Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
La pratica si può intestare a nome degli eredi che devono firmare tutti in qualità di erede di...... Non ho mai avuto problemi in merito. Per rispondere a @Bastimento è chiaro che la presentazione di una pratica edilizia sia di per sé un' accettazione tacita dell' eredità.

Faccio infine presente che al giorno d'oggi una successione senza particolari beni provenienti da società o simili si conclude in circa un mese e mezzo, un paio di settimane per presentare la successione telematica se fornite già da subito tutti i documenti a chi la presenta e un mesetto per avere le cinque ricevute (voltura catastale compresa).
Che oggi (come ieri) si possa fare in fretta ci credo: che oggi faccia comodo agli eredi, specie se scattano anche le imposte di successione ( che oggi si autoliquidano!!!!) , è più dubbio….
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Premetto che in contesti del genere non mi sono mai imbattuto ...fortunatamente.

Ma il tecnico comunale, o chi per lui, da cosa deduce che il/i firmatari della pratica edilizia sono gli eredi del de cuous ?

E che quindi hanno titolo a chiedere interventi sull'immobile.
Si fida sulla parola?

PS: la successione non è solo un atto meramente fiscale, la stessa è trascritta nel registro immobiliare, con gli estremi degli eredi, facendo si che da quel momento diventino a tutti gli effetti di legge proprietari dei beni caduti in sucessione!!!!
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Si fida sulla parola?
la stessa è trascritta nel registro immobiliare
Quello che scrivi ha senso: ma inserito in un terreno piuttosto contorto.
facendo si che da quel momento diventino a tutti gli effetti di legge proprietari dei beni caduti in sucessione!!!!
Una volta era così , ed era sufficiente: oggi è la trascrizione della accettazione alla eredità a dare continuità alla proprietà.
Altro punto: non da quel momento, ma retroattivamente dalla apertura della successione.
Insomma, materia non facile: una specie di teologia: dove devi aver fede,
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
In questi contesti della discussione gli eredi non hanno posto in essere trascrizione dell'accettazione di eredità.

Quindi torna la domanda iniziale:
Da erede in che modo dimostro di aver titolo per presentare una pratica edilizia?
L'ufficio tecnico che ne sa se gli eredi sono 2, 4 oppure 10 ?
O se sei realmente erede o ancora che tutti gli eredi sono concordi!!!

POI, se ci sono uffici tecnici che "accettano" una pratica edilizia nella mora di dimostrare di averne titolo....è altro discorso!

Il tecnico che presenterebbe la pratica è tra gli eredi
Ma in tutto questo contesto, non è ancora stato detto cosa riferisce questo tecnico.
Cosa dice il tecnico ?
 
Ultima modifica:

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Quello che scrivi ha senso: ma inserito in un terreno piuttosto contorto.

Una volta era così , ed era sufficiente: oggi è la trascrizione della accettazione alla eredità a dare continuità alla proprietà.
Altro punto: non da quel momento, ma retroattivamente dalla apertura della successione.
Insomma, materia non facile: una specie di teologia: dove devi aver fede,
Estenderei i commenti, alla luce di un articolo relativo a sentenze recenti:
Tribunale di Milano (15/12/2024 n. 10810) anche sulla base della sentenza di cassazione (30/04/2021 n.11478) le quali affermano che :
la voltura catastale , rileva non solo dal punto di vista tributario, ma anche dal punto di vista civile, per l'accertamento , legale o semplicemente materiale, della proprietà immobiliare...

In conclusione viene sancito che la voltura catastale , se effettuata dal chiamato all'eredità, costituisce un atto idoneo a dimostrare l'avvenuta accettazione da parte del chiamato all'eredità.

Forse sarebbe stato meglio non fossimo la patria del diritto romano....
Per un profano non pareva servissero tribunali per arrivare a sentenziarlo: così come per un profano è incomprensibile che a seguito di una voltura, a fronte di un testamento, non sia automatica la trascrizione del passaggio (accettazione tacita) per dare continuità ai registri immobiliari.
Non siamo più ai tempi di carta, penna ed inchiostro: possibile che non si possa snellire praticamente e concettualmente la procedura?
 

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