Ciao Antonello
noi ci conosciamo personalmente e sai che non sono un giovane Agenti Immobiliari. Comprendo ciò che esponi nella tua lettera .... ed è ciò che, alle volte, vivo ne quotidiano. Ripeto ti comprendo ma ho dovuto ragionare anche io su i temi che hai esposto. Perché ? Perché ho dovuto, nella mia esperienza, ragionare e comprendere. Quando mi avvicinai al mondo immobiliare, la più importante regola che un aspirante acquisitore doveva osservare, era quella di "marcare" strettamente la zona sulla maggior parte presenti in vendita sia direttamente di privati che concessi ad altre immobiliari. Come ? Con la tenacia di un mastino ed il ripetersi dei contatti telefonici, riuscendo ad instaurare un dialogo e diventando non più uno dei tanti ma il sig........ si diventava riferimento per il proprietario e la fatica unita alla tenacia ci faceva portare a casa " l'incarico" . Ti ricordi....anche nella nostra città le prime immobiliari che si affacciavano al mercato ci insegnavano questo, in un mercato più libero e meno aggredito . Cosa pretendiamo oggi con un mercato in continua sofferenza, con la competitività a livelli esasperati, con il proliferare dei grandi marchi e con il moltiplicarsi di nuovi aspiranti Agenti Immobiliari ? Può anche non piacere ma questa è la realtà e con questa dobbiamo convivere ed in questa dobbiamo muoverci con la professionalità e l'esperienza che abbiamo acquisito in tanti anni di mestiere. Dobbiamo capire che anche se ci duole, non possiamo biasimare un bravo acquisitore......quello è il suo compito. Dobbiamo capire il mercato e conoscendolo, promettere solo la ns assidua e tenace professionalità. Dobbiamo reimparare a risentire i venditori per aggiornarli anche dei fallimenti che ribadisco, devono essere tutti imputabili al prezzo ed a un mercato totalmente instabile. Solo in questo modo , dialogando con la proprietà possiamo combattere e smontare le " favole" che è naturale sentire dalla concorrenza in "caccia". Questo è ciò che io faccio. Un saluto Mario