Darko

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Buongiorno a tutti, sono un consulente immobiliare e mi sono ritrovato a gestire la vendita di un piccolo bilocale di 50 mq. con un bagno in camera da letto e verificando i documenti ho scoperto che il proprietario ha fatto dei lavori dove dal progetto risulta un antibagno che in realtà non ha fatto per motivi pratici, ma ora che deve vendere è costretto a fare. Mi ha detto che in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno. E' normale? Può un comune andare contro le norme nazionali su questo tema e così facendo penalizzare un immobile già piccolo di suo?
 

francesca63

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Mi ha detto che in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno.
Pare strano: ma va consultato il regolamento edilizio di quel Comune.
A prescindere da questo, se nel progetto presentato era previsto l’antibagno , deve regolarizzare la situazione.
Sarebbe meglio confrontarsi con un tecnico del posto, invece di fidarsi solo di quanto dice il proprietario .
 
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cafelab

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Mi ha detto che in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno. E' normale?

Boh,
può darsi, se sei curioso vatti a leggere il regolamento edilizio e il regolamento di igiene del comune, se c'è l'obbligo, c'è scritto li.

Anche perchè se sei consulente un consulente immobiliare che opera sul territorio mi sembra una buona idea conoscere a menadito le norme locali, saranno una 40ina di pagine scritte grandi...

Può un comune andare contro le norme nazionali su questo tema

Il comune non va contro le norme nazionali, ma applica una norma più stringente.

e così facendo penalizzare un immobile già piccolo di suo

il che non è certo un problema del Comune
 

ingelman

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in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno. E' normale? Può un comune andare contro le norme nazionali su questo tema e così facendo penalizzare un immobile già piccolo di suo?
Da noi sembra strano ... un antibagno tra cucina e soggiorno ci può stare , in camera da letto da noi sembrerebbe incoprensibile.

Ma ad ogni Comune vgiene data la discrezionalità di andare in deroga al T.U sull'edilizia in base a determinati aspetti.

Giusto o non giusto se le normative del tuo Comune prevedono quanto da te esposto ... ci si deve adeguare,
 

Darko

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Da noi sembra strano ... un antibagno tra cucina e soggiorno ci può stare , in camera da letto da noi sembrerebbe incoprensibile.

Ma ad ogni Comune vgiene data la discrezionalità di andare in deroga al T.U sull'edilizia in base a determinati aspetti.

Giusto o non giusto se le normative del tuo Comune prevedono quanto da te esposto ... ci si deve adeguare,
Oltre a questa norma assurda che non fà nemmeno distinzione fra un appartamento di tre locali e un monolocale di 30 mq. nel senso che anche in quest'ultimo pretende l'antibagno in caso di lavori, ho scoperto che lo stesso comune vieta di creare un bagno cieco in fase di ristrutturazione se in origine questo aveva la finestra. Perciò se uno ha un bilocale e volesse ristrutturare il suo immobile e migliorare la disposizione interna degli spazi a proprio piacimento non può farlo e comunque è condizionato da queste due regole assurde. Questo perchè uno o più fenomeni un bel giorno si sono inventati queste regole che non hanno nessun senso secondo il mio parere, se non di limitare e vessare i proprietari delle case. Siamo passati da un periodo in cui ognuno faceva i lavori che voleva in modo abusivo ad oggi in cui si inventano norme che penalizzano i proprietari e il valore degli immobili. Da un estremo all'altro.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
ho scoperto che lo stesso comune vieta di creare un bagno cieco in fase di ristrutturazione se in origine questo aveva la finestra.
Non mi sembra irragionevole.
Siamo passati da un periodo in cui ognuno faceva i lavori che voleva in modo abusivo ad oggi in cui si inventano norme che penalizzano i proprietari e il valore degli immobili.
Anche adesso puoi fare lavori in modo abusivo, come prima.
Ma non è (e non era) una gran trovata.
 

