C'è una strada: molto complessa e dagli esiti incerti. E' possibile richiedere una reisione del prezzo, documentando con perizia, che il valore commerciale effettivo del bene non è adeguato alla linea di mercato, ma per questo ci vuole un avvocato con gli attributi, che effettivamente la differenza delle misure comporti una inadeguatezza del valore commerciale, proporzionato ad una valutazione a mq., che l'agente immobiliare sia in buona fede e che il suo sia un errore e non una malizia.
Rammento che come effettivamente affermato dai miei colleghi il catasto non ha alcun valore probante e che lo stesso ammette una tolleranza nelle misure del 5% dal reale al disegno.
Se nella proposta vi è scritto che vengono allegate le planimetrie, oppure addirittura sulle planimetrie vi fosse un qualsiasi timbro dell'agenzia, potresti dimostrare la tua buona fede per avviare la pratica che ti spiegavo, per quanto tu lo abbia VISTO e ti sia PIACIUTO! Rammento, inoltre, di vari casi in cui nonostante la vendita fosse a corpo e non a misura (a misura non si endono nemmeno più i terreni, ormai!) clienti siano riusciti a ottenere risarcimenti proporzionali alle differenze evidenziate. NOn sono a conoscenza di risoluzioni contrattuali che abbiano avuto effetto.
In ogni caso si parla di cause, dispendiose, lunghe e favorevoli solo agli avvocati, in quanto nessuno ti può garantire una sentenza favorevole!
A mio avviso, se l'agente immobiliare è in buona fede, lo stesso si dovrebbe adoperare per risolvere nella maniera meno dolorosa possibile la questione (almeno io lo farei!) ma se c'è stata malizia, e pui documentare in qualsiasi modo che la planimetria ti è stata data dall'agente immobiliare, potresti avere buone possibilità di salvaguardare le provvigioni dovute: ricordiamoci che molti ... moltissimi giudici sembrano godere quando possono "bastonare" un'agenzia immobiliare!