Ho letto con molta attenzione il thread e sono molto ineressato dato che sono potenzialmente in una situazione simile.
Ho firmato una proposta di acquisto (a corpo) di una casa in ristrutturazione, con una DIA aperta. Entro 30 giorni deve essere verificato che che quanto dichiarato dal venditore corrisponda al vero. [Ho già incaricato il mio tecnico di fiducia di verificare.]
La planimetria in mio possesso è quella della DIA; nella proposta di acquisto il venditore dichiara che lo stato dei lavori è pienamente conforme al DIA tranne che per il garage ("a parziale deroga di quanto sopra esposto non risultano ancora eseguite le pareti del garage e del basculante e quindi allo stato attuale sono in difformità alla DIA autorizzata dal Comune.").
Verificando sul posto il garage, come dichiarato mancano pareti e basculante ma io penso che questo abbia una forma diversa e sia più grande di quello presente nella DIA (penso ci sia un aumento di volume).
Se effettivamente il venditore avesse effettivamente agito in difformità da quanto previsto dal DIA, ottenendo un aumento di volume del garage, pensate che la proposta di acquisto venga invalidata?
Nel caso ci sia un aumento di volume, e si debba ricorrere ad altre autorizzazioni (posto che vengano concesse), a chi spetta di perfezionare le richieste in comune e gli eventuali oneri?
A chi toccherebbe l'aggiornamento delle planimetrie catastali se non conformi nemmeno allo stato dei lavori precedente alla DIA attualmente aperta?
Posto che nella proposta di acquisto si pone un termine di 30gg per la verifica delle diachiarazioni del venditore e che si fissa a 3 mesi la data per l'eventuale rogito, se questa ultima scadenza non viene rispettata per mancanze del venditore, posso chiedere la restituzione della caparra confirmatoria?
Grazie della lettura e delle eventuali risposte