Architetto

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Buongiorno a tutti, sono un consulente immobiliare e mi sono ritrovato a gestire la vendita di un piccolo bilocale di 50 mq. con un bagno in camera da letto e verificando i documenti ho scoperto che il proprietario ha fatto dei lavori dove dal progetto risulta un antibagno che in realtà non ha fatto per motivi pratici, ma ora che deve vendere è costretto a fare. Mi ha detto che in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno. E' normale? Può un comune andare contro le norme nazionali su questo tema e così facendo penalizzare un immobile già piccolo di suo?
Forse sarebbe opportuno che si conoscano le varie regolamentazioni locali, perchè oltre al regolamento edilizio comunale, in Lombardia esiste anche il regolamento locale d'igiene (la cui base è quella regionale) e non è nemmeno nuova, visto che risale alla deliberazione del 25/7/1989.

Oltre a questa norma assurda che non fà nemmeno distinzione fra un appartamento di tre locali e un monolocale di 30 mq. nel senso che anche in quest'ultimo pretende l'antibagno in caso di lavori, ho scoperto che lo stesso comune vieta di creare un bagno cieco in fase di ristrutturazione se in origine questo aveva la finestra.
Forse prima di puntare il dito, sarebbe opportuno andarsi a leggere qualche documento, per evitare di dire cose improprie. Difatti il divieto è dato dagli artt. 72÷79 del REC ed in particolare prendono spunto dagli articoli del RLI (3.4.70 e 3.4.71); mentre l'artt. 93 del REC, e guarda caso, al co 3 prevede che il bagno possa avere accesso dalla camera da letto.

Questo perchè uno o più fenomeni un bel giorno si sono inventati queste regole che non hanno nessun senso secondo il mio parere, se non di limitare e vessare i proprietari delle case.
Altra genialità dettata dalla non conoscenza. Come già ampiamente anticipato meglio imparare le norme locali, visto che trattate immobili.
Difatti i famosi "fenomeni" sono quelli che hanno permesso di costruire case che hanno case con finestre e non scatole chiuse, e se l'igiene degli ambiente, (secondo il tuo parere) non ha alcun senso, sicuramente lo ha per gli addetti ai lavori.

Siamo passati da un periodo in cui ognuno faceva i lavori che voleva in modo abusivo ad oggi in cui si inventano norme che penalizzano i proprietari e il valore degli immobili. Da un estremo all'altro.
Non si è passati da un estremo all'altro, ma è sempre stato così, soltanto che da un po di tempo, si cerca di dare una dritta agli abusi edilizi ed ovviamente alla maggior parte disturba perchè non può fare quello che vuole ... le regole ci sono e devono essere rispettate.


Da noi sembra strano ... un antibagno tra cucina e soggiorno ci può stare , in camera da letto da noi sembrerebbe incoprensibile.
Guarda, sembrerà strano, ma gli accessi dalla cucina, dal soggiorno ecc. non sono una novità del sud, perchè sono molto presenti anche qui, a differenza di quanto vogliano dire ... e la situazione è alquanto drammatica, nel ricondurre l'aspetto igienico sanitario in residenze datate.
 

cafelab

Moderatore
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Professionista
Possibile che siano norme fatte apposta per limitare l’eccessiva frammentazione di unità abitative in micro abitazioni

È anche vero che i servizi igienici moderni non sono più i cessi di un tempo
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Possibile che siano norme fatte apposta per limitare l’eccessiva frammentazione di unità abitative in micro abitazioni

È anche vero che i servizi igienici moderni non sono più i cessi di un tempo
Il RLI Regione Lombardia è del 1989 è ogni comune ha avuto facoltà di aggiornarlo a seconda delle necessità del territorio; ed è così che molti comuni hanno ristretto le maglie, ma non per questo si faceva riferimento ai gabinetti di un tempo (latrine); i termini sono ripresi dagli articoli del DPR 547 del 1955, 303 del 1956 e TULLS (RD 1265/34), anche oggi alcuni sono stati parzialmente abrogati e sostituiti.
 

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