caro Stef, giuro che non volevo farti venire il magone
Ma discutendo con altri colleghi, gli scenari futuribili erano quelli, poi, se quesi si avvereranno, in che modo, e in che tempi, è senz'altro da vedere.
Una cosa è certa, e penso si sia tutti d'accordo, altrimenti non ci sarebbe il dibattito a volte anche accesao tra i vari attori del mercato.
Così com'è non va bene.
pressapochismo, improvvisazione, abusivismo, certezza dele mediazioni, incarico scritto si, o no, consulente di parte, terzietà del mediatore, collaborzioni come e quando, senza parlare degli obblighi a noi imposti senza nulla aver avuto in cambio, i notai che vogliono sostituirsi a noi nella consulenza... insomma di carne al fuoco ce n'è abbastanza...
Ora bisogna stare attenti a quello che succede, e se succede che sia di giovamento a noi che esercitiamo la professione, e a nessun altro.
Dato che siamo la categoria più individualista che esista è facile dall'alto farne un boccone (dividi et impera), quindi questo momento storico ci deve vedere più uniti che mai, e trovare una linea comune condivisa.
Quale questa sia non lo so, vi sono pro e contro in tutto quello che sento, ma la linea comune condivisibile sarà quella che ci garantirà di lavorare serenamente, e con profitto, con precisi obblighi senz'altro, ma con la certezza di essere tutelati e riconosciuti dal sistema normativo.