Non sono completamente d'accordo (ma condivido moltissimoi dei concetti espressi, bada bene). Se in una analisi generalistica di un trend o un andamento di mercato quanto detto è innegabile, ciò non è invece applicabile in fase di estimo, se non tenendone conto quando lo si spiega, tramite la due diligence o meglio, nelle conclusioni, al committente.
La stima deve essere scientifica, fatta con una certa disciplina, altrimenti non è stima, è provare a indovinare, magari pure indovinando. Le sensazioni del perito sono importanti e lecite, e le può dichiarare, ad esempio quando dichiara cosa secondo lui accadrà nel futuro prossimo (e allora entrano in gioco tutte le variabili) ma quando fa i conti si deve rifare a cifre concrete e riscontrabili, se no si ritorna alle stime per punti di merito dove il perito aggiusta il coefficiente per far tornare il prezzo di stima e farlo coincidere con la cifra che gli ha detto l'amico agente immobiliare.
IN pratica, secondo me (e non solo) il procedimento di stima deve esser ricostruibile e riconoscibile con riferimento ai dati precisi comprensivo delle fonti dalle quali si sono estrapolati.
Se no non è una stima eseguita secondo le nuove metodologie ma sempre secondo quello che di solito è definito "Animus Aestimandi"
dove "l’animus dell’estimatore" è il primo e unico metodo di stima.
Quando si legge una stima troppo spesso si trovano coefficienti che aumentano o abbattono costi, valori e quant'altro, senza avere la minima idea di come questi si siano formati... del metodo poi non se ne parla.
Ora, mi pare ovvio che sia una totale mancanza di possibilità di migliore chiarezza, comoda certo, per chi valuta, ma alla fine foriera di situazioni cha già oggi hanno preso il via, realizzandosi, con il rischio di lasciare "indietro" molti valutatori a rincorrere una situazione sfuggita di mano.
Per quanto riguarda il forum, invece, ho già detto che quando si parla del tempo si chiacchera, quando si affermano cose, sul diritto o su argomenti scientifici (come l'estimo) si deve avere anche la pazienza di spiegarle e renderne conto, non per dimostrare una conoscenza, ma per dimostrare di non esser uno che afferma cose tanto per far sembrare di sapere qualcosa senza poi dare la possibilità a chi legge di averne conferma e conforto con una documentazione adeguata.
Insistere e ridicolizzare l'interlocutore, pone al rischio di trovare qualcuno che magari sa quello che dice e può farti fare una brutta figura, se sei poco disposto a condividere, se invece sei disposto a condividere, ne trovi giovamento e non ti senti derubato, ma arricchito.