non prevedo il futuro se no avrei comprato unicredit in autunno 2008
. Se vuoi una mia opinione più di ampio respiro, ti direi che adesso siamo nel pieno della crisi di astinenza da ricchezza facile fondata sul debito, pubblico e privato. Superata la sofferenza inevitabile della fase di disintossicazione (detta altresì deleveraging), comune a tutto l'occidente, potremo contare sul nostro genio che ci permette di creare beni esportabili come pochi altri al mondo (in europa ce la battiamo coi tedeschi) e sul patrimonio artistico di cui possediamo una concentrazione pari secondo qualcuno al 50% della intera consistenza planetaria. Export e turismo ci potrebbero donare una ricchezza fondata su valori reali e non bollaroli, ma questo a patto che la smettessimo di spendere cifre deliranti per darci un tetto e investissimo in istruzione, lingue in primis.
Mi piace molto la prima parte del tuo intervento che condivido al 100%.
Tuttavia, la spesa privata per l'acquisto di una casa - anche se costosa - c'entra poco con la prima parte del tuo discorso. L'iniziativa dei singoli imprenditori è molto presente tra gli italiani e questo prescinde dall'acquisto della casa. Molti imprenditori hanno imparato da anni che lo stabilimento o il capannone non è strategico
pertanto, lo prendono in affitto o leasing. Inoltre, è sempre più diffuso un sistema efficiente di logistica in alternativa al vecchio "magazzino".
In generale, mancano gli investimenti infrastrutturali della PA, dalla banda larga, ai treni di collegamento con gli aereoporti ed i porti, dagli hub di scambio merci..
Sul turismo i privati investono già molto, ma manca del tutto una capacità di marketing dello stato per promuovere questo paese (vedi l'esempio del sito web ITALIA)
. Se continuiamo a definire l'archeologia industriale e qualsiasi capanna scassata "patrimonio artistico" solo perchè un giorno "qui ha soggiornato Garibaldi"
... i soldi per il Colosseo, Venezia, la Reggia di Caserta, Pompei, Firenze ecc ecc non basteranno mai !
Gli sprechi di cui sono capaci le PA,
di cui leggiamo tutti i giorni sui quotidiani e su internet, se fossero direzionati in modo efficiente e sano, farebbero dell'Italia, la prima nazione d'Europa.