma retroattivamente dalla apertura della successione.
Insomma, materia non facile: una specie di teologia: dove devi aver fede,
Estenderei i commenti, alla luce di un articolo relativo a sentenze recenti:
Tribunale di Milano (15/12/2024 n. 10810) anche sulla base della sentenza di cassazione (30/04/2021 n.11478) le quali affermano che :
la voltura catastale , rileva non solo dal punto di vista tributario, ma anche dal punto di vista civile, per l'accertamento , legale o semplicemente materiale, della proprietà immobiliare...
In conclusione viene sancito che la voltura catastale , se effettuata dal chiamato all'eredità, costituisce un atto idoneo a dimostrare l'avvenuta accettazione da parte del chiamato all'eredità.
Forse sarebbe stato meglio non fossimo la patria del diritto romano....
Per un profano non pareva servissero tribunali per arrivare a sentenziarlo: così come per un profano è incomprensibile che a seguito di una voltura, a fronte di un testamento, non sia automatica la trascrizione del passaggio (accettazione tacita) per dare continuità ai registri immobiliari.
Non siamo più ai tempi di carta, penna ed inchiostro: possibile che non si possa snellire praticamente e concettualmente la procedura?