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Purtroppo l'italia è un paese in perenne crisi ed a crescita zero ma le autostrade sono piene di turisti in viaggio per le località di vacanza e la popolazione è quella col maggior risparmio e minor debito al mondo dopo il giappone.
Spesso ragioniamo con logiche di autocommiserazione al fine di ottenere dallo stato vantaggi recepiti per decenni che questo stato sociale non è piu' in grado di darci. Si tratta di decidere dove stare e non voltarsi in dietro.
La mia fiducia dipende dal fatto che oggi il paese è unito perchè ha capito quale sia la strada giusta e, nonostante i sacrifici necessari, abbiamo iniziato un percorso virtuoso che ci consentirà di ottenere quei risultati positivi in passato solo sperati.
Seguo anche il settore vacanze e in dieci anni è la prima volta che vedo famiglie che si accordano per dividersi appartamenti e periodi di ferie.
Faccio un esempio: famiglia di 5 persone chiede un appartamento al mare per tutto il mese di agosto, concordiamo la cifra e chiedo, come di consueto, i nominativi delle persone che occuperanno l'alloggio per la normale segnalazione. Mi inviano una lista di 20 persone. "Ma l'appartamento è per 5 dove mi metto tutti?" chiedo preoccupata. "Non si preoccupi" è la risposta "siamo 5 famiglie, ci alterneremo una a settimana." Queste sono le vacanze degli italiani di quest'anno, mi pare che non ci sia molto da scialare.
Il paese non ha affatto capito, secondo me, qual'è la strada giusta perché ancora non l'hanno capita neanche i nostri politici che non solo brancolano nel buio ma fanno anche provvedimenti insensati.
Se non rilanci l'economia ma aumenti le tasse è ovvio che le entrate tributarie diminuiscano. La gente si trova senza lavoro perché le aziende chiudono, non ci vogliono dei laureati per capire che in questa situazione saranno sempre meno quelli che pagheranno le tasse, ma non per evasione, come si ostinerà a pensare qualcuno, bensì perché ci saranno sempre meno introiti!
La positività mi sta bene, e se sono ancora qui è perché lo sono, ma nascondere la testa sotto la sabbia penso che possa solo portare danni più gravi di quelli che già vediamo tutti i giorni.
Non vale più la regola "io speriamo che me la cavo", non c'è più un settore economico od un lavoro "tranquillo" e oggi nessuno può più dire di avere un lavoro "sicuro" neanche chi lavora per lo Stato ...se questo è un "circolo virtuoso" non oso pensare a come potrebbe essere il caso opposto...