L'agente immobiliare sostiene che sia noi sia la controparte dovremmo dare all'agenzia una provvigione del 3% per ogni atto (quindi due acquisti + due vendite)
diciamo che è una richiesta decisamente "ingorda che non trova nessun fondamento logico (tranne casi da ritenere particolari
... non sò quali ma sicuramente esisteranno) ... forse
provo ad esporre un concetto:
L'immobile più piccolo non và intepretato come una transazione a se ma bensì rappresenta parte del corrispettivo da considerare oltre il conguaglio economico per rendere possibile la compravendita/acquisto dell'immobile di maggior valore ....
ovvio che la base imponibile
scusate il sorriso è bello calarsi nei panni del fisco a volte ....
battute a parte .. ovvio che ai fini di un compenso per calcolare la giusta mediazione deve essere preso come parametro un solo valore ovvero quello di maggiore importanza economica ma solamente uno come ha detto Rosa1944
volevo dire 68
(lo steddo ragionamento lo fà pure il fisco ... tutto dire)
no un momento...non c'è una regola stabilita per legge...l'agenzia chiede quel che vuole....
Gli usi e consuetudini sono sempre da considerare ma dovrebbe prevalere la logica ... poi con il discorso di corredo e complementare degli usi e consuetudini "salvo accordi diversi" ... tutto può essere conciliato e convenuto..
però per quanto riguarda il calcolo delle imposte anche il fisco ragiona allo stesso modo "stranamente logico" di considerare una sola operazione immobiliare con stessa imposizione fiscale "imposta di registro come in questo caso" prendendo come base imponibile l'immobile con rendita più alta
(o comunque tra le due controparti quella che genera l'imposta maggiore)
quindi la permuta è da considerarsi un unica operazione immobiliare ...
tolte ovviamente le volture e trascrizioni
bene minore + differenza economica = valore dell'immobile di maggior importanza ....
salvo accordi diversi ....