a proposito di catastrofismo, ce ne vuole parecchio per definire il paese col record mondiale di risparmio privato, un paese poveroIN un paese con 9 milioni di poveri... si fa alla svelta a diventare elitè.
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a proposito di catastrofismo, ce ne vuole parecchio per definire il paese col record mondiale di risparmio privato, un paese poveroIN un paese con 9 milioni di poveri... si fa alla svelta a diventare elitè.
hai centrato in pieno. Non solo, ritengo un'aggravante della stupidità l'indebitamento oltremisura da parte di un privato per un bene comunque valutabile con il buon senso come una casa. Quindi sì, sono un freddo calcolatore calvinista e credo che sia giusto che vengano scuoiati coloro che non hanno fatto valutazioni di buon senso, nè sul livello o sulla tipologia di indebitamento, nè tantomeno su un valore sensato di una casa. La loro idiozia e propensione all'indebitamento ha mandato al collasso un intero comparto. Io appoggio lo sciacallaggio bieco su chi finisce all'asta, perchè 9 volte su 10 è gente che ha accettato un indebitamento immorale. Ha sbagliato e dunque è giusto che ne paghi conseguenze ed oneri. Se avesse fatto affidamento sulle reali possibilità o banalmente avesse capito che era la parte acquirente, quella che incide cioè il più delle volte non sarebbe finita sul lastrico.
No, non è un controsenso. Io posso vedere il debole nell'imprenditore vessato da equitalia, o in colui che gettando il cuore oltre l'ostacolo si è indebitato per tirare avanti un'azienda. L'imbecille che ricorre a una finanziaria per un bene superfluo o ha accettato un debito tombale per una casa deve essere punito, ma a sangue, perchè non ha una giustificazione razionale, anzi ha un codice di consumo che è lesivo della collettività, contribuisce al sistema del credito malato e alla creazione delle bolle. Tutte conseguenze che colpiscono poi venditori e acquirenti sensati e solvibili.
Esiste una parte del mondo che fatica ad articolare concetti di senso compiuto ma desidera il bene per la propria famiglia..........questa non è una colpa ma un merito.
Ci vuole parecchia fantasia per non capire che il risparmio privato sostanzioso è in mano a una % minoritaria, e che molti pensionati campano le famiglie proprie e quelle dei figli 40-50enni... Ciccini, il mondo non finisce a casa vostra.a proposito di catastrofismo, ce ne vuole parecchio per definire il paese col record mondiale di risparmio privato, un paese povero
La logica di fondo (ma solo di fondo) può essere condivisibile ma è facile pensarla cosi' se si ha una cultura di livello superiore e si proviene da ceti privilegiati. Esiste una parte del mondo che fatica ad articolare concetti di senso compiuto ma desidera il bene per la propria famiglia..........questa non è una colpa ma un merito. Il merito di chi, nei limiti delle proprie capacità, alleva i propri figli e ne desidera il benessere futuro. Il limite è la cultura non i desideri/speranze.
Volere il bene della famiglia, anche eticamente, significa ragionevolmente fare scelte proporzionate al reddito a disposizione e al risparmio.
Vero, ma il problema è che oggi volere il bene della famiglia è anche quello di poter possedere quanto più possibile, da un lato, assecondando il consumismo di cui siamo più o meno tutti servi, ma, dall'altro, anche assecondare i propri sogni...
E quello di possedere una casa di proprietà è il sogno principale.
Lo credo bene....con il collo che gli hanno tirato ci mancherebbe che li avessero pure disprezzati e derisi!"Tutti gli acquirenti sono preziosi e non meritano di essere scherniti nè disprezzati".
Non sono d'accordo. Anzi il più delle volte il buon senso del non ricorrere ad un debito esorbitante appartiene proprio ai ceti medio bassi, quelli disprezzati dall'evoluzionismo dei consumi che ci riteneva una nazione arretrata perchè da noi i consumi non decollavano per il poco ricorso al credito.Volere il bene della famiglia, anche eticamente, significa ragionevolmente fare scelte proporzionate al reddito a disposizione e al risparmio. Indebitarsi in modo illogico (perchè questo è ciò che avviene ancora oggi) significa solo alimentare la speculazione. Chi si è indebitato senza fare valutazioni di buon senso sulle disponibilità proprie e in generale prima ancora che su pseudo ragioni tecniche è solo un incosciente ed è per questo che in fondo ritengo giusto che i più scaltri ne abbiano approfittato e continuino tuttora ad approfittarne. Il mercato è fatto di due controparti, se una è senza cervello è giusto che l'altra abbia la meglio.
Nel comparto edilizio tutto questo meccanismo ha avuto l'apice e non ne sta uscendo ancora oggi. Esiste però anche una conseguenza: l'esperienza da topi di laboratorio, che è diversa dall'intelligenza. Con quella dobbiamo fare i conti adesso: dove non arriva il buon senso arriva la crisi vera.
Vero, ma il problema è che oggi volere il bene della famiglia è anche quello di poter possedere quanto più possibile, da un lato, assecondando il consumismo di cui siamo più o meno tutti servi, ma, dall'altro, anche assecondare i propri sogni...
E quello di possedere una casa di proprietà è il sogno principale.
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